di Silvia Ottaviano
Il circo è morto? Certo che no! Ma grazie alla co-produzione Gonzales-Zoppis, anche in Italia si può adesso assistere ad uno spettacolo circense da un’angolazione alquanto inusuale: sedendo comodamente davanti ai cancelli degli inferi, tra coloratissime corone da morto di un funerale probabilmente celebrato da poco.
Del Circo de Los Horrores si è già ampiamente parlato in passato, grazie al grande successo ottenuto in Spagna, sua terra di origine, e in America Latina. Se ne sta parlando ancor di più da quando venerdì 28 febbraio ha finalmente debuttato a Roma, scatenando sulle sue tracce gli iscritti ai forum e i siti dedicati al mondo del circo.
Noi invece per non rovinarvi la sorpresa abbiamo deciso di non descrivervi lo spettacolo, né tanto meno di recensirlo: preceduto da tanta fama non ne ha veramente bisogno. Vi racconteremo piuttosto l’esperienza di chi ha già assistito alla trasposizione italiana, magari potrebbe farvi decidere di trascorrere un paio d’ore immersi nella penombra fumosa di questo chapiteau completamente nero, nero come lo humor che sarà il vero main theme di tutto lo spettacolo.
Per prima cosa, se deciderete di andare a vedere questo show, vi raccomandiamo di raggiungere il circo con largo anticipo: si apre addirittura un’ora prima dell’inizio dello spettacolo. Ciò non solo per particolari motivi legati al galateo, ma perché vi perdereste gran parte del divertimento! Vi ritroverete da subito circondati da una folla di morti erranti, alcuni neppure vi vedranno, mentre gli spiriti più inquieti si divertiranno a disturbare ogni mortale.
Fate attenzione specialmente se sentirete un rumore stridulo, come se una pala metallica venisse trascinata a terra: il becchino potrebbe aver bisogno proprio delle vostre misure.
Nosferatu è il vero padrone di casa, e nell’annunciare tristemente a tutti che il circo è morto dà inizio allo spettacolo, che si tiene davanti all’ingresso dell’inferno. Vista la particolare location in cui ci troviamo sappiate che lì nessuno potrà stare veramente tranquillo, non vi rilassate troppo, non scivolate sulle poltroncine anatomiche… non si sa mai cosa potrebbe accadere proprio a voi, infimi, patetici e sgradevoli mortali.
Il tema horror è certamente curato nel dettaglio, e certi boati di applausi in cui il pubblico esplode più volte confermano che il connubio artistico e registico, arte circense e tematizzazione horror, è riuscito alla perfezione. Addirittura in alcune occasioni si è sentito il pubblico urlare, perché evidentemente il solo applaudire non era abbastanza. Ma la sorpresa più grande si ha alla fine dello spettacolo, e non per lo show, ormai super testato e collaudato, ma per il pubblico. Gli spettatori si alzano in piedi all’unisono, senza quei momenti di incertezza in cui ci si guarda l’un l’altro per capire se non saremo gli unici ad alzarsi. Tutto il circo in piedi ad applaudire gli artisti, e questo è un panorama che dalla poltroncina non accade di ammirare tutti i giorni. Evidentemente non è sempre vero che c’è un buon pubblico e un brutto pubblico, ma la risposta degli spettatori è frutto del lavoro degli artisti e della produzione, e la reazione degli spettatori è la miglior recensione che questo spettacolo potesse mai avere.
Il linguaggio utilizzato dai personaggi in scena non è certo forbito, si potrebbe definire un “non troppo forbito al punto giusto”: questo vuol dire che anche se certe volte sembra leggermente eccessivo, in realtà non viene utilizzata nessuna parola che ormai non venga pronunciata nella quotidianità di molti di noi. Sicuramente i dodicenni a cui la visione dello spettacolo viene sconsigliata, non ne uscirebbero poi molto turbati visto che nella maggior parte dei casi i nostri figli sono i padroni del telecomando della tv di casa, e trascorrono interi pomeriggi navigando chissà dove sul web, o giocando con video giochi in cui la violenza la fa da protagonista. Probabilmente, se l’inferno fosse il Circo degli Orrori, molti di noi si sarebbero assicurati un’eternità di grande e sottile ironia.
Quindi, se la penombra di un’atmosfera fumosa da cui veder emergere ad una ad una tutte le presenze che infestano i vostri peggiori incubi vi attrae, tenete d’occhio la programmazione degli spettacoli del Circo de Los Horrores, perché dopo circa un mese di repliche a Roma, lo chapiteau nero si sposterà a Genova, Milano e Torino in date ancora da confermare. Seguendo la sua ombra inquietante non resta che augurare a tutti un buon viaggio all’inferno.
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