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Cara Brambilla, anche i circensi hanno una coscienza

Lettera aperta di Fabio Montico al ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla.

LATINA, 18 MAGGIO 2010 – “Spettabile Ministro Brambilla, le Sue recenti dichiarazioni in merito alla “coscienza degli animali”, diffuse dai mezzi di stampa in data 13 maggio 2010, hanno sortito un sicuro effetto: quello di suscitare in me, “animale cosciente”, una serie di emozioni che desidero condividere con la Sua persona nell’auspicio di poter avviare, al riguardo, un sereno e proficuo scambio di opinioni.

Chi Le scrive è membro di una famiglia che da sette generazioni, con passione ed abnegazione totali, dedica la propria esistenza al Circo: un’attività che, affondando le proprie radici nella Storia, è per noi assai più di un semplice spettacolo giacché connotata da tutte quelle implicazioni che, di fatto, trasformano la performance scenica in un frammento di vita intriso di sudore, sacrificio, e di tutto l’amore che tiene legata la gente del Circo alla propria arte.

Radici antiche, dunque, quelle del Circo, che da sempre vede affiancati uomini e donne d’arte ai loro animali: un sodalizio che è alimentato dall’interesse che ha l’artista a prestare ai suoi animali le migliori cure possibili. Un sodalizio, quello tra gente di Circo ed animali, che è stato capace di avvicinare tante giovanissime generazioni ad animali che difficilmente avrebbero avuto la possibilità di vedere da vicino contribuendo, non di rado, ad alimentare la passione e la giusta attenzione dei più piccoli nei confronti del Regno animale.

Certamente, caro Ministro, è verosimile che, per dirla con Darwin, in ragione della naturale “variabilità dei caratteri” della nostra specie, vi siano anche tra noi uomini poco accorti e dalla condotta tutta da verificare in materia di “possesso ed impiego di animali”, ma saprà bene come tale “variabilità” sia la materia prima sulla quale opera la “selezione naturale” con i suoi inesorabili esiti. Ma è la medesima “variabilità” che non può farLe riconoscere come sia da escludersi la possibilità di addivenire ad una ingenerosa generalizzazione circa la nostra categoria. Le assicuro che nella quasi totalità dei casi, gli animali posseduti dai Circhi ed impiegati negli spettacoli, sono addestrati e detenuti in modo ottimale e perfettamente in linea con ogni disposizione in materia; e su questo sarei pronto a garantire la disponibilità, mia personale e di tutta la gente del Circo, ad ogni possibile verifica e dimostrazione. Oltretutto caro Ministro, mi consentirà questa sincera confidenza: l’accostamento tra la gente del Circo, la macellazione rituale, e la pratica della caccia mi è apparso così stridente da risultare tanto difficile da metabolizzare. Nessuno fra noi farebbe mai uso di un fucile come strumento per il personale divertimento fintamente ammantato dall’aura di pratica sportiva, né mai penserebbe di poter tollerare che il proprio animale, compagno di vita oltre che di lavoro, potesse patire qualsiasi forma di maltrattamento o di coercizione che, peraltro, finirebbe con l’inficiarne la qualità della performance artistica. Quanti fra noi Lei ritiene sarebbero contrari a che chiunque, nei Circhi del mondo, si renda responsabile di gesti isolati o ripetuti ai danni dei propri animali, sia punito? Ebbene, caro Ministro, la risposta è soltanto una: nessuno! E’ nel nostro stesso interesse che la Legislazione vigente in materia sia assolutamente rispettata, non solo nell’interesse degli animali, ma anche e soprattutto per liberare il mondo del Circo da quell’onta di sospetto e di pregiudizio che troppo spesso in questi ultimi anni sta assumendo dimensioni tali da essere divenuta un’onda fin troppo facile da cavalcare per quei tanti personaggi, più o meno noti, che, al di fuori di ogni possibile competenza specifica in materia, si auto accreditano per esprimere giudizi. Le assicuro, caro Ministro, che se disponessi di risorse sufficienti ad allestire un gruppo di opinionisti di parere avverso non avrei alcuna difficoltà a farlo.

In qualità di Presidente dell’unico Festival Internazionale del Circo che si svolga in Italia, ho avuto ed ho costantemente l’opportunità di viaggiare nei cinque continenti ospite delle locali Istituzioni per presenziare alle omologhe manifestazioni circensi. Le posso assicurare, caro Ministro, che il mondo del Circo, in particolare nei Paesi dell’Est europeo ed in Asia, oltre a non essere oggetto di vessazioni, è considerato non solo come una delle massime espressioni dello spettacolo, ma è posto al centro di strategie turistiche ed economiche che, forse, potrebbero davvero essere per Lei motivo di interesse e di riflessione. Così come Le manifesto compiacimento per la Sua recentissima iniziativa di istituzione di un call-center unico al servizio del turista, mi permetterei di suggerirLe di pensare al Circo non con quel pregiudizio che ci piacerebbe poter ascrivere a persone nettamente meno intelligenti di Lei, ma piuttosto come ad una opportunità per il nostro Paese sulla scorta dell’esperienza ormai consolidata del Principato di Monaco dove, nei giorni del Festival del Circo, ogni attività dell’indotto registra motivi di evidente soddisfazione.

Sono certo, Signor Ministro, che Ella avrà modo di comprendere queste mie righe e, nell’auspicio di poterci confrontare in modo più esaustivo sull’argomento, Le rivolgo il mio più sentito invito ad essere presente a Latina in occasione della prossima edizione del Festival Internazionale del Circo, dal 14 al 18 Ottobre 2010: potrebbe essere per noi un’importante occasione di incontro, scambio, e di reciproco arricchimento”.

Short URL: https://www.circo.it/?p=2086

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