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E’ stata attrazione fatale fra Claudia Cardinale e il Circo

Claudia Cardinale nella "Ragazza con la valigia"

 

“Il circo e la sua grande avventura è stato un film che ho voluto fortemente interpretare anche se soffrivo di vertigini e non sapevo andare a cavallo”. Claudia Cardinale di recente ha partecipato al Bifest di Bari, il vivace festival del cinema presieduto da Ettore Scola e diretto da Felice Laudadio, e nel ripercorrere in una lunga intervista con Enrico Magrelli la sua eccezionale carriera artistica, ha rispolverato un film cult non solo per gli amanti della pista di segatura. Nella memoria della mitica Claudia Cardinale, che mantiene intatto tutto il suo fascino nonostante il trascorrere del tempo, il circo è ancora lì, fissato indelebilmente e capace di esercitare una incredibile attrazione fatale, grazie a Circus World, Il circo e la sua grande avventura.

Sul set del film dedicato al circo


Lei si è sempre buttata nelle nuove avventure, anzi, le è andate a cercare. La più bella avventura della sua vita è stata girare il film Fitzcarraldo di Werner Herzog, in Amazzonia, dove “non sapevi cosa mangiavi, dove camminavi, le scimmie ti saltavano addosso, ti baciavano, ti mettevano la lingua nell’orecchio. Non ti potevi fare un bagno perché c’erano pesci carnivori. Insomma è stata una vera e propria avventura”. E anche insieme a John Wayne, “the Duke”, e Rita Hayworth, l’avventura è stata meravigliosa. Non senza spine, però. L’ha rivelato lei stessa a Bari, quando ha parlato di Rita, la diva delle dive di Hollywood, come di “una persona straordinaria anche se nostalgica. Un giorno mi fece piangere perché entrando nella mia roulotte mi disse che anche lei da giovane era stata bella”. Rita Hayworth, che di bellezza ne aveva avuta da vendere, era in fase decadente, ormai sfiorita nel fisico, e si sentì sfidata dalla bellezza, un po’ angelica e un po’ demoniaca allo stesso tempo, fresca e prorompente, di Claudia Cardinale. In quei giorni la più bella del reame.

Claudia Cardinale è "Toni"


Nel film è Toni, la figlia adottiva di Matt Masters (John Wayne), proprietario di un grande circo americano che intraprende il viaggio per una lunga tourneé in Europa, mosso da due obiettivi: lavorare, ma soprattutto ritrovare il grande amore della sua vita, Lilli (Rita Hayworth), la madre di Toni, del tutto all’oscuro di chi sia stata ad averla messa al mondo. La famiglia riuscirà a riunirsi con Lillì, ancora brava e bella trapezista del circo. Lo spettacolo si mischia però con le verità non raccontate, che alla fine vengono a galla.
E’ stato sempre più naturale associare Claudia Cardinale ad un’altra incomparabile bellezza cinematografica, Brigitte Bardot, piuttosto che alle “nostre” Gina Lollobrigida (pure protagonista di un grande film sul circo, Trapezio insieme a Burt Lancaster e Tony Curtis) e Sofia Loren.

La Cardinale intervistata da Enrico Magrelli a Bari


La “più bella italiana di Tunisia” (questo il premio che vinse a 18 anni e che regalò alla Cardinale il suo primo viaggio a contatto con i grandi del cinema, alla Mostra di Venezia), ben presto divenne un monumento vivente alla bellezza e alla sensualità in pellicole indimenticabili. Ben 130, ha detto a Bari, facendosi guidare da registi come Monicelli (I soliti ignoti), Germi (Un maledetto imbroglio), Visconti (Il Gattopardo e Vaghe stelle dell’Orsa), Fellini di , Bolognini (Il bell’Antonio, La viaccia e Senilità), Zurlini (La ragazza con la valigia), Comencini (La ragazza di Bube), Sergio Leone (C’era una volta il West), Damiano Damiani (Il giorno della civetta). Pier Paolo Pasolini dirà di lei dopo averla vista sul set di Un maledetto imbroglio: “Una Cardinale che io mi ricorderò per un pezzo. Quegli occhi che guardano solo con gli angoli accanto al naso, quei capelli neri spettinati, quel viso di umile, di gatta, e così selvaggiamente perduta nella tragedia”.

