“Da bambina andavo al circo con mia madre. A poco a poco ho cominciato a trovarlo uno spettacolo ripetitivo, basato su emozioni forti ma poco condivisibili, in un ambiente poco accogliente. Divenuta madre, non ho avuto il desiderio di portarci i miei figli. Poi sono stata a uno spettacolo del Cirque du Soleil. Sono tornata spesso e, appena ci sarà l’occasione, porterò la mia famiglia”. Così Barbara Berlusconi a Repubblica nella quale parla di passioni, business, calcio, amore e famiglia (Pato & Milan, insomma).
Quindi?, domanda l’intervistatore. “Quindi, se penso all’intrattenimento che il calcio può offrire, vorrei che riuscisse a sparigliare in questo modo, a diventare sempre più emozionante: non tanto per la partita quanto per il contorno e tutto l’insieme, dagli stadi fino al fascino del marchio delle squadre, il cosiddetto brand, e al modo di vivere l’incontro, che deve sempre riuscire a trasmettere “adrenalina positiva””.
Non è esagerato fare paragoni tra due cose tanto diverse? “No, anzi. Pensi che il nuovo responsabile marketing dell’Arsenal è l’ex direttore marketing del Cirque du Soleil…”.
Adriano Galliani come Guy Laliberté? In effetti, a ben guardare, una somiglianza c’è.