E’ pieno di “doni” il numero di dicembre della rivista Circo. Si parte con l’intervista a Braian Casartelli, mattatore del circo Medrano, realizzata da Stefania Ciocca. Ci parla dell’amore per gli animali, della centralità della famiglia, del ricordo vivissimo del nonno Leonida Casartelli, dell’importanza di “conquistare” nuovi mercati, dei sogni… E a questo riguardo Braian non nasconde uno dei suoi desideri più forti: “Mi piacerebbe poter lavorare con degli elefanti giovanissimi, ovviamente già svezzati: quelli con cui mi esibisco ora sono adulti. Il mio sogno sarebbe di poter ospitare una decina di cuccioli e crescerli lavorando con loro. Scriverò una letterina a Babbo Natale”.
Il circo Americano “uno scrigno da tremila posti”, è il titolo della recensione dedicata al nuovo spettacolo del complesso di Enis Togni.
Francesco Mocellin focalizza, attraverso le reazioni di alcuni soci, il recente raduno del Club amici del circo (il XXXVIII) che si è tenuto a Verona, e che non esita a definire “memorabile”.
A Ferrara i circhi tornano ad avere libera cittadinanza grazie al pronunciamento del Tar dell’Emilia Romagna che ha accolto l’istanza cautelare presentata dal circo Moira Orfei sospendendo l’ordinanza “anti circhi” emessa nel dicembre 2010 dal primo cittadino della città emiliana.
Un altro articolo di Francesco Mocellin è riservato a Fieracavalli e in particolare al Gala d’Oro diretto da Antonio Giarola.
Maria Vittoria Vittori recensisce La meravigliosa avventura di Antonio Franconi e La donna alata: il primo è il film per la regia di Luca Verdone con Massimo Ranieri nel ruolo di Franconi, e il secondo è la performance liberamente ispirata al romanzo di Angela Carter con la regia di Raffaele Latagliata.
Un approfondimento storico è quello di Guido Toresella: “Il serraglio simbolo del potere”. Nell’antichità, per i potenti possedere animali provenienti da paesi lontani era un simbolo della supremazia dell’Impero sui regni dai quali gli animali provenivano.
Da stampe dell’800 conservate al Cedac di Verona, emergono figure equestri al limite delle possibilità umane, ma ugualmente realizzate da Paul Busch, un maestro dell’ammaestramento in dolcezza e autore di un repertorio raffinatissimo. Ce ne parla Antonio Giarola.
Curioso e con un taglio antropologico, l’articolo di Marco Martini “Anche gli Indios se la ridono”: il clown ha origini antichissime e legate a precisi rituali. Nella tribù Candela, in Brasile, ad esempio, l’attività del clown è augurio per una buona pesca.
L’importanza delle mani nell’arte circense. E’ un approccio particolare al circo, ma come dimostra Ruggero Leonardi, per nulla scontato. A seconda della disciplina in cui sono impiegate, prendono, lanciano, sostengono, sudano…
La nipote di Charlie Chaplin, Aurélia, dopo il successo del suo Oratorio, presenta Murmures des murs: se ne occupa Massimo Locuratolo.