“I dati Siae vanno però letti alla luce della crisi che ha investito il paese e che ha portato ad un calo dei consumi di carattere generale”, spiega il presidente dell’Agis Carlo Fontana. “Inoltre è importante considerare che lo spettacolo ha registrato perdite più contenute rispetto a molti altri settori dell’economia nazionale. E’ questo un aspetto da tenere nella giusta considerazione perché testimonia l’affezione del pubblico verso il nostro mondo e la voglia, malgrado la crisi, di continuare a frequentare i luoghi di spettacolo che rappresentano realtà importanti di aggregazione e socialità”.
Spulciando fra tabelle e numeri ci si imbatte però in alcuni segni positivi, com’è il caso dello spettacolo viaggiante (+22,82%), delle mostre ed esposizioni (+0,52%) e delle attività con pluralità di generi (+2,13%).
Sempre stando all’annuario Siae, nel 2012 la spesa del pubblico per il circo è aumentata, passando dai 10.121.710, 97 milioni di euro del 2011 ai 13.930.060,14. Cresce anche il volume d’affari che passa da 10.351.092,61 del 2011 a 14.229.212,33 del 2012.
Il Circo nel 2012 ha prodotto 15.603 spettacoli, pari all’11,90% del totale teatrale. L’offerta di spettacoli è rimasta pressoché costante in tutti i periodi dell’anno.
Sono stati rilevati 1,1 milioni di ingressi (5,16% del totale del comparto teatrale), con una notevole concentrazione nei mesi di gennaio, marzo e dicembre.
Complessivamente nell’anno sono state rilevate 64.581 presenze, pari al 7,10% del totale del comparto teatrale.
Il valore della spesa al botteghino è pari a 12,9 milioni di euro. Il costo medio d’ingresso al circo (spesa al botteghino/ingressi) è di 11,51 euro.
Il Circo, con 14,2 milioni di euro di volume d’affari, genera il 3,27% dell’introito complessivo del macroaggregato teatrale. Gli importi più elevati sono stati registrati nel Lazio (3 milioni di euro), in Sicilia (2,7 milioni di euro) e in Piemonte (2,3 milioni di euro).
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