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Fino a quando certi sindaci si faranno pubblicità a spese del circo?

Il circo di Darix Martini

Il circo di Darix Martini

Il circo non è soltanto sotto lo chapiteau: la sua identità può svelarsi in qualsiasi luogo purchè si abbiano occhi per vedere. Nel pomeriggio di venerdi 23 agosto, in una strada vicina al Duomo, sono stato attratto da un gruppo di persone che sostavano, a cerchio, per vedere una cosa che, a dirla così, pare semplice. Un artista teneva sulle ginocchia un bambino come gli era stato richiesto dalla sua mamma per la realizzazione di una foto ricordo. La scenetta non meriterebbe menzione se non fosse stato che, l’artista, non sedeva su un seggiolino apposito ma sedeva su se stesso in una postura acrobatica per cui è richiesta una ben precisa preparazione. In altre parole, una esibizione circense travestita da gesto di quotidianità.
Tutti noi che frequentiamo gli chapiteaux sappiamo che al circo si vede questo e ben altro. Mi ha fatto piacere, però, che la scenetta avesse luogo in un angolo di marciapiede cittadino, quasi a sventolare agli occhi anche dei passanti più distratti che l’antichissima arte circense, madre di tutte le altre arti, può trovarsi a proprio agio in qualsiasi luogo in cui dimori chi ha occhi per vedere e, possibilmente, mani da raggiungere il portafogli.
Il giorno dopo, guarda caso, ho scovato sulla pagina 24 del Corriere della Sera uno scritto che, a suo modo, mi ha richiamato al medesimo discorso. La notizia è contenuta in un riquadro di 11 righe però collocata in uno spazio giornalisticamente concepito per richiamare l’attenzione degli sguardi al maschile. Lo spazio è dedicato a quel fondamentale argomento che ha per titolo “Il tramonto del topless” ma la drammaticità della notizia si stempera in un bel taglio fotografico in cui si mostra una Brigitte Bardot al mare negli anni ’60. Da qui al riquadrotto poco sotto l’occhio scivola agevolmente, ed è cosa da far piacere a chi sta dalla parte del circo.
Lo chapiteau di Darix Martini nei giorni scorsi è salito alla ribalta delle cronache perché ha chiesto di piantare le tende a Brindisi per offrire al pubblico lo spettacolo “Darix presenta Orfei”, ovviamente con presenza di animali, incontrando l’ostilità del sindaco. Che dire, se non che in Italia abbiamo avuto eroi migliori di questo funzionario? Comunque, Martini ha fatto ricorso al Tar e la sentenza è stata a suo favore. Se non ci sono casi di maltrattamento e gli animali sono custoditi e curati a norma di legge – questo il senso della sentenza – lo spettacolo di circo può continuare. Sembra normale, no? Non esiste una legge che precluda, a priori, la presenza di circo con animali. Ma purtroppo abbiamo a che fare con una magistratura ideologizzata ed esibizionista che ci costringe a meravigliarci anche quando la legge viene, semplicemente, rispettata.
Un tocco finale che non guasta. Sempre in questa pagina del Corriere della Sera, è offerto ai lettori un colonnino intitolato “Il tuffo acrobatico dell’orso”. Si tratta di un bel bestione tutto bianco, di nome Wolodja, che è ospite dello zoo di Berlino. “L’animale”, si legge, “ha due anni, è nato a Mosca ed è stato portato in Germania per accoppiarlo con l’esemplare femmina Tonja, che viveva già nello zoo. I responsabili del parco sperano che si accoppi con Tonja e facciano dei cuccioli”. Auguri e figli maschi, per quanto ci riguarda. Ma la conclusione del discorso è un’altra. Fino a quando certi “primi cittadini” continueranno a farsi pubblicità a spese del circo? Siamo in agosto, che diamine. Fa caldo. Perchè non dare una vacanza al fresco anche al nostro povero Codice?
Ruggero Leonardi

Short URL: https://www.circo.it/?p=31653

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