La locandina del film


Il circo e la sua grande avventura esce nel 1964, diretto da Henry Hathaway, ed è la sua prima interpretazione americana. Negli anni Sessanta Claudia Cardinale è al vertice della carriera e della fama internazionale. Lavora negli Stati Uniti, dove per un certo periodo vive stabilmente per sei mesi l’anno: “Gli americani volevano avere il monopolio delle star e, se ne intravedevano altrove, cercavano di farle immediatamente proprie. Il più delle volte, in realtà, ti distruggevano: andavi in America, e tornavi che non eri più niente o nessuno. Io mi sono difesa, per esempio rifiutando con decisione l’offerta di un contratto in esclusiva con la Universal: firmavo di volta in volta, per singoli film. E alla fine me la sono cavata.” Così racconterà lei stessa di quel periodo. Ma la parentesi americana le consente di lavorare con due calibri che ancora rappresentano dei fari molto luminosi, John Wayne e Rita Hayworth.
Claudia Cardinale ci mise il sangue, letteralmente, nell’esperienza di Circus World. E’ un’altra delle sue rilevazioni al Bifest. Anzitutto, ha sottolineato, “non ho mai voluto una controfigura”, e a questa regola si è attenuta sempre, ma nel caso del Circo e la sua grande avventura ciò ha significato che “quando finivo le riprese perdevo sangue”. E’ successo nel girare le scene sotto il tendone, ma anche sul set de Il gattopardo (per colpa del ballo con quel bustino troppo stretto: “mi fece sanguinare la schiena”) e La pantera rosa. ”Ma non mi sono mai lamentata. Il fatto è che in quei momenti non era Claudia a soffrire, ma il mio personaggio”.
Selvaggia – anzi gentilmente selvaggia – e spericolata, Claudia Cardinale. “Corretta” solo nella voce. E’ stata doppiata fino a quando Federico Fellini non ha deciso di valorizzare quella sua voce così particolare e femminile, anche se – pure quella – un po’ selvaggia. Non si fece domare nemmeno alla scuola di dizione, al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma (dove la sua maestra fu Tina Lattanzi, la stessa che doppiò spesso Rita Hayworth, ma non in Circus World, dove a dare la voce italiana alla diva fu Adriana De Roberto) dalla quale Claudia Cardinale, quando stava cercando di muovere i primi passi nel cinema, scappò dopo soli tre mesi.
”Il mio accento francese e il fatto di avere sempre parlato poco da piccola mi hanno complicato la vita agli inizi, ma poi hanno scoperto questa mia voce che, devo ammetterlo, è una delle chiavi del mio successo”, ammette Claudia Cardinale senza false modestie. “Volevo provare che la donna è più forte dell’uomo, facevo a pugni con i ragazzi”, è stata un’altra delle sue schiette confessioni davanti alla platea del Kursaal Santalucia di Bari.
Ecco perché, forse, al circo ha potuto mettersi alla prova come in nessun’altra occasione. Lei che non ha paura di niente e ama il rischio: “Sono entrata anche nella gabbia con gli animali. Se non hai paura non ti attaccano”. Probabilmente è per questo che una donna autentica e coraggiosa come Claudia Cardinale ha amato il circo. E oggi, lei che vive in Francia da 25 anni, non si schiera con le litanie pessimistiche che vengono intonate nel Belpaese: “Mi sembra che in Italia si stia esagerando”, ha dichiarato a Maria Pia Fusco di Repubblica. “I giornali italiani si stanno dedicando in maniera eccessiva al gossip, in Francia questo non esiste. Bisogna pensare un po’ positivo, cerchiamo di non abbassare le braccia, di andare avanti, di fare, di aiutare il cinema, l’arte. Per questo io sono andata a vivere a Parigi, perché lì c’è molto rispetto per l’arte”. Anche per il circo, divina Claudia. Divina, ma donna. Che nella sua splendida maturità sa guardare indietro con ironica semplicità: ”Marcello Mastroianni mi corteggiava tutte le volte che lavoravamo insieme. Mentre una volta bussarono alla porta della camera d’albergo in cui alloggiavo negli States: era Marlon Brando. Dissi di no anche a lui, ma appena chiusi la porta mi dissi una parolaccia che qui preferisco non ripetere”. Lunga vita a “Toni” e tanti auguri per le sue nuove avventure.
Claudio Monti

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