A Imola non è la prima volta che si abbatte un animale dopo che, forse, non si è riusciti a fare di meglio. Con l’unica differenza che se c’è di mezzo un circo gli animalisti si mobilitano, chiedono la chiusura dei circhi e giustizia, se invece ad essere ucciso è un animale che non proviene dal circo, la sua scomparsa non lascia il segno e vale, a quanto pare, pochino.
L’8 settembre, quindi poco più di due settimane fa, nel centro di Imola è piombato un cervo. Bello e spaventato in mezzo alle automobili e ai tram, capace solo di correre per cercarsi una via di salvezza. L’hanno chiamato “cervo imbizzarrito”, ed è facile, per chi si fosse perso gli articoli di quei giorni, risalire alla sua dolorosa storia: “Mattinata movimentata per le vie del centro storico di Imola. A creare stupore, trambusto e anche allarme è stato, verso le 8.30, la presenza – dapprima in via Mazzini e poi sotto la Torre comunale – di un cervo, con una ferita al costato e sanguinante. Il cervo, imbizzarito e impaurito dalla presenza di persone che hanno cercato di bloccarlo, si è allontanato percorrendo le vie del centro fino a raggiungere via Manfredi, dove si trova la sede del distaccamento dei Vigili del Fuoco dove era stata appronatata una rete per bloccarlo: inutilmente”, ha scritto ad esempio Il Messaggero. “L’animale, infatti, è riuscito a saltare la rete e a schivare anche l’iniezione sparata da un veterinario per addormentarlo. Lasciando una scia di sangue, a causa della ferita al costato, il cervo ha raggiunto infine via Gobetti dove è stato colpito a morte da una Guardia Forestale per evitare che si immettesse su strade ad alta circolazione di veicoli e e ulteriori problemi legati all’imprevedibilità dei suoi movimenti”.
Anche in quel caso il tentativo di addormentarlo e catturarlo non è andato a buon fine e il cervo è morto, stavolta ucciso dal colpo di una guardia forestale. Si sono lette parole di protesta, e prima ancora di pena o dolore, per la fine di quello splendido cervo? Nulla. Anzi. Coloro che hanno “gli animali e l’ambiente nel cuore”, cioè la federazione italiana associazioni diritti animali (che coinvolge Enpa, Lav, Leidaa e altre realtà), ha preso atto della cosa come fosse la più normale del mondo: “Mattinata movimentata, quella di sabato 8 settembre, per le vie del centro storico di Imola. A creare stupore, trambusto e anche allarme è stata la presenza di un cervo, con una ferita al costato e sanguinante. Per fermarlo è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco e della guardia forestale. L’animale imbizzarrito è riuscito a sfuggire a diversi tentativi di bloccarlo. Alla fine gli agneti della forestale l’hanno abbattuto per evitare che si immettesse in una strada ad alto scorrimento”. Il direttore editoriale del sito Nelcuore.org è Michela Vittoria Brambilla e la federazione si pone un obiettivo che, almeno sulla carta, si sarebbe prestato anche alla causa del povero cervo: “tutela e valorizzazione degli ecosistemi e del rispetto degli animali come obbligo di valenza universale”. L’Enpa Emilia Romagna ha presentato un esposto affinché vengano condotte tutte le opportune indagini utili a fare chiarezza sulla morte del cervo e verificare se siano ravvisabili ipotesi di reato per maltrattamento e/o uccisione di animali, come invece ha fatto nel caso della giraffa? No. Il sindaco ha preso qualche provvedimento? Tutto liscio come l’olio. In quel caso non c’era un circo da criminalizzare o da utilizzare come leva mediatica per farsi un po’ di pubblicità. Caro cervo, riposa in pace.