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Circhi e ordinanze coronavirus: l’Enc scrive al ministro dell’Interno


“In qualità di presidente dell’Ente Nazionale Circhi, Associazione di Categoria dei complessi circensi italiani, mi vedo costretto a richiamare la Sua attenzione sulla difficilissima situazione che i circhi italiani si trovano a vivere in conseguenza dell’epidemia di Covit-19”. Comincia così la lettera che il presidente dell’Ente Nazionale Circhi, Antonio Buccioni, ha inviato oggi al ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese.
A differenza di cinema e teatri, che pure stanno subendo danni ingentissimi per la forzata inattività, i circhi non possono chiudere le porte e attendere tempi migliori. Vivono “in movimento”, in città viaggianti, coi loro animali al seguito, che necessitano di spazi per la stabulazione, in quanto deve essere garantito il loro costante benessere. I circhi sono imprese itineranti, che si spostano anche di settimana in settimana, e come tali devono fare i conti con problematiche che non si presentano per le principali attività dello spettacolo. Come spiega il presidente Buccioni al ministro, l’emergenza coronavirus ha colto infatti i complessi impegnati in tournée programmate da tempo, anche con mesi di anticipo. Ma a seguito delle improvvise ordinanze del governo e delle Regioni, viene chiesto loro di non mettere piede nei Comuni che pure li avevano autorizzati (e naturalmente per le tournée che stanno “saltando” una dietro l’altra, sono state sostenute spese di trasferimento, pubblicità, affissioni, suolo pubblico, “allacci” dell’energia elettrica, ecc.), oppure di lasciarli anticipatamente laddove sono già insediati, o, ancora, si trovano in mezzo al guado perché dovendo andarsene da una “piazza” non ne hanno un’altra che possa ospitarli perché le Amministrazioni non consentono l’attendamento. Tanti circhi sono alle prese con questo drammatico problema, fattosi insostenibile. Oltre ad un sostegno economico al settore (è già stata avanzata al ministro Franceschini la richiesta dello stato di crisi), dunque, vi è la necessità di trovare una soluzione urgente. Da qui “l’accorato appello” al ministro dell’Interno “affinché possa, nelle forme e nei modi che riterrà più opportuni, assumere determinazioni in grado di evitare le pesanti ripercussioni che si stanno abbattendo su tutto il settore del circo in Italia, mettendone concretamente a rischio la sopravvivenza”.