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Dietro le quinte della nascita del Festival di Montecarlo

Pochi conoscono la genesi di quello che è diventato il Festival in assoluto più importante per il circo mondiale, oltre che uno degli eventi artistici e mondani più quotati e seguiti, richiestissimo anche dalle televisioni. La storia la conosce bene Egidio Palmiri, per oltre mezzo secolo a capo dell’Ente Nazionale Circhi, del quale è oggi presidente onorario, oltreché fondatore e guida dell’Accademia d’Arte Circense.
“In qualità di presidente dell’associazione di categoria dei circhi italiani, nel 1974 fui invitato dal sindaco di Montecarlo per parlare di argomenti, non meglio precisati, che riguardavano il circo. Trovai all’appuntamento, in un ristorante di Monaco, oltre al sindaco Jean-Louis Medicin, anche Joseph Bouglione, patriarca della celebre famiglia circense francese”, ricorda Palmiri.

Il principe Ranieri con Egidio Palmiri

E come andò l’incontro?
“Non troppo bene. Il sindaco rivelò l’intenzione di Ranieri III, che era quella di annunciare, in occasione della prestigiosa festa della Croce Rossa internazionale, la nascita del festival del circo, ma con l’intenzione di realizzarlo nel periodo di Natale”.
E quali problemi c’erano?
“A mio parere, e lo dissi in quella occasione, essendo il periodo natalizio il più redditizio per i circhi, sarebbe stato meglio realizzare il festival nella prima decade di gennaio. Ma il sindaco mi fece capire che non era opportuno obiettare e così, pur considerando da subito il progetto molto interessante e positivo, mi riservai di parlarne con i direttori dei principali circhi italiani”.
Quale fu la loro reazione?
“Convocai a Milano, alla presenza del sindaco di Montecarlo, Darix Togni, Enis Togni e Leonida Casartelli. Il sindaco ribadì che la manifestazione andava realizzata entro dicembre e il primo a dire, “va bene facciamola”, fu Darix, e così avvenne, ma solo per tre edizioni. Quando facemmo notare al principe che sarebbe stato sempre più complicato portare artisti a Montecarlo nel periodo natalizio, lui capì e dal 1977 anticipò il Festival più o meno ai primi dieci giorni di dicembre. Fu dal 1986 che la data venne spostata a gennaio perché una tromba d’aria distrusse lo chapiteau e per causa di forza maggiore slittò. Da allora il mese non è più cambiato”.
E i principali circhi italiani portarono dei numeri in quella prima edizione?
“Si, ricordo ad esempio che Enis Togni portò l’alta scuola a quattro e dodici lipizzani di Bruno Togni, partecipò anche Fernanda Perris con un eccellente numero alla corda aerea”.
Chi mise lo chapiteau nella prima edizione?
“I Bouglione, ma a mio parere non era adatto e infatti nel 1975 venne affittato il tendone di Liana Orfei e dal 1976 quello di Enis Togni”.
In conclusione come valuta a molti anni di distanza dalla prima edizione, i risultati prodotti da quella lontana idea che lei ebbe l’onore di conoscere insieme a pochi altri?
“Ha sicuramente segnato in positivo la storia del circo mondiale, dobbiamo essere grati al principe Ranieri e a tutta la sua famiglia per questo grandissimo Festival”.

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