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Gioia e Speranza. Il Giubileo delle Bande Musicali e dello Spettacolo Popolare.

di Elena Lo Muzio

Due intense giornate quelle di sabato 10 e domenica 11 maggio per il Giubileo delle Bande Musicali e dello Spettacolo Popolare. Nonostante le incertezze e le problematiche date dallo stato di salute di Papa Francesco, che queste giornate le aveva volute con forza, e poi dalla sua salita al Signore, la manifestazione ha raccolto a Roma migliaia di partecipanti che hanno accolto il nuovo Pontefice Papa Leone XIV sotto il segno della Gioia e della Speranza.

La Basilica di San Pietro accoglie i pellegrini (foto di Geronimo Vercillo).

Sono state settimane intense quelle che hanno preceduto il Giubileo delle Bande Musicali e dello Spettacolo Popolare, con la malattia di Papa Francesco che ha tenuto con il fiato sospeso milioni di fedeli e la sua morte li che ha addolorati nel profondo, ma soprattutto per chi avrebbe voluto un Giubileo differente, con la possibilità di incontrare il Santo Padre come nelle precedenti occasioni, ma anche con l’incertezza che inevitabilmente ha accompagnato la preparazione di un evento che innanzitutto un momento di festa e allegria, che sarebbe stato una nota stonata in un periodo di lutto e meditazione. La salita al Signore di Papa Francesco è stata quasi un fulmine a ciel sereno, in giorni in cui si sperava, e sembrava, stesse vivendo un cauto miglioramento della sua salute, e ha scosso gli animi di chi stava collaborando alla creazione degli eventi legati al Giubileo delle Bande e dello Spettacolo Popolare, come si può, in questo momento, fare festa? Nelle fitte giornate che sono seguite il Dicastero per lo Sviluppo Umano, coordinatore del Giubileo, ha intrattenuto con il tavolo di lavoro operativo un fitto scambio nel quale si sono vagliate le diverse possibilità, mantenendo una stretta collaborazione con il Vaticano che, dopo i giorni del lutto, ha scelto di celebrare l’evento, sotto la stella di Papa Francesco, ma anche alla luce di un altro, improvviso, astro. La freschissima elezione di Papa Leone XIV avvenuta solo due giorni prima della manifestazione. Una festa, quindi, che ha accolto il nuovo Pontefice e che ha ricordato in ogni occasione Papa Bergoglio, che ha preso per titolo due parole che Francesco ha sempre associato al mondo dello spettacolo viaggiante “Gioia e Speranza” e che sono state il filo conduttore delle due giornate giubilari.

Il Cardinale Fabio Baggio posa in una gioiosa foto insieme ai rappresentanti dei diversi gruppi presenti _foto di Erica Poggianti

Sabato 10 maggio, nell’arena montata in Santa Maria in Trastevere, grazie alla collaborazione di Elder Errani e del Circo Rony Roller, la Gioia è stata garantita sia dalle esibizioni dei gruppi folkloristici di FITP che hanno riempito la piazza con la loro musica e le loro danze, in un’energia contagiosa, sia dagli artisti circensi che hanno divertito ed emozionato un pubblico numeroso e attento. A fare gli onori di casa Alessandro Serena che con il gruppo di lavoro di Circo e Dintorni ha coordinato la serata di festa. Quello delle tradizioni popolari è un mondo ricco e variegato, con associazioni in tutta Italia che riuniscono moltissime persone, a volte anche interi paesi, nella rievocazione delle antiche forme di ballo accompagnate da strumenti peculiari, con una varietà di costumi storici che riportano al passato sia per bellezza sia per la cura della loro creazione. Il coordinamento di Luciano Bonventre, responsabile della Federazione Italiana Tradizioni Popolari, ha portato dieci gruppi in piazza, per un totale che superava le duecento persone di tutte le età, dai bambini piccolissimi ai loro nonni, segno che, come nel circo, anche in questo campo il “mestiere” si tramanda di generazione in generazione. Passaggio di saperi tradizionali visto anche nelle esibizioni della famiglia di Elder Errani che ha punteggiato la sequenza dei gruppi FITP con numeri eseguiti dalle splendide Shauna e Nicole. Le due sorelle hanno portato nell’arena di famiglia i loro pezzi forti, Shauna con un energico numero di hula hop e un suggestivo numero aereo, mentre Nicole ha stupito il pubblico con il bouncing, la sua specialità, che le è valso il bronzo al Talent del Festival di Latina e l’oro al festival di Budapest. 

Elder Errani e i suoi cagnolini nell’arena di famiglia allestita con Alberto Vassallo del circo Rony Roller (copyright Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale).

