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Guai in vista per un’altra potente associazione animalista

Anche Pamela Anderson ha prestato la sua immagine e il suo corpo per Peta

Dopo la Animal Defenders International, la potente associazione animalista che ha fatto circolare il testimone eccellente Tom Rider, l’ex inserviente del Ringling che denunciò i maltrattamenti agli animali, ma il Tribunale federale di Washington scagionò il circo giudicano Rider “testimone di fatti non credibile” avendo ricevuto 190 mila dollari da gruppi animalisti, arriva un altro caso che scuote le lobby animaliste.
A finire sotto accusa questa volta è la Peta (sta per People for the Ethical Treatment of Animals), associazione “pro animals” americana che investe somme ingentissime in campagne di comunicazione. Ebbene, un regista inglese accusa Peta di violazione del copyright e di non farsi scrupolo di utilizzare il corpo femminile per lanciare i suoi messaggi, in una logica molto maschilista. Una delle più famose, è l’immagine di Pamela Anderson (nella foto).
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