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Gli italiani lasciano la Tunisia, il circo no

(TMNews) – Saranno “all’incirca un migliaio” gli italiani che stanno lasciando “in sicurezza” la Tunisia dopo la rivolta degli ultimi giorni. Lo ha riferito l’ambasciatore d’Italia in Tunisia, Pietro Benassi, aggiungendo che le forze armate tunisine hanno messo a disposizione una pattuglia per proteggere il circo Bellucci ancora bloccato nella località di Sfax, località a 270 chilometri da Tunisi.
Sulla situazione dei circensi italiani, l’ambasciatore Benassi ha riferito che i diplomatici “monitorano la situazione telefonicamente una volta l’ora”. Nella località di Sfax, aggiunge, “la situazione è tranquilla da 36 ore, quasi 48”. “Tre giorni fa c’è stato uno scontro a fuoco che ha messo in giusta apprensione i responsabili” ha spiegato il diplomatico, ma “dopo di questo nulla, tranne un paio di situazioni. In nessun caso abbiamo avuto atti di aperta ostilità nei confronti dei componenti del circo”.
Ci sono nuovi sviluppi: “Dopo un’azione molto decisa di richiesta da parte dell’ambasciata italiana alle forze armate tunisine, da diverse ore l’esercito sta pattugliando la zona, cosa che ci è stata confermata anche dai membri del circo”. Sulla denunciata carenza di generi di prima necessità, l’ambasciatore ha raccontato di “una piccola emergenza l’altro ieri, per la mancanza di latte in polvere per un neonato che viaggia insieme alla compagnia circense. In undici ore, nonostante fosse domenica mattina, l’ambasciata è riuscita a fare arrivare il latte a Sfax”.
Intanto per quanto riguarda le partenze, “ieri c’è stato un deflusso di circa 400 connazionali con due voli dell’Alitalia e una nave traghetto” che ha lasciato le coste tunisine alla volta dell’Italia. “Oggi – ha proseguito il diplomatico – confidiamo in un ulteriore deflusso con due voli Alitalia”, mentre “domani sono previsti altri tre aerei e una nave”. Per il momento, le partenze si stanno svolgendo “in modo ordinato e in sicurezza” ha assicurato Benassi.
In ogni caso, se le autorità registrano “un miglioramento complessivo della situazione a livello di ordine pubblico, rimangono questioni di criticità”. Per questo, l’ambasciata raccomanda ai connazionali di “non forzare mai le situazioni, in caso di criticità, e se ci sono pericoli invece di partire rimettersi in sicurezza”: “Se si perde un volo non è una tragedia – ha osservato Benassi – in questa fase la sicurezza è prioritaria. Finora, comunque, tutti i connazionali hanno dimostrato grande scrupolo”.
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