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Dati Siae: cresce la spesa al botteghino, cala il volume d’affari

Nonostante la crisi gli italiani continuano a spendere per lo spettacolo, ma preoccupa la flessione del volume di affari. Nel 2010, secondo l’Annuario dello Spettacolo che la Siae ha presentato oggi a Roma, cresce la spesa al botteghino del 3,97% (2 miliardi e 370 mila euro), crescono gli ingressi (+3,85%, per complessivi 250 milioni di biglietti staccati) e cresce anche la spesa complessiva del pubblico, che sfiora i 4 miliardi di euro (3 miliardi e 973 milioni) con un incremento dell’1,59% rispetto all’anno precedente. Scende però del 3,14% il volume totale d’affari, che comprende sponsorizzazioni e diritti televisivi e riguarda, dunque, soprattutto lo sport.
A tirare è soprattutto il cinema, il settore che ha fatto registrare i migliori risultati, con segni positivi in tutti gli indicatori, dal numero degli spettacoli, che cresce del 43,26%, ai biglietti venduti (+10,39%, con oltre 120 milioni di spettatori, un risultato che non si registrava dal 1986), spesa al botteghino (+16,37%), spesa del pubblico (+14,33%) ed anche volume di affari (+16,22%).
Nel complesso va bene anche il teatro che vede aumentare leggermente il numero dei biglietti e degli abbonamenti venduti (+0,97%, con quasi 23 milioni di ingressi di cui 14,6 per la prosa), la spesa al botteghino (+3,51%), la spesa del pubblico (+1,05%). Qui però diminuisce l’offerta degli spettacoli (-2,79%), mentre il volume di affari è stabile (-0,53%). Bene in particolare la commedia musicale che vede crescere la spesa al botteghino del 9,38%, ed anche gli ingressi (+11,46%).
Dopo le difficoltà del 2009 sensibile ripresa nel 2010 anche nel settore delle mostre con segni positivi in tutti gli indicatori: numero di spettacoli (+27,02%), biglietti venduti (+3,15%), spesa al botteghino (+10,48%) ed anche volume di affari (+28,01%). In sofferenza invece tutto il comparto dell’attività concertistica che a fronte di un aumento degli spettacoli (+5,56%), registra una flessione della domanda: diminuisce il numero degli ingressi (-3,47%, con 11 milioni e 200 mila spettatori), cala la spesa al botteghino (-3,6%) e la spesa al pubblico (-4,63%). I segni negativi riguardano tutti i settori, dalla musica leggera (-4,35%) ai concerti di musica classica (-0,77%) ed il jazz (-0,21%).
Segni negativi anche nello sport che pure si conferma al primo posto per il volume di affari, superiore ai 2 miliardi di euro, ma in calo rispetto al 2009 (-14,18%). In negativo anche tutti gli altri indicatori: ingressi (-5,85%), spesa al botteghino (-5,52%), spesa del pubblico (-9,66%).
Il 2010, infine, non è stato positivo per il comparto del ballo e concertini, che però come sempre registra la maggiore spesa del pubblico in valore assoluto (1 miliardo e 99 milioni di euro), con un -2,17% rispetto al 2009. Per i parchi da divertimento e lo spettacolo viaggiante aumenta invece il pubblico pagante (+2,36%) ma non crescono né la spesa al botteghino (-2,37%), né la spesa complessiva destinata alla fruizione di spettacoli (-2,12%), né il volume di affari (-1,42%).
Preoccupa l’Agis il calo del 3,14% del volume d’affari dello spettacolo. Lo sottolinea il presidente Paolo Protti, in sala oggi per la conferenza stampa di presentazione dei dati. “Come ha sottolineato anche il direttore generale Gaetano Blandini – commenta Protti all’Ansa – questo indicatore negativo è veramente preoccupante anche perché c’è il rischio che nel 2011 si peggiori ulteriormente”.
I dati presentati oggi dalla Siae, prosegue Protti, con la spesa del pubblico che complessivamente cresce ancora a dispetto della crisi economica generale e l’ottimo risultato del cinema ma anche la flessione del volume d’affari, dimostrano “che abbiamo fatto bene a fare la battaglia per il Fus ma non basta: in Italia abbiamo una industria economica forte che contribuisce al sistema paese ma anche il sistema paese deve sostenere questa industria, altrimenti si cade entrambi”.
Dal Giornale dello Spettacolo