Il titolo evoca già la trama. Jody delle Giostre è la storia di un bambino del viaggio. Mentre i suoi coetanei frequentano la scuola, sempre la stessa e nella stessa città, e vivono in una casa all’insegna della stabilità delle amicizie e dei rapporti familiari, lui, Jody, viaggia. Si sposta continuamente. Non ha amicizie durature, di maestri ne saluta a decine e decine, di compagni di classe pure. Senza legare mai con nessuno. Non è un’esistenza normale la sua. Ma il papà gli ripete sempre: “Noi siamo la festa”.
Cresce il ragazzo delle giostre e non delude chi aveva immaginato che quella precarietà segnata dall’impossibilità di mettere radici in qualche luogo, potesse averlo segnato negativamente. Non sarà così.
Il ragazzo delle giostre oggi è un regista. Scorre veloce e piacevole Jody delle Giostre, e racconta la storia di Adriano Sforzi, che ha davvero girato l’Italia fino a circa 15 anni con il luna park della famiglia. Si chiama spettacolo viaggiante e ci sarà un motivo! Ma è una storia comune anche alla gente del circo, abituata a spostarsi continuamente, quasi ad obbedire a quel moto circolare che dà forma alla pista.
Al concorso nazionale per corto e mediometraggi (di qualsiasi genere e formato) “Visioni Italiane” che si è svolto alla Cineteca Lumière di Bologna, Jody delle Giostre ha ricevuto una menzione speciale con la seguente motivazione: “Sincero, personale e originale con un protagonista bambino diretto con grande capacità”.
Premio del pubblico al Piemonte Movie gLocal Film Festival e premio Machiavelli International Musical Images come miglior colonna sonora, che è frutto del lavoro di Daniele Furlati: “Per aver saputo ben rendere l’atmosfera sonora delle immagini, sottolineando la positività del messaggio del regista e conferendo alla storia quel fluire musicale armonicamente e ritmicamente circolare, tipico del movimento delle giostre. Il film di Adriano Sforzi è stato anche riconosciuto di interesse culturale nazionale dal ministero per i Beni culturali (migliore sceneggiatura per cortometraggio al Corto in Bra 2010) e il 19 marzo scorso è stato proiettato all’Indipendent Film Festival di Roma.
Adriano Sforzi è nato ad Asti nel 1976 e proviene da un’antica famiglia circense. Si è laureato al Dams di Bologna e dal 2001 ha frequentato ipotesICinema di Ermanno Olmi partecipando alla realizzazione di due documentari coprodotti da RaiTre: Autoritratto Italiano ed Attese. A partire dal 2003 Adriano è assistente alla regia per vari registi tra cui Guido Chiesa, Luca Lucini ed Ermanno Olmi. È inoltre autore dei cortometraggi La delizia del parco (2003) e Nano e Fausto (2006). Dal 2008 ne ha realizzati altri con gli alunni delle scuole di Bologna per la sezione Didattica Schermi e Lavagne della Cineteca di Bologna.
La Repubblica gli ha dedicato una bella recensione, nella quale anticipa un nuovo progetto: portare sullo schermo la storia della famiglia Sforzi. “Avevano creato il Circo Europa, poi il nonno è tornato dalla guerra invalido e siamo diventati giostrai, anche se c’è ancora un ramo che è sotto al tendone. Il più famoso? Lo zio Bertino, oggi direttore del Medrano. Un capitolo sarà dedicato a lui, Alberto Sforzi, il giocoliere più bravo e sfortunato del mondo. Chiamato dal circo Barnum in Sudafrica perse una gamba durante il viaggio, tutti lo davano per spacciato, ma lui si riprese e continuò a stupire. Per fortuna anche lui aveva la passione per le immagini in movimento e di quel che ha fatto esiste molto materiale di repertorio che inserirò nel mio doc”.