Sono stati presentati oggi a Roma i dati dell’Annuario dello Spettacolo 2012 della Siae, e va detto subito che purtroppo per il settore dello spettacolo le cose non vanno bene, visto che si registra una riduzione di quasi tutti gli indicatori presi in esame, dagli ingressi alla spesa al botteghino. La crisi continua insomma a farsi sentire e cinema (in particolare), teatro, concerti ne risentono. Il dato sintetico, illustrato dal presidente Gino Paoli, è il seguente: quasi 12 milioni di biglietti venduti in meno rispetto al 2011 per il cinema, 1 milione di biglietti in meno per i concerti, 500 mila in meno per il teatro nel suo complesso. Fa eccezione la lirica, che non segue il trend negativo. E nel 2013, anticipa la Siae, la situazione non cambia, ma per il cinema c’è qualche segno di ripresa.
“I dati Siae vanno però letti alla luce della crisi che ha investito il paese e che ha portato ad un calo dei consumi di carattere generale”, spiega il presidente dell’Agis Carlo Fontana. “Inoltre è importante considerare che lo spettacolo ha registrato perdite più contenute rispetto a molti altri settori dell’economia nazionale. E’ questo un aspetto da tenere nella giusta considerazione perché testimonia l’affezione del pubblico verso il nostro mondo e la voglia, malgrado la crisi, di continuare a frequentare i luoghi di spettacolo che rappresentano realtà importanti di aggregazione e socialità”.
“Per consentire al settore di continuare a svolgere questo ruolo, non disperdendo il proprio patrimonio rappresentato dal pubblico, è fondamentale che il mondo dello spettacolo abbia maggiori certezze. Per questo – conclude il presidente dell’Agis – sono indispensabili strumenti legislativi ed economici innovativi che liberino il settore dalla condizione di precarietà in cui si trova”.
Spulciando fra tabelle e numeri ci si imbatte però in alcuni segni positivi, com’è il caso dello spettacolo viaggiante (+22,82%), delle mostre ed esposizioni (+0,52%) e delle attività con pluralità di generi (+2,13%).
Sempre stando all’annuario Siae, nel 2012 la spesa del pubblico per il circo è aumentata, passando dai 10.121.710, 97 milioni di euro del 2011 ai 13.930.060,14. Cresce anche il volume d’affari che passa da 10.351.092,61 del 2011 a 14.229.212,33 del 2012.
Il Circo nel 2012 ha prodotto 15.603 spettacoli, pari all’11,90% del totale teatrale. L’offerta di spettacoli è rimasta pressoché costante in tutti i periodi dell’anno.
Sono stati rilevati 1,1 milioni di ingressi (5,16% del totale del comparto teatrale), con una notevole concentrazione nei mesi di gennaio, marzo e dicembre.
Complessivamente nell’anno sono state rilevate 64.581 presenze, pari al 7,10% del totale del comparto teatrale.
Il valore della spesa al botteghino è pari a 12,9 milioni di euro. Il costo medio d’ingresso al circo (spesa al botteghino/ingressi) è di 11,51 euro.
Il Circo, con 14,2 milioni di euro di volume d’affari, genera il 3,27% dell’introito complessivo del macroaggregato teatrale. Gli importi più elevati sono stati registrati nel Lazio (3 milioni di euro), in Sicilia (2,7 milioni di euro) e in Piemonte (2,3 milioni di euro).
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