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Due notizie preziose per il Circo italiano

Antonio Buccioni
“Un fine settimana da ricordare per il circo italiano”. Antonio Buccioni, vicepresidente dell’Ente Nazionale Circhi, è particolarmente soddisfatto per il fine settimana che si è appena concluso. Nel Principato di Monaco, infatti, gli italiani sono saliti sul gradino più alto del podio: il Clown d’Oro è andato a Flavio Togni e il Bronzo ai Royal Brothers, gli italianissimi fratelli dell’Acqua. Ma c’è anche il rientro nello Stivale del Circo Bellucci, che era rimasto bloccato in Tunisia a causa degli scontri scoppiati in quel Paese attraversato da tensioni e sconvolgimenti.
“Sono due eventi di eccezionale rilievo”, spiega Buccioni al Giornale dello Spettacolo. “Con la vittoria del Clown d’Oro, che segue di alcuni anni la conquista di ben tre Clown d’Argento, Flavio Togni diviene l’artista più premiato della storia del festival di Montecarlo che per i circensi rappresenta il premio Oscar. Star da trent’anni del Circo Americano gestito dalla sua famiglia, Flavio Togni si pone tra i più significativi rappresentanti dell’addestramento in dolcezza di svariate tipologie di animali (elefanti, felini, cavalli). L’intero movimento circense italiano vede riconosciuta la bontà della propria formazione e produzione artistica attraverso questo prestigioso riconoscimento”, commenta il vicepresidente Enc.
“Di grande soddisfazione è anche il contemporaneo arrivo nel porto di Napoli della motonave ‘Toscana’, tempestivamente messa a disposizione dal ministro degli Esteri, Franco Frattini, che ha ricondotto in patria artisti, maestranze, animali ed impianti del Circo Bellucci, nonché di due Luna Park italiani itineranti, che si trovavano in tournée in Tunisia, bloccati a Sfax in seguito alle violenze che hanno sconvolto il paese. Merita di essere evidenziato come gli animali risultino in ottime condizioni di salute, e saranno in ogni caso sottoposti ad ulteriori controlli prima di tornare alle loro mansioni. Eccezionale, nella circostanza, l’assistenza che ministero, unità di crisi e autorità diplomatiche hanno dispensato alle imprese di spettacolo italiane coinvolte”.
“Quella del 23 gennaio 2011 – conclude il vicepresidente dell’Ente Nazionale Circhi – è una data da ricordare, che vede, in un contesto di quotidiana indifferenza, riconosciute da una parte la qualità professionale ed artistica della migliore tradizione circense nostrana, e dall’altra l’efficienza della macchina statale che, tra rilevanti, obiettive difficoltà, ha ricondotto in patria senza danno ed in tempi idonei, operosi ambasciatori di antiche e nobili attività popolari italiche”.