Nei precedenti Giubilei la partecipazione dei complessi circensi era stata di certo più massiccia, ma le contingenze di questa situazione quasi emergenziale si sono fatte sentire, non solo in questo ambiente, ma anche nelle diverse realtà. Molti gruppi, sia musicali che folkloristici provenienti sia dall’Italia che dall’estero, non hanno potuto organizzare in così breve tempo una trasferta che richiede comunque un grosso impegno umano ed economico. Unica rappresentanza arrivata fuori dai confini nazionali la Banda di Santa Katarina proveniente da Malta, un numeroso complesso che ha fatto risuonare le sue note stentoree cogliendo l’occasione di festeggiare i 70 anni di ANBIMA proprio durante il Giubileo, partecipando a uno scambio di doni con il presidente Giampaolo Lazzeri. Tra i gruppi presenti anche il Museo della Giostra di Brigantino, coordinato da Monica Bergamin, che oltre ad avere messo a disposizione informazioni sulle loro attività ha portato in rappresentanza un abito raffigurante la classica giostra con i cavalli, indossato da una giovane collaboratrice, che ha molto colpito per l’originalità e la precisione dei dettagli.

Shaune Errani, sabato 10 maggio (foto di Erica Poggianti).

In ogni caso, se la Gioia è stata garantita lo è stata ancora di più la Speranza, emersa innanzitutto dalla splendida opera collettiva dei madonnari, coordinata dall’Associazione d’arte madonnara Rodomonte Gonzaga, e dagli incontri speciali che questa manifestazione ha permesso. Innanzitutto quello con suor Geneviève, amica del popolo viaggiante e di Papa Francesco, con cui ha condiviso momenti di sincera vicinanza per questo mondo, e quello con il Cardinale Fabio Baggio che ha posato per una foto ricordo con i rappresentanti di tutte le categorie presenti al Giubileo e, dialogando con Alessandro Serena, ha portato i saluti e la benedizione di Papa Leone XIV con cui si era riunito la mattina stessa e a cui aveva detto che sarebbe poi stato in piazza per la serata di festa. Sua Eminenza ha inoltre citato il primo discorso del nuovo Pontefice, rimarcando il passaggio sull’importanza del creare ponti, non solo tra la gente e la Chiesa, ma anche da persona a persona e ha poi ripercorso brevemente le vicissitudini delle ultime settimane, con un commento all’esperienza del suo primo Conclave e sull’elezione del nuovo Vescovo di Roma, scelto sì dai Cardinali, ma sempre guidati dallo Spirito Santo che ha operato attraverso di loro.

L’insegna del gruppo del Luna Park sotto la Loggia delle Benedizioni durante il discorso di Papa Leone XIV (foto di Mary Pascarosa).

Nonostante l’intensità delle ultime settimane abbia reso complessa la gestazione di questo Giubileo il Cardinal Baggio ha sottolineato come il Dicastero per lo Sviluppo Umano abbia voluto dare un segnale di presenza mantenendo questo appuntamento, e soprattutto come questa manifestazione fosse uno dei migliori modi per omaggiare Papa Francesco “che amava stare con la gente e…con la gente che sta con la gente“. Anche il presidente dell’Ente Nazionale Circhi Antonio Buccioni ha voluto salutare il pubblico e tutti i partecipanti, ringraziandoli e complimentandosi con loro per le vivaci esibizioni, mentre Monsignor Felicolo di Migrantes ha ribadito l’emozione e la bellezza dello spirito di coinvolgimento per la realizzazione di questa manifestazione. Il clima di Gioia e Speranza si è diffuso per tutta la piazza fino a tarda serata, ed è perdurato anche il giorno successivo con altri momenti di grande coinvolgimento. La folla colorata e risuonante di tutti i partecipanti al Giubileo ha riempito, domenica mattina, Piazza Cavour con la messa officiata da monsignor Fisichella, e poi le strade di Roma con un corteo che li ha portati in piazza San Pietro per assistere al primo Regina Cœli (l’Angelus nel tempo pasquale) di Papa Leone XIV. Tra il colonnato del Bernini e la Piazza sono risuonate le musiche delle bande e dei gruppi della tradizione popolare che si sono trasformate in un silenzio carico di attesa al primo movimento della tenda rossa della loggia della Basilica che è diventato poi un boato all’uscita di Leone XIV. Il Pontefice ha salutato la gente accorsa e subito prima del suo discorso ha dedicato un pensiero per i partecipanti al Giubileo delle Bande Musicali e dello Spettacolo Popolare: “grazie per la gioia che portate con la vostra musica e le vostre rappresentazioni“.

Un momento dell’esibizione del gruppo folkloristico di Gazzara (foto di Erica Poggianti).

La Gioia torna anche nelle parole di questo Pontefice, ma torna anche la Speranza, anzi, LE speranze: la prima, la più importante, quella della Pace, chiesta a gran voce da Papa Prevost, ma anche quella piccola, presente nel cuore di ogni pellegrino di questo Giubileo, quella di potersi esibire di fronte al Papa. E, ci si augura, non sarà vana.

Papa Leone XIV durante il Regina Coeli di domenica 11 maggio (foto di Stefano Gili).

Il Giubileo delle Bande Musicali e dello Spettacolo Popolare ha visto la partecipazione di Ente Nazionale Circhi, FISP, ANBIMA, Federazione italiana tradizioni popolari, Associazione d’arte madonnara Rodomonte Gonzaga, Fondazione Migrantes, Circo e Dintorni, Museo della Giostra, Elder Errani e Circo Rony Roller, ed è stato coordinato dal Dicastero dello sviluppo umano.