
A guidare il circo di famiglia, Carmen, Claudio e Franco Vassallo (figli di Eugenio e Maciquita Zamperla) assieme a Enzo Bisbini, erede di un’altra storica famiglia che ha toccato l’apice del successo con il trio di clown musicali. Anche in Sicilia occidentale, dopo i fortunati tour in Grecia, Cipro, Turchia, Bulgaria e Marocco, buono è stato il successo di pubblico in diverse piazze del trapanese. Qualche difficoltà in più a Palermo, una città incredibilmente inflazionata dalla presenza di circhi nel periodo natalizio.

Lo spettacolo, frizzante e completo, si apre con una ouverture fatta di tanti artisti vestiti da antichi romani: contorsionismo, acrobazie aeree, danze, cavalli ed anche una biga guidata da un gladiatore. Da qui comincia una cavalcata nella storia del circo a partire dal numero dei cavalli presentato da Claudio Vassallo. Incroci, cambi di direzione, debout e poi un’attrazione che oramai, sempre più raramente, si vede nei circhi nostrani. Vassallo monta all’impiedi su di un cavallo in corsa ed effettua difficili esercizi di giocoleria: cerchi, palline, clave e torce infuocate.
Tocca poi alla splendida Sara Mateeva, protagonista un paio di edizioni orsono al Festival di Latina, che per un recente problema fisico si cimenta soltanto nel numero di hula-hoop. La sua sinuosità ed il costante sorriso nascondono le insidie di alcuni passaggi davvero difficili. Un bel numero ben coreografato e musicato.


Ed è l’ora della prima entrata dei clown anche se già si era vista, come intermezzo fra un numero e l’altro, la grande simpatia di Enzo Bisbini, direttore organizzativo e marketing del circo Coliseum. Tutta la famiglia in pista coordinata dalla voce di Carmen. 
Il primo tempo si chiude con un pezzo forte: i bulgari della famiglia Romanovi. Moglie e figlia che si divertono a fare su e giù da una lunga pertica di acciaio tenuta sulla fronte, e senza l’ausilio delle mani, dal capofamiglia. Un tipico esempio di donne che, in famiglia, salgono sulla testa degli uomini! Scherzi a parte, il numero mostra una forza incredibile del porteur che, con un collo taurino, riesce persino a mantenere i giri vorticosi di una bicicletta, a circa dieci metri dal suolo.
Il secondo tempo dello spettacolo prodotto dai Vassallo, famiglia che con gli animali ha sempre avuto molta dimestichezza, si apre con la gabbia: cinque tigri siberiane ed un leone che si presentano con una bella disposizione sugli sgabelli alti. Poi tutti quanti sdraiati, in riga, a terra; quindi a girare, fianco a fianco come fossero mansueti cavalli e, di corsa, tutti nel tunnel che porta alle gabbie esterne. 
Durante lo smontaggio della gabbia, si esibisce alla corda aerea Anita, una bionda austriaca che non è di famiglia circense e che, quasi da autodidatta, riesce ugualmente a disegnare apprezzabili evoluzioni. Ed ecco, di nuovo, gli animali. Arrivano quelli esotici presentati da una coreografia in abiti da pellirosse. Franco Vassallo porta in pista cammelli, lama, bisonte e un enorme ippopotamo.
Dopo l’entrata dei fachiri dei clowns, riecco Nicholas Errani in un numero composito. Monociclo, scala libera, giocoleria ed equilibrismo su di una ruota. Su e giù da una pedana attraverso i gradini della scaletta. Poi l’attrazione diventa sempre più difficile. L’acrobata, infatti, decide di mandarsi sulla testa, con il piede, tre piattini e altrettante tazzine. Poi la zolletta di zucchero e quindi il cucchiaino. Il tutto, da non dimenticare, in equilibrio sul monociclo.
Lo spettacolo riprende a volare, letteralmente, con un suggestivo numero aereo proposto da Dolly Romanova. Tutta una serie di corde e trapezini tengono in volo l’artista che, alla sola luce delle lampade ultraviolette e vestita di bianco, effettua evoluzioni e tourbillon. Poi rimette i piedi sulla pista e riprende a volare grazie ai tessuti: il tutto facendo roteare dei nastri di seta bianca. Un numero assolutamente accattivante e ben montato: tutto da gustare a testa in su!

Piero Messana

