Skip to content Skip to footer

Come si fa ad insegnare ad un normale quattro zampe a trasformarsi in Rex? Esatto, in un cane poliziotto capace di non sfigurare in azione e, volendo, nemmeno sul set. Semplice, con l’addestramento. Da che mondo è mondo gli animali collaborano con l’uomo in attività lavorative e non. Qualcuno potrebbe sostenere con cognizione di causa che addestrare i cani poliziotto equivale a sottoporli a violenza, esercizi contronatura e cose di questo genere? Molto, ma molto difficile. E nel circo cosa cambia? Perché insegnare alcuni esercizi ad una tigre dovrebbe essere diverso?
Ecco cosa scrive il Corriere della Sera al riguardo: “Jack, Ettore, Bingo, Gengis Khan, Pedro: sono le reclute a quattro zampe, adottate nei canili romani dall’unità cinofila della Questura. Il prossimo campione di destrezza, in arrivo nella caserma di Forte Ostiense, è Mirto: un giovane labrador nero, abbandonato dai padroni. «Non cerchiamo solo animali puri, col pedigree – spiega il responsabile, l’ispettore Claudio Marrese – ma efficaci nelle attività anticrimine o di ordine pubblico». Il test d’idoneità si svolge in due tempi: prima con il conduttore cinofilo, poi con l’istruttore nel Centro addestramento di Nettuno. Il training dura circa sei mesi, tra propedeutica e perfezionamento. Gli esercizi sono quotidiani: «Il segreto è la costanza, più della quantità – spiega Marrese – . Se il cane è stanco o svogliato, magari perché indisposto, non lo forziamo». Sono ventitré – pastori tedeschi, labrador, un meticcio bianco a pelo lungo – gli ospiti della struttura, con campo di svago all’aperto e area ricovero. Le cucce sono al coperto, pavimentate, di dimensioni standard: su ognuna, campeggia la targa con il nome dell’inquilino. La giornata è scandita da varie uscite, per scorrazzare sull’erba e seguire il programma di allenamento. La dieta è a base di cibo secco (crocchette), integrata con umido o alimenti specifici a seconda del bisogno, siano intolleranze o disturbi passeggeri. Dopo i pasti, si osserva il riposo: il movimento è da evitare perché potrebbe causare torsioni allo stomaco e altri malesseri”.
E’ così che si insegna agli animali, senza forzare, senza imporre, ma con dolcezza e metodo. E nel circo accade la stessa cosa. Si fa leva sulla predisposizione degli animali, li si premia con il cibo quando eseguono al meglio il loro esercizio. Mentre per i cani cosa succede? “Il clou dell’attività fisica è in palestra, munita di tutti gli attrezzi per i diversi tipi di addestramento. I labrador eccellono nell’anti-sabotaggio: Benny, esemplare nero di sette anni, si cimenta in una dimostrazione dieci e lode. Il conduttore lo fa girare attorno a una ruota mobile, con barattoli di metallo su ciascuno dei raggi. Quello contenente esplosivo è contrassegnato con una “X” bianca, gli altri sono riempiti di distrattori come tè o una pallina da tennis. In meno di un minuto, Benny fiuta la sostanza pericolosa e si siede accanto alla lattina. La ricompensa è una manciata di crocchette, ingurgitate in un boccone (la razione giornaliera sono 450 grammi). «Per addestrare i labrabor – spiega l’agente che segue Benny – si fa premio sulla loro insaziabile golosità». Il meccanismo è semplice: la performance si premia con il cibo”. Praticamente come nel circo, dove la propensione al gioco dell’animale diventa lo “strumento” col quale l’ammaestratore insegna. Fra l’altro numeri che vedono i cani per protagonisti sono, anche se ormai non troppo frequenti, una delle attrazioni che si possono vedere sotto i tendoni. Ma il discorso è più generale e riguarda l’addestramento degli animali negli spettacoli in genere, che non è diverso da quello raccontato nel servizio del Corriere.

Dalmatin. Cani artisti al Medrano.

“Diverso l’approccio per i pastori tedeschi, d’indole ludica e molto vivace, preferiti nelle operazioni antidroga: l’incentivo, per Rex & Co., è il gioco (di solito, una sfera colorata), che gli viene dato dopo aver stanato lo stupefacente. Se a Forte Ostiense vige la democrazia – bando alle gerarchie tra puri e meticci – non mancano certo le eccellenze: vuoi per meriti conquistati sul campo – i pastori tedeschi sanno sempre come farsi valere – vuoi per blasone. Biff, labrador nero proveniente dagli Usa, è tra i più titolati: «Arriva dall’Agenzia federale americana – spiega Marrese – dalla quale, una decina di anni fa, è stato importato in Italia il metodo di addestramento Atf (Alcohol, tobacco, firearms and explosives)». Non solo: in questi giorni, sono numerosi i cani poliziotto della Questura di Roma, impegnati nella tendopoli di Palazzo San Gervasio a Potenza, che accoglie i profughi nordafricani”.