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Baby e Nepal escono dal braccio della morte

Una bellissima notizia arriva dalla Francia a proposito dei due elefanti sospettati (ma senza la certezza assoluta) di essere malati di tubercolosi e per questo colpiti da un provvedimento di condanna a morte, mediante eutanasia, emesso dal prefetto di Rhône. Gilbert Edelstein, titolare del circo Pinder e proprietario dei due elefanti, da anni “pensionati” nel parco della Testa d’Oro, comunica con una nota ufficiale che il Consiglio di Stato ha ammesso il ricorso in Cassazione presentato dalla società Promogil-Cirque Pinder e ha dunque ritenuto fondate le ragioni poste alla base del ricorso. “L’ammissione del nostro ricorso in Cassazione è un primo passo che permetterà al Consiglio di Stato di valutare la legittimità del provvedimento del Tribunale amministrativo di Lione”, dichiara Gilbert Edelstein, che ringrazia la giustizia francese. “La lotta continua e la mobilitazione di tutti non deve fermarsi”, aggiunge, dopo avere ringraziato anche tutti coloro che si sono mobilitati nelle ultime settimane.
Il corso del destino di Baby e Nepal, che sembrava ormai scritto, è infatti cambiato grazie alla raccolta di firme messa in atto (circa 40 mila), agli appelli (fra questi anche il presidente dell’Ente Nazionale Circhi, Antonio Buccioni), alle manifestazioni che hanno accomunato circensi e animalisti francesi, oltre a personalità di rilievo come la principessa Stephanie di Monaco, presidente onorario dell’Eca, oltre che a capo del Festival del circo di Montecarlo, ed anche Brigitte Bardot, che è arrivata a minacciare di chiedere la cittadinanza russa (come ha fatto Gerard Depardieu ma per altre ragioni) se il presidente Hollande non concederà la grazia ai due elefanti.

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