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All’università di Milano il circo dà crediti

Ci siamo. Le Giornate di Studio dedicate alle arti circensi stanno per cominciare (21-25 novembre) gli appassionati sono in attesa di poter incontrare volti, penne e figure eminenti del mondo del circo e coloro che ancora non sanno cosa li attende nelle aule del polo didattico di via Noto 8 potranno presto soddisfare la loro curiosità.
Anche questa terza edizione, come le due passate, è curata dai professori Paolo Bosisio e Alessandro Serena, coordinata dal professor Alberto Bentoglio, sostenuta dal ministero per i Beni e le attività culturali e logisticamente gestita da “Circo e Dintorni”.

Paolo Bosisio

Facciamo il punto sulle Giornate di Studio e sul valore della Storia del circo all’interno dell’offerta didattica, col professore Paolo Bosisio, già presidente del corso di laurea di Beni Culturali (al quale la laurea specialistica in Scienze dello Spettacolo fa seguito) e promotore delle iniziative più culturalmente vivaci in ambito accademico. Un nome, quello di Bosisio, legato al teatro anche al di fuori delle aule universitarie. E’ stato aiuto regista in teatro e in televisione, lavorando fra gli altri con Luchino Visconti, Ernesto Calindri, Anna Proclemer e Carla Gravina. Autore di libri e saggi sulla storia del teatro occidentale, direttore di collane sullo spettacolo teatrale, e alla guida artistica di teatri (come il Vittoriale degli Italiani) e di festival di danza classica e opera lirica, Bosisio è noto anche per i suoi lavori dedicati al teatro musicale: dalla edizione operistica de “La vedova allegra” di Franz Lehar, “Cavalleria rusticana” di Pietro Mascagni e “Pagliacci” di Ruggiero Leoncavallo, solo per citarne alcune. Fino alla Traviata, che l’ha portato anche nel più importante teatro d’opera della Corea del Sud, il Seoul Art Center. Ma è d’obbligo ricordare l’impegno profuso da Bosisio nel polo dello spettacolo dell’Università di Milano, oggi un fiore all’occhiello dell’ateneo milanese, apprezzato in Italia e nel mondo come uno fra i più prestigiosi per quanto attiene allo spettacolo dal vivo, con oltre venticinque insegnamenti specifici, due curricula dedicati in altrettanti corsi di laurea triennale e una laurea magistrale in Scienze dello spettacolo.
Professore, lei ha sempre incentivato la presenza di corsi accademici di stampo innovativo all’interno dell’offerta didattica dedicata al teatro: da dove nasce l’idea di istituire un corso universitario sulla Storia del circo?

Arturo Brachetti e Alessandro Serena

Storia del circo è stata una delle mie idee più incisive per quanto riguarda lo spettacolo dal vivo dal momento che pur essendo previsto nelle voci dei grandi programmi ministeriali, in nessuna università italiana era contenuto, nessuno lo ha mai attivato come insegnamento. I motivi per cui ho voluto inserirlo nel programma sono essenzialmente tre. Banalmente per passione personale: fin da bambino ero appassionato di questo mondo e l’idea di poterlo offrire all’interno del contesto degli insegnamenti mi piaceva molto. Poi perchè avevo un docente sottomano: da 20 anni conoscevo il prof. Alessandro Serena che ho incontrato quando ancora non si era laureato. Già all’epoca si dava un gran daffare organizzando trasmissioni in tv dedicate al circo, andando estero, pensando a una nuova generazione di spettacoli circensi. Quando è stato il momento gliel’ho proposto ed è stato tutto automatico. Infine, per fornire un’alternativa in più un po’ inconsueta per gli iscritti di scienze dello spettacolo, la laurea specialistica da noi attivata che è più diretta agli insegnamenti riguardanti il teatro.
L’aspettativa quale era?
In un primo momento si trattava di offrire agli studenti una parte di conoscenza in più su un aspetto dello spettacolo dal vivo poco frequentato: chi si iscrive alla specialistica, e si tratta di un 20 per cento, oltre che avere una vera motivazione possiede anche delle armi e una conoscenza di base buona per poter affrontare aspetti diversi dello spettacolo.

Il prof. Bosisio

Ad oggi si può trarre un bilancio?
Si, perchè poi col tempo questo insegnamento è diventato un’attrattiva: siccome il prof. Serena è una persona vivace, è stato in grado di fare del suo corso un fattore di promozione dell’intera specialistica. Lui ha molta stampa che lo segue, e questo fa parlare di noi come facoltà. Inoltre ha fatto lavorare o collaborare molti studenti per lui e con lui, per cui ha fornito anche uno sbocco professionale.
Quali sono stati i presupposti per la nascita delle Giornate di Studio sull’arte circense?
Le Giornate del circo sono un’invenzione del prof. Serena e anche questo dimostra che non ho sbagliato nella scelta. E’ pieno di entusiasmo, iniziativa e ha pazienza, ed è riuscito a ottenere dal ministero dei fondi grazie ai progetti proposti, fondi che poi sono stati destinati a queste attività didattiche e informative. Inoltre sia io che lui conosciamo tanti personaggi del mondo dello spettacolo così da poter avere sempre dei buoni ospiti.

