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Giusy Ferreri si confessa: sono pazza di circo

di Alessandra Borella

A vederla mi domando dove la metta tutta quella grinta. Donna minuta, energia da gigante.
All’anagrafe è Giuseppa Gaetana Ferreri, siciliana, 32 anni.

Giusy Ferreri
Ha partecipato alla prima edizione del talent show “X Factor” nel 2008, classificandosi seconda, e dalla cassa del supermercato, dove lavorava, alle luci della ribalta, è stato un attimo, grazie ad un timbro davvero peculiare e ad un album che ha spopolato, il disco d’oro “Non ti scordar mai di me”. L’omonimo inedito scritto da Tiziano Ferro e Roberto Casalino è rimasto ai vertici delle classifiche per mesi. Sfido a non ricordarne il motivo.
Sul palcoscenico tigre, gattina quando ti parla, si dona con gioia in occasione della presentazione del suo nuovo singolo, il terzo, estratto dall’album “Il mio universo”.
Si e ci confessa che è una grandissima fan del circo e del suo mondo, ma soprattutto, le piace mettersi in gioco in prima persona ed è proprio per questo che si è cimentata nelle discipline circensi per l’occasione. Non è la prima volta che Giusy Ferreri “veste” di circo la sua musica: nel video della canzone “Il mare immenso”, il brano con cui la cantante ha partecipato alla scorsa edizione di Sanremo, ci sono alcune immagini di acrobazie danzate e addirittura con il fuoco.
Nel video di “Noi brave ragazze”, infatti, si è rivelata novella trapezista. Si sente a suo agio e si sbottona sulla difficoltà delle tecniche circensi, vorrebbe approfondire come fosse di fronte all’amica della porta accanto. In realtà è anche di fronte alla sua discografica, che, intuisco, preferirebbe ci soffermassimo sulle sonorità del nuovo album.
La accontento con qualche domanda sulla musica, ma quando chiedo a Giusy del nuovo album finisce inevitabilmente per parlarmi del circo. Quando parla del circo le si illuminano gli occhi. Ed è proprio di circo che la lascio parlare, dato che non ho molto tempo a disposizione.
Giusy, in questo video hai vestito i panni circensi. Sei proprio tu sul trapezio, non ti sei limitata all’ambientazione circense. Hai dichiarato: “Spero di stupirvi nel prossimo videoclip che accompagnerà questo divertente singolo”. Beh, ci hai stupito, non te la cavi affatto male. Come ti è venuta l’idea e come l’hai realizzata?
È la prima volta che mi applico in un’attività fisica a dire la verità (sorride, ndr). Quando mi è stato detto che la canzone dell’album scelta come singolo sarebbe stata “Noi brave ragazze”, ho pensato subito che poteva essere adatta per essere ambientata al circo. Il video è stato realizzato alla Piccola scuola di circo di Milano, con la supervisione di Claudio Madia, ed è stata un’esperienza bellissima.
Da dove viene la tua passione circense?
Sin da bambina ho sempre avuto una passione per il circo e la sua immagine, i colori, l’atmosfera, ma anche per le sue discipline. In particolare le acrobazie aeree mi hanno sempre affascinato per questa idea meravigliosa del volo sospeso nell’aria e perché fisicamente permettono di dare una bella immagine estetica della figura femminile. Penso al trapezio, al cerchio aereo, ai tessuti. Le figure che si disegnano in aria si avvicinano alla danza, che hanno però alla base una forte disciplina e una tecnica precisa. Poi ho visto il film di Wim Wenders “Il cielo sopra Berlino” (in cui Marion, interpretata da Solveig Dommartin che dovette allenarsi a lungo per eseguire veramente il numero, volteggia sul trapezio in una scena celebre, ndr) e la passione è solo aumentata, anzi è venuta voglia anche a me di provare.
So che hai studiato con i circensi veri. Che idea ti sei fatta del mondo del circo in Italia?
Ho avuto la fortuna di avere come pianista Will Medini (il cognome ai circensi è ben noto, ndr) nella mia band e sono un paio di anni che durante il tour parlo di circo. Avevo espresso il desiderio di fare questa esperienza, ed è stato lui ad indicarmi la famiglia Rossi, che mi ha “iniziato” al circo. Iglis, Sayla e Sandy Rossi, infatti, sono le cugine di Will. Iglis in particolare è colei che mi ha aiutato più da vicino in questo percorso.
Ho trovato una famiglia decisamente molto accogliente, vivace, che aveva molta voglia di questo scambio. Avevo paura di non essere presa in considerazione seriamente ma ho avuto una forte motivazione e loro l’hanno visto subito che mi volevo impegnare. Pensavo fosse importante avere anche una forte preparazione fisica e artistica, e non avendo mai fatto neanche ginnastica artistica da piccolina avevo un po’ paura di non essere all’altezza.
Loro mi sono state vicino e devo dire che man mano che ci si allena aumenta la forza fisica e diventa tutto più semplice, dal memorizzare i passaggi con le figure al lasciarsi andare mentalmente durante lo sforzo. Di certo è molto faticoso, ma i Rossi mi hanno fatto sentire come a casa. Ecco l’idea che mi ha dato il circo.
A quando ti cimenterai in uno spettacolo di circo vero e proprio, o al massimo utilizzare le discipline circensi per le esibizioni danzanti durante i concerti, come hanno fatto altri artisti?
Beh sì, mi piacerebbe molto pensare ad un esibizione live per i concerti, soprattutto con i tessuti. Per ora non sono abbastanza preparata, perché ancora non potrei abbinare un tale sforzo fisico al momento cantato, ma ci potrebbe essere un momento esclusivo, oppure musicale della band dedicato all’esibizione circense sullo sfondo. Vorrei prepararmi per uno spettacolo live. Ora mi rendo conto che non ho fiato sufficiente, soprattutto quando sono alle prese con la salita e la discesa sui tessuti. Uno spettacolo solo di circo no, io canto, ma perché non organizzare il prossimo tour sotto il tendone? Mi piacerebbe realizzarlo, non per questo disco, ma pensando al lavoro del prossimo album.

Godetevi il video di “Noi brave ragazze”, e anche il backstage, in attesa di un tour futuro che potrebbe riservarci qualche sorpresa o, chi lo sa, potrebbe svolgersi proprio in uno chapiteau. In fondo l’album “Il mio universo” Giusy Ferreri lo ha portato in teatro, non ci stupirebbe se si lasciasse coinvolgere completamente dal nuovo amore circense. Un amore cui deve, in fondo, anche un po’ di serenità dopo l’operazione alle corde vocali che è seguita al suo tour estivo.
Così Giusy aveva dichiarato in convalescenza, infatti, su Facebook:
“Ho realizzato una settimana di silenzio assoluto dopo l’intervento (…) Durante quella settimana ho deciso di imparare l’arte del triangolo e del cerchio aereo in modo tale che la concentrazione portasse via soprattutto i cattivi pensieri concentrandomi a non scivolare per terra ma a sostenermi per mezzo della mia stessa forza”.
Non ho voluto chiederle dell’intervento, ma ho capito che il suo porre l’accento sulla correlazione tra sforzo fisico e concentrazione mentale durante i suoi allenamenti aveva a che vedere con il superamento di una paura più grande di un semplice momento di difficoltà. E che circo-terapia sia!