L’assemblea dell’Ente Nazionale Circhi che si è da poco svolta è il contenuto d’apertura della rivista Circo di aprile. Sulla copertina di questo numero c’è Wioris Togni, una “leggenda dietro le quinte”. Il presente e il passato, insomma, a significare le solide radici del circo italiano.
Il servizio sul più importante appuntamento annuale della categoria ha un titolo emblematico: “Una rivoluzione dolce ma determinata”. Alessandro Serena racconta lo svolgimento e i passaggi più importanti, sottolineando che il presidente Buccioni ha proposto un cambiamento strutturale epocale, approvato all’unanimità, per il rilancio di un’associazione di categoria che deve difendersi dagli attacchi delle associazioni animaliste e dall’indifferenza di istituzioni e mass media.
Segue un articolo dedicato a “Lav, menzogne abominevoli“, evidentemente riferito all’ultima “sparata” della sigla animalista.
Cosa c’è dietro l’annuncio di Kenneth Feld che non utilizzerà più gli elefanti nei propri spettacoli a partire dal 2018? Non quello che hanno compreso i commentatori di casa nostra, spiega Francesco Mocellin. Perché si tratta di una scelta che rimetterà al centro delle produzioni di Ringling proprio gli animali potenziando allo stesso tempo il centro per la riproduzione degli elefanti da anni attivo in Florida.
Oltre alle Notizie sparse dal mondo del circo, a cura di Flavio Michi, c’è poi spazio per una nuova rubrica che vuole ricordare quei personaggi a cui il Circo italiano (e non solo) deve molto, ma che sono apparsi raramente sotto i riflettori: leggende dietro le quinte. Si parte con il ritratto di un personaggio straordinario, Wioris Togni, colonna portante del Circo Togni e creatore fra l’altro di strepitose soluzioni architettoniche e logistiche. Divier Togni parla del grande progettista dietro le quinte.
Ivette Bellucci De Rocchi “la donna centauro”, raccoglie invece l’intervista (di Silvia Tettamanti) ad una donna che ha mosso i primi passi con il Circo Medrano, che racconta del suo amore per i cavalli, del ruolo di figlia e nipote adorata, prima, e di mamma orgogliosa dei figli e delle loro libere scelte.
Antonio Giarola firma il ritratto della compagnia acrobatica atletica e olimpica di Gian Battista Bono.