Ma l’ordinanza assunta dal sindaco Manca ha ufficialmente ben altra motivazione (non certo culturale), perché un’ordinanza di quel genere può essere assunta, in via eccezionale, per i motivi chiaramente indicati dall’art. 54 del Testo Unico degli Enti Locali, che recita: “Il sindaco, quale ufficiale del Governo, adotta con atto motivato provvedimenti, anche contingibili e urgenti nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento, al fine di prevenire e di eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana. I provvedimenti di cui al presente comma sono preventivamente comunicati al prefetto anche ai fini della predisposizione degli strumenti ritenuti necessari alla loro attuazione”.
Il sindaco Manca ha motivato la sua ordinanza con l’art. 54, comma 4, appunto, ma a quanto pare in Comune vogliono farsi promotori di una battaglia contro i circhi con animali, ignorando quantomeno il principio della gerarchia delle fonti del diritto, come hanno ricordato vari TAR che hanno annullato i divieti ai circhi assunti dai Comuni, in quanto la materia spetta al legislatore e non è di competenza delle amministrazioni comunali.
Se alle parole dell’assessore Mazzini si aggiunge che ad organizzare le manifestazioni di protesta contro il circo (all’origine anch’esse della ordinanza emessa dal sindaco) è il vicepresidente del consiglio comunale di Imola, compresa la protesta in programma per domani, il quadro si fa molto molto chiaro. A questo link si trova la registrazione audio e video presente sul sito del Comune. Per ragioni culturali il Comune non può vietare un’attività riconosciuta dallo Stato, e fino a prova contraria in Italia vige la libertà d’impresa e “discriminare” una impresa, ledendone i diritti, per ragioni culturali non è consentito a nessuno.