A mano vivere pericolosamente i performer del Cirque Éloize, fedeli al nome che, nel dialetto delle Isole de la Madeleine, in Québec, significa «lampi di caldo all’ orizzonte». I temerari ventenni si lanciano in gruppo da un «trampomuro» alto cinque metri e rimbalzano leggeri, ebbri della non-gravità. Con loro l’hip hop si elettrizza di techno, l’acrobazia diventa contorsionismo (colpisce la 19enne Emi Vauthey, giunonica nippo-elvetica cresciuta al Rudra di Béjart), la bici si trasforma in arma, piroettando dal palco alla platea. Incalzati da proiezioni manga, gli sforzi dei sedici artisti, provetti esponenti di 12 discipline circensi, convergono verso una nuova frontiera della scena freestyle, dall’ identità urbana. «ID» è appunto il titolo del nuovo spettacolo del Cirque Éloize, applauditissimo a Parigi al Théâtre National de Chaillot dove l’ abbiamo visto in anteprima, e atteso agli Arcimboldi dall’ 8 all’ 11 marzo. La cosmopolita compagnia di Montréal rompe l’ immagine di rarefatta poesia in cui l’ aveva calata la precedente trilogia di Daniele Finzi Pasca. Una sterzata verso la danza di strada che abbassa l’ età del pubblico per cui sembra pensata: il family show, consigliato dai cinque anni in su, si modella sui gusti dei teenager e dei ventenni. «È la quarta volta in 19 anni che la compagnia cambia pelle», spiega l’autore e regista Jeannot Painchaud. «Un viaggio in Corea mi ha rivelato la tecnica acrobatica del “trampomuro”, desideravo portare in scena l’ universo contemporaneo dell’ hip hop». Ex campione di bicicletta acrobatica, il regista ha fondato nel ’93 il Cirque Éloize di cui è oggi presidente. «La compagnia risiede in un’ex stazione dismessa nella vecchia Montréal: per quest’ultimo show si sono presentati in 300 artisti dal mondo». Per cementare l’ affiatamento del clan, i ragazzi si preparano allo spettacolo con la tecnica del bastone, rituale di riscaldamento insegnato da Finzi Pasca. In passato Painchaud ha lavorato con il Cirque du Soleil, l’altra holding circense di Montréal. Puntualizza: «Oggi tra le compagnie non c’è competizione. Anzi, il Cirque du Soleil è nostro partner finanziario». E racconta la sua idea di circo: «Éloize è un’ impresa che si regge sull’ 80% di sponsor privati e sul 20% di sovvenzioni pubbliche. Offriamo “spettacoli à la carte” ad aziende private, per sfilate di moda, convegni, calibrati su budget dai 20 mila ai 200 mila euro». All’ anima commerciale, Painchaud affianca obiettivi filantropici. Ha creato la Fondation Cirque Éloize per formare ragazzi disagiati, prevenendo gesti come il suicidio: «Sono cresciuto nei quartieri difficili e so cosa significa. Il circo offre una via concreta per trasformare la vita».
ID dall’ 8 all’ 11 marzo agli Arcimboldi, biglietti 20/55 , tel.02.6411.42212
Crippa Valeria
Corriere della Sera