Arturo Brachetti

Cosa possono trarre gli studenti da questa edizione delle Giornate di Studio?
Dal punto di vista didattico quest’anno sono riuscito nell’intento di trasformarlo in un laboratorio che dà dei crediti, così i ragazzi vengono volentieri, parlano, ascoltano e conoscono un mondo (il circo equestre) che per loro di fatto non esiste. Inoltre possono scoprire anche una possibilità di sbocco professionale che non avevano preso in considerazione. E poi ci sono gli ospiti: solo per citarne un paio quest’anno avremo Arturo Brachetti e Livio Togni. Brachetti è un trasformista, non esattamente un uomo di circo, ma si tratta sempre di un grande artista che si occupa di un aspetto che rientra anche nelle specialità circensi. Lui è il numero uno nel mondo, averlo in università con noi non è cosa semplice, avvicinarlo è difficile perchè ha mille impegni ed è raro che abbia tempo da spendere coi ragazzi. E’ davvero un’occasione preziosa. Livio Togni è un ammaestratore di animali e a questo affianca il fatto di essere un uomo di comunicazione della nuova generazione del circo. Trovo siano due incontri molto importanti per gli studenti.
Qual è invece la finalità più ampia alla quale le Giornate di Studio possono mirare?
In parte una finalità di tipo promozionale: attirare l’attenzione della gente sulla nostra università che organizza sempre attività diverse che si differenziano da tanti altri atenei. E poi attirare l’attenzione sul circo, questo mondo artistico così interessante, un mondo che secondo me non è tanto sottovalutato quanto frainteso: la gente pensa che il circo sia tutt’altro. E’ in atto una comunicazione anti-circense e animalista senza fondamento che purtroppo passa.
E’ ora di capire che il circo è un mondo di sacrifici, di impegno fisico e artistico dove l’animale al pari dell’uomo ha un suo spazio. Nel circo gli animali sono amati: se uno entra al circo, e io l’ho fatto, si rende conto che è come entrare in una società antica fatta di valori morali e patriarcali legati alla famiglia e alla religione, un mondo in cui tutti hanno spazio e amore. Certo, tutti sgobbano, animali come uomini, ma alla fine c’è amore per tutti e questa è una grande lezione.

E questa sarà solo una delle lezioni, poichè il programma definitivo è ricco e sfaccettato: lunedì e martedì saranno due giornate dedicate specialmente agli studenti durante le quali essi potranno fare pratica attraverso un laboratorio di giocoleria.

Anche il funambolo Loreni in cattedra alle Giornate di studio

Le aule si apriranno al pubblico a partire da mercoledì 23 novembre con i grandi ospiti come il funambolo Andrea Loreni; la giornalista, storica e critica Maria Vittoria Vittori; il direttore del CEDAC (Centro Educativo di Documentazione sulle Arti Circensi) Antonio Giarola; il direttore della rivista Juggling Magazine Adolfo Rossomando; l’ideatore del Milano Clown Festival Maurizio Accattato; dal Kazakistan arriveranno Daulet Dosbatirov, artista del Circo di Stato e Bibigul Nossipzhanova e Fatima Nurlybayeva, direttrice e vicedirettrice della Scuola di Circo e Varietà di Alma Ata. La giornata si conclude ufficialmente dopo la visita al Circo di Darix Togni.
Si riprende in grande stile il giorno seguente, giovedì 24 novembre, con il famoso attore, regista e illusionista Arturo Brachetti, conosciuto soprattutto per le sue straordinarie abilità di trasformista che hanno affascinato le platee di tutto il mondo.
Nel corso della stessa giornata interverranno anche il critico e regista Raffaele de Ritis; l’attrice Valeria Cavalli della compagnia Quelli di Grock; Alessandro Larocca e Andrea Ruberti noti anche come I Fratelli Caproni; Emanuele Pasqualini della compagnia Pantakin di Venezia; Marcello Chiarenza, attualmente impegnato (insieme ad Alessandro Serena e a Carlo Cappelli) nella realizzazione dello spettacolo di circo-teatro Casa Dolce Casa.

Livio Togni

Infine, venerdì 25 novembre, concluderà in bellezza la settimana di studio l’artista canadese Erika Lemay, guest star del Cirque du Soleil; due membri delle più note famiglie circensi italiane, Livio Togni e Paride Orfei; il giornalista Massimo Locuratolo e il direttore del Club Amici del Circo Francesco Mocellin.
Gli incontri aperti al pubblico iniziano alle 14.30 nelle aule del polo didattico di via Noto 8, in fondo a via Ripamonti.

Stefania Ciocca

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