Festeggiata anche in Afghanistan la Giornata mondiale del Circo
Centoventicinque eventi realizzati in quaranta paesi del mondo, che hanno visto il coinvolgimento di 160 partner. Decine di migliaia i partecipanti, soprattutto famiglie, bambini accompagnati da mamma e papà, ma anche tantissimi giovani e meno giovani.
E’ il bilancio straordinario della seconda Giornata mondiale del circo, voluta dalla Federazione Mondiale del Circo, che ha colorato e animato le città attraverso i “tendoni aperti” e una miriade di piccole e grandi manifestazioni in occasione del 16 aprile. La principessa Stephanie di Monaco, che ha patrocinato l’iniziativa, ha già espresso la sua gratitudine a tutti coloro che con passione, professionalità ed entusiasmo hanno contribuito al successo della Giornata. E non c’è niente di esagerato nelle sue parole.

Partiamo dall’Accademia d’Arte Circense di Verona per raccontare il coinvolgente contagio che il circo ha saputo mettere in campo in questa Giornata. Preparato dalla distribuzione di volantini recapitati a tutte le scuole della città scaligera, il programma si è snodato dalla mattinata (riservato alle scolaresche) al pomeriggio (aperto a tutti) con le esibizioni degli allievi interni e dei tantissimi esterni – soprattutto veronesi – che seguono con entusiasmo i corsi tenuti dagli istruttori. Particolarmente soddisfatti dell’esito e dell’affluenza sia il presidente Egidio Palmiri che il direttore Andrea Togni, visto anche l’eco mediatico ottenuto.
Guest star indiscussa, Flavio Togni, clown d’oro all’ultima edizione del Festival di Monte Carlo, che ha catalizzato i presenti con numeri di alta scuola nei quali è maestro.
Sempre a Verona il Centro Educativo di Documentazione delle Arti Circensi ha aperto la propria sede di via Garbini dalle 10 del mattino alle 18 con orario continuato a tutti coloro che hanno scelto di compiere una sorta di grande viaggio nel tempo attraverso la storia del circo dalle origini ai giorni nostri, ripercorrendo le tappe dei protagonisti più illustri della pista di sempre. Il Cedac, infatti, custodisce materiali preziosi che risalgono anche a qualche secolo addietro: volumi, manifesti, locandine, filmati e costumi.
I circhi, da nord a sud, si sono concentrati su ciò che da sempre catalizza la curiosità del pubblico: assistere alle prove degli artisti sotto allo chapiteau per capire come nascono i loro numeri e magari carpirne qualche segreto, vedere con i propri occhi come vengono ammaestrate le specie esotiche e non, e toccare con mano la vita degli animali che fanno parte dello zoo viaggiante. E dai fruitori dell’antico spettacolo della pista è arrivata una soddisfazione palpabile, insieme all’incoraggiamento alla gente del circo a tenere alta la loro tradizione artistica e culturale.

Fra le curiosità, che danno l’idea di una contaminazione che va ben oltre il cerchio dei circensi “per mestiere”, una bellissima mostra che ha esposto la collezione privata di clown del prof. Agide Cervi (del Club Amici del Circo, e il Cadec l’ha patrocinata), ben cinquemila, di tutte le forme e misure. Un evento nell’evento, che si è andato a collocare all’interno della “fiera di primavera” di Poviglio, in provincia di Reggio Emilia.
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