Oggi il circo è di moda.
Che lo sia in blocco o solo grazie a singole figure, ai colori, alle forme o alle evocazioni, poco importa.
Lo dice l’editoria, con i titoli e le storie di chiara influenza circense. Lo dice, da molto tempo, la musica che tanto ha attinto dall’estetica dello chapiteau. Lo dicono gli ultimi successi cinematografici.
E infine lo dice anche la moda, e tra uno degli esempi ultimo in ordine di successione c’è stata la presenza, del tutto inaspettata, del Circo Maccheroni alla fiera della moda d’eccellenza per bambini, Pitti Bimbo a Firenze lo scorso luglio 2011.
In questo tempio della moda salta subito all’occhio il piccolo chapiteau allestito tra i padiglioni della Fortezza da Basso fiorentina. Curiosando e facendo un paio di giri attorno alla pista si scopre che non ci sono solo i manifesti del brand che sponsorizza l’evento (la Blauer) ma che in cartellone comparivano dei veri artisti: in particolare sono stati arruolati per l’occasione Davide Demasi in arte Mr David, Luca Dotti con la moglie Agostina Recinella, Francesco l’uomo forzuto nonché presentatore, e infine il clown, nient’altri che Corrado Togni, il direttore del Florilegio.
Perché il Circo Maccheroni, per chi non ne sa nulla, non è un piccolo circo improvvisato, ma frutto di una precisa volontà di tornare alle origini, alle piccole dimensioni, all’autenticità di un’arte di strada vera e propria. Questo esperimento, evoluzione del celebre Florilegio, nasce da un’idea di Livio, Davio e Corrado Togni, un nome che è garanzia di qualità da ben sei generazioni. E ciò che pare improvvisato nella formula è proprio frutto di questa lunga esperienza di giro.
Corrado spiega che quello presente a Pitti Bimbo non era il vero Circo Maccheroni, bensì un piccolo distaccamento realizzato per l’occasione. Il circo Maccheroni vero e proprio era al momento all’inizio della sua tournée in Turchia, infatti Corrado era già pronto a raggiungerli. Ma prima ha risposto a questa proposta di avvicinarsi al mondo della moda perché “la gente vuole conoscere il circo, è curiosa di scoprirlo”. E forse è vero, nonostante i tempi duri che da sempre affrontano i circhi quando giungono nei piccoli e medi comuni, nonostante attacchi di varia natura.
“Il circo è caos”, ha affermato Corrado Togni riferendosi all’aver approntato in fretta il piccolo chapiteau, all’aver trovato qualche artista per montare uno spettacolo e all’essere già pronti per smontare tutto dopo pochissime ore.
Ma di certo caos non è caso, dal momento che ci vuole perfetta padronanza per gestire tutto ciò sapendosi adattare anche ai ritmi della moda, e infatti lo spettacolo è stato realizzato in concomitanza con la sfilata dei bimbi per la casa di moda Blauer.
Oltre a Corrado Togni, in pista era presente Francesco, l’uomo forzuto, esperto di chapiteau, dal momento che da molto tempo collabora con i Togni. Ha fatto la sua entrata anche Davide Demasi, torinese di nascita e di formazione circense grazie ai suoi studi effettuati alla scuola di circo Flic. Il numero che qui svolge è di giocoleria e equilibrismo su monociclo, anche se di solito i suoi numeri si basano soprattutto sull’equilibrismo e sull’escapologia. Ha all’attivo una tournée con il circo Zoppè in America e con il Circo Embell Riva in Grecia e Italia nell’anno 2010, oltre che molta arte di strada sulle spalle.
Luca Dotti ha creato con la moglie Agostina Recinella il Circo Lya: vivono in una roulotte, girano Italia, Spagna e Argentina con i loro spettacoli incentrati soprattutto su trapezio, bolle giganti e verticalismo (grazie al fatto che Luca ha avuto modo di praticare la ginnastica artistica per molti anni) e sono reduci da sei mesi di duro allenamento circense alla scuola argentina del Circo Criollo.
Uno spettacolo breve ma che nonostante tutto ha indotto le persone (non soltanto i bambini) a fermarsi, sedersi e guardare, dimenticando per un attimo di essere in un luogo dove impera il linguaggio della moda e per poco la moda ha parlato il linguaggio del circo.
Stefania Ciocca