All’estero è sempre andato come Circo Coliseum Roma mentre, in questa nuova tournè italiana, ha preferito aggiungere all’insegna il nome Sandra Orfei. Così lo spettacolo dei fratelli Vassallo è arrivato per la prima volta in Sicilia, nell’ottobre scorso, e sta adesso lavorando a Palermo in uno spazio del tutto nuovo per i circhi, nei pressi dell’incrocio fra viale della Regione Siciliana e via Ernesto Basile.
A guidare il circo di famiglia, Carmen, Claudio e Franco Vassallo (figli di Eugenio e Maciquita Zamperla) assieme a Enzo Bisbini, erede di un’altra storica famiglia che ha toccato l’apice del successo con il trio di clown musicali. Anche in Sicilia occidentale, dopo i fortunati tour in Grecia, Cipro, Turchia, Bulgaria e Marocco, buono è stato il successo di pubblico in diverse piazze del trapanese. Qualche difficoltà in più a Palermo, una città incredibilmente inflazionata dalla presenza di circhi nel periodo natalizio.
Per il debutto nel capoluogo isolano, è anche arrivato uno splendido chapiteau nuovo, un 40 metri circolare di colore giallo, dotato di un ampio foyer e arredato con altre novità: velluti rossi, antiche colonne, archi, quadri. Il tutto in perfetto stile ‘antica Roma’.
Lo spettacolo, frizzante e completo, si apre con una ouverture fatta di tanti artisti vestiti da antichi romani: contorsionismo, acrobazie aeree, danze, cavalli ed anche una biga guidata da un gladiatore. Da qui comincia una cavalcata nella storia del circo a partire dal numero dei cavalli presentato da Claudio Vassallo. Incroci, cambi di direzione, debout e poi un’attrazione che oramai, sempre più raramente, si vede nei circhi nostrani. Vassallo monta all’impiedi su di un cavallo in corsa ed effettua difficili esercizi di giocoleria: cerchi, palline, clave e torce infuocate.
Tocca poi alla splendida Sara Mateeva, protagonista un paio di edizioni orsono al Festival di Latina, che per un recente problema fisico si cimenta soltanto nel numero di hula-hoop. La sua sinuosità ed il costante sorriso nascondono le insidie di alcuni passaggi davvero difficili. Un bel numero ben coreografato e musicato.
Da un artista che già ha preso parte a festival internazionali, ad uno che, senza ombra di dubbio, meriterebbe visibilità nelle competizioni circensi. Nicholas Errani, figlio ventunenne di Silvano, erede di una famiglia di grandi acrobati, comincia a fare accapponare la pelle con i suoi ondeggiamenti, a testa in giù e senza nemmeno la cintura di sicurezza, al trapezio Washington. Quattro – cinque passaggi pennellati da una sicurezza disarmante. Una naturalezza, nel mettersi a testa in giù sul trapezio, davvero disarmante. A ciò bisogna aggiungere una tecnica egregia negli esercizi. Un ragazzo, Nicholas, che meriterebbe importanti palcoscenici.
Grandi applausi e fiato sospeso per tutta l’attrazione. Esce Nicholas ed entra la sorella Tresy, non ancora diciottenne ma spericolata e già artista come tutti gli Errani. Presenta un numero di spade in equilibrio con capriole a terra (spada che sta su di un pugnale tenuto in bocca) e su e giù da una scala fissa. Una delle tante giovani promesse del circo italiano che piazza costantemente i suoi artisti nei migliori spettacoli d’Europa.
Ed è l’ora della prima entrata dei clown anche se già si era vista, come intermezzo fra un numero e l’altro, la grande simpatia di Enzo Bisbini, direttore organizzativo e marketing del circo Coliseum. Tutta la famiglia in pista coordinata dalla voce di Carmen. Nel numero non poteva mancare la musica con tromba e sassofono suonati da padre e figlio. Il pubblico viene coinvolto e tributa cospicui applausi.
Il primo tempo si chiude con un pezzo forte: i bulgari della famiglia Romanovi. Moglie e figlia che si divertono a fare su e giù da una lunga pertica di acciaio tenuta sulla fronte, e senza l’ausilio delle mani, dal capofamiglia. Un tipico esempio di donne che, in famiglia, salgono sulla testa degli uomini! Scherzi a parte, il numero mostra una forza incredibile del porteur che, con un collo taurino, riesce persino a mantenere i giri vorticosi di una bicicletta, a circa dieci metri dal suolo.
Il secondo tempo dello spettacolo prodotto dai Vassallo, famiglia che con gli animali ha sempre avuto molta dimestichezza, si apre con la gabbia: cinque tigri siberiane ed un leone che si presentano con una bella disposizione sugli sgabelli alti. Poi tutti quanti sdraiati, in riga, a terra; quindi a girare, fianco a fianco come fossero mansueti cavalli e, di corsa, tutti nel tunnel che porta alle gabbie esterne. Ma il numero va avanti con i balzi, all’impiedi, della più potente delle tigri e con l’ingresso, in pista, di Bianca, uno splendido esemplare di tigre bianca che fa spalancare gli occhi a grandi e piccini.
Durante lo smontaggio della gabbia, si esibisce alla corda aerea Anita, una bionda austriaca che non è di famiglia circense e che, quasi da autodidatta, riesce ugualmente a disegnare apprezzabili evoluzioni. Ed ecco, di nuovo, gli animali. Arrivano quelli esotici presentati da una coreografia in abiti da pellirosse. Franco Vassallo porta in pista cammelli, lama, bisonte e un enorme ippopotamo.
Dopo l’entrata dei fachiri dei clowns, riecco Nicholas Errani in un numero composito. Monociclo, scala libera, giocoleria ed equilibrismo su di una ruota. Su e giù da una pedana attraverso i gradini della scaletta. Poi l’attrazione diventa sempre più difficile. L’acrobata, infatti, decide di mandarsi sulla testa, con il piede, tre piattini e altrettante tazzine. Poi la zolletta di zucchero e quindi il cucchiaino. Il tutto, da non dimenticare, in equilibrio sul monociclo.
Dopo lo sbalordimento, spesso nei circhi, arrivano le risate. Una singolare e simpatica parodia di Elvis Prisley firmata da Enzo Bisbini in versione EnzElvis. Un numero curioso, ingegnoso e tutto da gustare. Dalle dimensioni umane, il clown si riduce a dimensioni minime grazie a semplici ma accattivanti trovate.
Lo spettacolo riprende a volare, letteralmente, con un suggestivo numero aereo proposto da Dolly Romanova. Tutta una serie di corde e trapezini tengono in volo l’artista che, alla sola luce delle lampade ultraviolette e vestita di bianco, effettua evoluzioni e tourbillon. Poi rimette i piedi sulla pista e riprende a volare grazie ai tessuti: il tutto facendo roteare dei nastri di seta bianca. Un numero assolutamente accattivante e ben montato: tutto da gustare a testa in su!
La chiusura dello spettacolo, dopo circa due ore dall’inizio, è affidata ai volanti: una troupe formata da tre trapezisti brasiliani. Salto mortale carpiato, poi disteso, quindi un altro paio di passaggi prima di quello bendato. In chiusura il doppio salto mortale. Allegria, samba e imprevedibilità del numero, concludono il programma. A seguire tutti in pista per il saluto finale e per lo spazio ai protagonisti della direzione del circo: Carmen, Claudio, Franco Vassallo ed Enzo Bisbini.
Piero Messana