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Il circo a Schio: lo Stato difende i violenti o chi lavora?

Quattro gatti al presidio animalista
Quattro gatti al presidio animalista
Il debutto del Circo Millennium, ieri sera a Schio, in provincia di Vicenza, è stato un trionfo, con 700 persone paganti nonostante discutibili ragioni di sicurezza abbiano costretto il circo a non poter utilizzare il parcheggio, con gravi disagi per il pubblico. Per cosa poi? Per 11 animalisti, tutelati da uno spiegamento di forze dell’ordine incredibile… ci mancavano solo i carri armati, e in buona sostanza con un numero di agenti superiore a quello dei manifestanti. Le fotografie documentano l’accaduto.
“Ci chiediamo quali siano i costi pubblici sostenuti dallo Stato e dalla pubblica amministrazione di Schio non già per garantire ad una impresa di svolgere la propria attività, ma per presidiare un gruppetto di esagitati che ha gridato slogan in faccia al pubblico pagante”, dichiara il presidente dell’Ente Nazionale Circhi, Antonio Buccioni.
Ma tante forze dell'ordine
Ma tante forze dell’ordine
“Denunciamo con forza la mortificazione e lo spregio del dettato costituzionale. E’ infatti del tutto evidente che in questo modo si calpesta il diritto al lavoro che è sancito fra i principi fondamentali della Costituzione, a favore di una stravagante e inaudita interpretazione del diritto di manifestare il proprio pensiero – seppure a volerlo definire tale – che avrebbe potuto essere esercitato in altra parte della città e non già privando il circo e il pubblico pagante del parcheggio, i cui oneri di occupazione del suolo pubblico il circo ha regolarmente corrisposto”, prosegue Buccioni. “Il legittimo diritto di manifestazione del pensiero non avrebbe dovuto penalizzare il circo, una impresa che dà lavoro a tante persone e che potrà continuare a farlo solo se lo Stato e le forze dell’ordine si dimostreranno in grado di garantire i più elementari diritti di chi lavora e, ribadiamo, i principi fondamentali contenuti nella Carta Costituzionale, anziché i violenti”.
E il solito "regalo" dei violenti: manifesti coperti e, in altri casi, distrutti
E il solito “regalo” dei violenti: manifesti coperti e, in altri casi, distrutti
“In questo stravolgimento delle regole, che avvilisce e sconforta chi ogni giorno affronta notevoli sacrifici, una sola cosa ci conforta”, conclude il presidente Buccioni, “il popolo è più forte di ogni contestazione e dimostra di essere disposto anche ad affrontare qualche disagio pur di non perdere lo spettacolo circense”.
Da segnalare, infine, che tanta forza pubblica non è però riuscita ad evitare che i manifesti affissi dal circo in città – anch’essi regolarmente pagati – non venissero imbrattati e in molti casi distrutti.