Una giornata di preghiera e riflessione, ma anche di abbraccio fra la gente del circo e la chiesa. La cerimonia che si è svolta ieri mattina al cimitero monumentale di Pordenone è stata semplice ed essenziale ma allo stesso tempo carica di significati.
Sulla tomba di due pionieri del circo italiano, Aristide Togni e Teresa De Bianchi, si sono ritrovati molti familiari, il presidente dell’Ente Nazionale Circhi e i principali organizzatori dell’evento, la Libreria Vaticana e la chiesa di Pordenone. Presente al gran completo il circo Medrano (Elio e Davio Casartelli, i Bello, Bertino Sforzi e tanti altri) che ieri ha debuttato proprio in questa città e dove rimarrà fino all’11 (per poi spostarsi a Conegliano), ma nutrita è stata anche la delegazione Togni, a partire dal vicepresidente Enc, Enis Togni, insieme a Bruno, Elvio e Holer.
Il primo elemento che salta all’occhio, anche in questo caso, è la particolare vicinanza della chiesa al mondo del circo. Un rapporto che ha radici lontane e che ha portato l’arte circense nel cuore di papi e cardinali, ma che negli ultimi anni si è ulteriormente consolidato. “Desidero anzitutto ringraziare, e in modo non formale, la Diocesi di Concordia-Pordenone nella persona del vescovo, S.E. Mons. Giuseppe Pellegrini, e del responsabile per la pastorale di Fieranti e circensi, don Mirco Dalla Torre, la Fondazione Migrantes e in modo speciale anche la Libreria Vaticana che ha curato alla perfezione l’ideazione e l’organizzazione del programma degli eventi, quindi non solo la cerimonia in ricordo dei fondatori della dinastia circense, ma anche il matinée per le scuole previsto oggi al circo Medrano”, dice Antonio Buccioni. “La giornata di ieri ha confermato un aspetto che riempie di gratitudine non solo me ma tutto il circo italiano, ed è proprio la condivisione fraterna della chiesa verso il mondo del circo, una condivisione spirituale, morale e culturale che ha portato anche a questa significativa ricorrenza”.
Nel suo intervento davanti alla tomba di Aristide Togni e Teresa De Bianchi, Buccioni ha posto l’accento sul seme piantato e sul copioso raccolto: “Il seme gettato da Aristide e Teresa ha prodotto un raccolto eccezionale sia in termini di artisti che di imprenditorialità”, ha detto. “Ci troviamo infatti in presenza di aziende che hanno saputo molto bene coniugare nel corso del tempo il diritto e il rovescio di ogni importante impresa di spettacolo, cioè imprenditoria e cultura. Oggi si esibiscono in pista i membri della quinta generazione della dinastia che si è originata con Aristide Togni, e con risultati eccezionali: dal percorso professionale di Flavio a quello che ha rappresentato per l’Italia l’asse Togni-Casartelli in termini, ad esempio, di Clown d’Oro. Da quel seme gettato si è avuto un raccolto incredibilmente ricco: Circo Americano, Medrano, Darix Togni, che a sua volta significa produzioni in Italia, Africa e Sud America, e poi Lidia Togni con due produzioni, ma significa anche esperienze come il Palatrussardi, parchi divertimento, zoo safari e molto altro. Tutto è nato da quel seme interrato da Aristide e Teresa”.