Da segnalare che il sindaco di questa città non aveva tenuto in considerazione nemmeno una netta presa di posizione del prefetto di Brindisi, chiamato in causa dall’Ente Nazionale Circhi. Riferendosi alla ordinanza del sindaco, il prefetto ha scritto una lettera al primo cittadino, Cosimo Consales, nella quale ha puntualizzato che “pur condividendo la ratio e la finalità del provvedimento, non può non rilevarsi che lo stesso, in sostanza, intende impedire l’impiego di animali in modi non conformi a condizioni di vita e di igiene, così come tutelati dalle norme di riferimento”. L’ordinanza infatti vieta di svolgere attività che comportino l’impiego di animali, qualora detto impiego implichi “maltrattamenti” o ulteriori attività “contrarie alla loro dignità e al loro rispetto”. Ma, ha aggiunto il prefetto, “laddove l’impiego di animali avvenga nelle forme e con le modalità previste dall’art. 16 del DPR 21.4.1994 n. 234, recante il Regolamento per l’esercizio dello spettacolo viaggiante, lo stesso sia da ritenersi legittimo e conforme non solo alle previsioni normative di rango superiore quanto anche a quelle di cui all’ordinanza adottata nella materia dalla S.V., peraltro in stretta sintonia con le prime”.
Adesso il sindaco dovrà farsene una ragione e “piegarsi” al decreto del Tar. La legge va rispettata ovunque, anche a Brindisi.
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