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“Circo, laboratorio di incontro interculturale e di gioia”

Mons. Antonio Maria Vegliò
“Voi siete gli artigiani della festa, che dispensano gioia alle società di tutto il mondo”. Con queste parole mons. Vegliò, presidente del Pontificio consiglio dei migranti, definisce la gente del circo e dello spettacolo viaggiante, che da lunedì si incontra in Vaticano per partecipare all’ottavo congresso internazionale della pastorale dei circensi e dei fieranti, e che prevede anche l’udienza da Benedetto XVI.
“Si stima che soltanto nell’Unione Europea ci siano tra 600 e 1000 circhi, mentre nel mondo intero milioni di persone lavorano nello spettacolo viaggiante e nei parchi di divertimento, stagionali e fissi. Tanto i circhi quanto le fiere, per il loro carattere popolare, si sono affermati attraverso i secoli come componenti tradizionali della nostra società, integrandone il patrimonio artistico e culturale”.
Mons. Vegliò ricorda poi le parole di Giovanni Paolo II che nel 1993 ha cristallizzato questa bellissima immagine della missione affidata alla gente del circo: “far nascere il sorriso di un bambino e illuminare per un istante lo sguardo disperato di una persona sola, e, attraverso lo spettacolo e la festa, rendere gli uomini più vicini gli uni agli altri.”
La vostra missione, aggiunge mons. Vegliò, è “quella di annunciare Cristo e di far risuonare il lieto messaggio di salvezza e di amore, mediante la materna sollecitudine della Chiesa”.
Alla Chiesa che incrocia il destino di questo popolo in cammino per eccellenza, il presidente del Pontificio consiglio dei migranti, raccomanda: “I circensi e i fieranti, essendo già inseriti nella comunità ecclesiale attraverso il battesimo, hanno diritto alla cura spirituale della Chiesa. Pertanto, là dove non è possibile servirsi dei canali tradizionali di trasmissione della fede, è necessario individuare altri modi e forme. Ciò ovviamente richiede una particolare “fantasia” pastorale e una singolare generosità apostolica”. E ancora: “La famiglia circense e fierante si dimostra anche maestra di umanità, di solidarietà e di fratellanza. Forse proprio in questa dimensione possiamo individuare il valore del circo e del luna park come “cattedrale” di fede e tradizione, metafora posta a tema di questo congresso. La famiglia deve pertanto essere sostenuta, incoraggiata e valorizzata. Oggi la famiglia cristiana è minacciata da più parti. Ebbene la famiglia tradizionale circense e fierante si pone come “faro”, a cui guardare con fiducia e speranza. Pertanto colgo con piacere questa circostanza per ringraziare tutte quelle famiglie che, nonostante i molteplici problemi, sono rimaste fedeli al proprio carisma e continuano ad essere focolari di fede nel loro ambiente. In effetti, l’intera famiglia umana gode della fedeltà e della generosità, del dinamismo e del servizio gioioso dei fieranti e dei circensi”.
I circensi – sono ancora parole di mons. Vegliò – sono i “testimoni della gioia e della libertà, testimoni della bellezza e dello splendore della Verità. Per coloro poi che sono credenti, la bellezza della propria arte e professione è il linguaggio privilegiato per comunicare la fede. Infatti, ogni volta che mette in atto la sua esibizione, l’artista circense trasmette un messaggio di armonia e di perfezione, a volte manifestazione della propria esperienza di fede e dell’incontro con Dio. Il suo talento riflette la grazia e la bontà del Creatore e diviene strumento attraverso il quale sollecitare nello spettatore la ricerca della verità”.
Lo spettacolo viaggiante è un “laboratorio di frontiera per un cammino cristiano nella fratellanza universale, nell’ecumenismo e nell’incontro con le altre religioni”. E’ un luogo naturale di dialogo interculturale e interreligioso, poiché offre a genti diverse l’opportunità di incontrarsi e di comprendersi meglio, di incoraggiarsi alla solidarietà e alla fratellanza, di costruire insieme una cultura di pace. “Tale valore – ho avuto modo di sottolinearlo in occasione dell’incontro dei Direttori Nazionali lo scorso anno e ora lo ribadisco – va sostenuto e difeso, anche per permettere ai circensi e ai fieranti di svolgere l’azione educativa peculiare della loro arte, presso la società, soprattutto nel dialogo con le giovani generazioni e con i più piccoli. Il circo e il lunapark infatti favoriscono la socializzazione, aiutano a sviluppare creatività e fantasia, e sono occasioni particolari per familiarizzare con altre persone e con gli animali”.
Il “meraviglioso” del circo e del lunapark – sottolineava lo storico Kindermann – serve ad avviare “il processo di guarigione di una umanità sofferente”. Esso può aiutare il processo di quella guarigione che dà la possibilità di aprirsi alla salvezza.
“Proprio qui si dimostra la straordinaria risorsa dei circhi e dei luna park come segni di speranza in un mondo globalizzato. Con la loro arte e abilità, con la fantasia e la creatività, i circensi e i fieranti sono profeti di un’umanità ricca di promesse e di speranze. Di fatto, nelle periferie delle città – ma non in quelle della vita – i circhi e le fiere fanno sperimentare la solennità, il fervore e l’intensità dell’esistenza. Il circo, in particolare, con la sana comicità dei suoi clown, invita a liberare l’allegria e la generosità che ognuno porta in sé”.
“Fissando lo sguardo sull’uomo di oggi, che corre il rischio di essere condannato dallo sviluppo tecnologico e dalla cultura individualista alla solitudine e all’incertezza, vi scorgiamo un grande bisogno di comunicazione e di comunione. Tenendo in conto i cambiamenti che la globalizzazione porta nelle società, sotto forma di multiculturalismo che talvolta produce divisioni e perdite d’identità, si rende necessario rieducare l’uomo a vivere la comunione e il dialogo, e restiturgli quella fraternità che porta le persone a rispettarsi, stimarsi e comprendersi, con vantaggio per la crescita di tutti nell’affermazione reciproca.
L’ambiente circense e fierante è il luogo in cui, al di là delle barriere culturali e delle separazioni linguistiche e religiose, le persone si incontrano, si riconoscono fratelli e sorelle, accettandosi nelle diversità. In ciò consiste l’attualità e il valore del circo e del luna park.
Carissimi, celebriamo il nostro Congresso a pochi giorni dalle festività natalizie. Il Natale è un evento di gioia e di felicità per tutti noi, ma particolarmente per i circensi e i fieranti, che sono portatori di pace, di allegria e di serena distensione. Auguro a ognuno di voi, cari Partecipanti, alle vostre famiglie e ai vostri cari un Buon Natale. Vi accompagni nel vostro cammino Maria Santissima, Madre del Salvatore e Madre nostra”.