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Animali nei circhi più longevi di quelli in natura

La recente intervista al professor Simonetta, in cui si parla di animali nel circo, mi ha ricondotto a un ricordo assopito nella memoria. Parlo di una sera del 1993 in cui, per invito degli amici della Longanesi, presentai ai librai di Milano l’autrice americana di un volume fresco di stampa che presto sarebbe diventato bestseller anche in Italia. L’autrice era Elizabeth Marshall Thomas, il libro era “La vita segreta dei cani”, un boom editoriale. La scrittrice, etologa dilettante ma signora di grande comunicativa, diventò ai miei occhi ancora più simpatica quando scoprii che le sue indagini sugli animali l’avevano condotta spesso e volentieri a visitare il mondo del circo e a parlare a lungo con i domatori.
Mi anticipò, quella sera, tante cose che l’anno dopo avrei letto sul suo nuovo libro “La tribù della tigre, i felini e la loro cultura” (per verità non accolto dal pubblico col medesimo entusiasmo). Mi spiegò un concetto che già mi era stato anticipato anni prima da Danilo Mainardi, da me incontrato a Parma dopo che aveva espresso su un quotidiano pensieri gentili sul mio libro “Il leone”. Il concetto è che, rispetto agli animali degli zoo, quelli del circo sono più “motivati” perchè vivono la loro quotidianità in totale corrispondenza con l’interlocutore uomo. Il felino non corre per la savana in cerca di preda – attività che non è sempre libera e felice come pretenderebbero gli animalisti – ma vive una “attività sostitutiva” scandita dai tempi dell’uomo. Anche quando è in gabbia e pare inoperoso, vive in realtà un rapporto dinamico con il “suo” uomo (o donna) pure se questi è momentaneamente assente. Ciò si traduce in eloquenti dati di longevità. Nel libro si legge: “Negli zoo (…) l’età media dei grandi felini era di 9 anni; in un circo oscillava fra i 13 e i 19. Le tigri in cattività appena decedute di cui ebbi notizia erano vissute da 8 o 10 anni appena, e poi erano morte per cause imprecisate; viceversa, numerosi esemplari del circo erano ancora in forze a 15 o 16 anni e alcuni continuavano a restare in buona salute fino a 20. Ace, un leone del circo, è stato per 27 anni il compagno e l’amico fidato del domatore Klaus Blaszak: il loro rapporto era tale che i due si sedevano a tavola insieme e il felino rubava il cibo dal piatto dell’uomo”. Ovviamente il discorso riguarda animali in autentico rapporto con l’uomo. Ben altro è il caso penoso – ad esempio – della iena condannata a vivere in gabbia come un canarino. Spero che di questo siano convinti anche i circensi più refrattari (e alcuni ce ne sono), i quali ancora non hanno capito quale danno d’immagine infliggono alla categoria di cui fanno parte con certe esposizioni che a stento erano accettabili nel 1800.

Ruggero Leonardi