Bologna – «Sembra incredibile ma il sindaco di Imola, invece di esprimere solidarietà al circo per la morte della loro giraffa, lo vuole cacciare su due piedi come se fosse una associazione criminale».
Così il senatore Carlo Giovanardi (Pdl) commenta il braccio di ferro tra il circo di Aldo Martini e il Comune di Imola, dopo la morte della giraffa catturata mentre fuggiva per le strade della città.
«Voglio esprimere – sottolinea Giovanardi – affettuosa vicinanza ai lavoratori del circo e alle loro famiglie, circa 100 persone che rischiano di finire sul lastrico, vittime di un fondamentalismo ideologico che antepone gli animali agli uomini e che molto probabilmente è anche la causa dell’inspiegabile “liberazione” della giraffa».
La giraffa Aleksandre è morta per collasso cardiocircolatorio in un quadro contraddistinto da edema polmonare e cianosi delle mucose associati a traumi di lieve entità agli arti. Lo ha reso noto con un comunicato il direttore Generale dell’Istituto Zooprofilattico della Lombardia e dell’Emilia Romagna, Stefano Cinotti.
Gli accertamenti necroscopici sono stati eseguiti presso la sezione dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna. «Le lesioni osservate – spiega il professore – sono suggestive di morte per collasso cardiocircolatorio in un quadro contraddistinto da edema polmonare e cianosi delle mucose associati a traumi di lieve entità agli arti. Le indagini di laboratorio, biochimiche e tossicologiche, sulle matrici organiche prelevate in sede di necroscopia proseguiranno nei prossimi giorni».
Dopo la triste fine della giraffa continua a Imola il braccio di ferro tra la gestione del Circo, rappresentata da Aldo Martini, e il Comune che, come sottolinea il sindaco Daniele Manca, non intende consentire l’avvio degli spettacoli circensi. Intanto Aldo Martini, responsabile del circo, ha presentato denuncia querela contro ignoti perché la gabbia della giraffa sarebbe stata sabotata.
Nel parco del lungofiume del Santerno continua senza soste il lavoro degli addetti del “Martini Cirque d’Europe Paolo Orfei” che si sta avvalendo in questi giorni di un automezzo riportante l’insegna del circo «Rinaldo Orfei» (il quale aveva fatto sapere di non essere consulente del circo di stanza a Imola), utilizzato anche venerdì nella rincorsa alla giraffa.
Martini ha raccontato la sua versione sulla fuga della giraffa: «E´ stato qualcosa di organizzato, è stata fatta uscire fuori dal suo recinto attorno alle 6 del mattino per crearci gravi danni; ricordo che a dicembre a Parma gli animalisti ci hanno danneggiato transenne e cartellonistica mentre nel febbraio scorso a Lucca hanno imbrattato tutti i nostri automezzi».
Il Secolo XIX