Ricorso al Tar contro il Comune di Fiumicino che ha imposto, nonostante una giurisprudenza consolidata sconsigliasse di imbarcarsi in una simile avventura affrontando anche dei costi che ricadranno sui cittadini, un divieto ai circhi con animali. Lo annuncia oggi sul quotidiano Il Tempo il presidente Enc, Antonio Buccioni, dopo che nei giorni scorsi l’Ente Circhi ha anche scritto una lettera all’amministrazione comunale per ricordare al sindaco tutte le sentenze favorevoli ai circhi dal 1994 ad oggi.
«Il Comune di Fiumicino ha proibito a chi impiega animali per gli spettacoli di sostare. Quindi ha di fatto vietato la libera espressione artistica. Ricorreremo al tribunale al tribunale amministrativo del Lazio», dice Buccioni al giornale della Capitale. «La legge – prosegue Buccioni – impone dal 1968 ai municipi di avere un’area attrezzata per ospitare le carovane circensi ma pochi sono quelli che si sono attrezzati. Fiumicino ci ha sempre relegato in periferia, nel borgo di Testa di Lepre, in un luogo a nostro avviso inadatto anche dal punto di vista logistico: è un terreno in pendenza quindi inutilizzabile». E aggiunge: «Sono miopi questi amministratori e con una visione culturale ridotta contrariamente a quanto accade in molti paesi europei, come la Francia e la Spagna, dove siamo bene accetti», sottolinea Buccioni. «La scarsa accoglienza e i divieti di molti Comuni hanno già spinto quindici famiglie circensi a trasferirsi all’estero. Se Fiumicino non ci vuole, vuol dire che non ha capito molto del mondo dello spettacolo, che comunque dà lavoro a migliaia di persone. Fortunamente Ostia, Torvajanica, Ardea, Sabaudia e il Circeo ci ospitano. E senza problemi». Il presidente Enc porta alla luce del sole anche una delle più clamorose bugie messe in circolazione da animalisti di varie fazioni: “Per quanto riguarda i finanziamenti, poi, «i sessanta circhi italiani ricevono ogni anno due milioni di euro dal Ministero per i Beni culturali, come molte altre attività correlate all’espressione artistica». «La nostra forza quindi è il pubblico – incalza Buccioni – E la gente, o almeno il 99 per cento degli spettatori, prima di venire s’informa se ci sono gli animali. Altrimenti non compra il biglietto. Per questo molti tendoni hanno elefanti, giraffe, cavalli: sono il nostro sostentamento e per questo li trattiamo benissimo». E l’addestramento, avviene come sostengono sempre loro, gli animalisti, con l’uso della violenza? “L’addestramento? Affatto duro. Feroci o domestici che siano, per gli «amici dell’uomo» l’esibizione è come un gioco. «Nulla è imposto», giurano i domatori. «Ci sono molti preconcetti su questo e tantissima disinformazione», sostiene il battagliero presidente del sindacato. «Chi fa la guerra ai circhi con animali non sa che in Italia e in Europa gli show funzionano solo se in pista ci sono trigri e leoni».