Ancora una volta il circo è capace di mostrarsi in una veste diversa. A Budapest, durante l’ultima giornata del nono Festival Internazionale del Circo, il circo diventa il protagonista di una conferenza che vanta grandi nomi da tutto il mondo. Un circo che si racconta nella sua sempre più interessante versione sociale. Il titolo della conferenza infatti è Il circo e la sua funzione sociale. Dopo che anche Montecarlo ha scelto di interessarsi a questo particolare settore, anche la capitale ungherese dimostra di non essere da meno e cavalca i tempi, proponendo un convegno sostenuto anche dall’Eca, l’associazione europea del circo.
Nella mattinata del 6 febbraio la sala conferenze dell’Hotel Benczur, poco distante dalla affascinante Piazza degli Eroi, accoglie il convegno che ha l’obiettivo di mostrare tutte le declinazioni verso il sociale del circo, quando questo si propone come modello di valori, quando è utilizzato per il recupero dal degrado sociale, quando si presenta come collante sociale e quando nella sua messa in scena affronta argomenti sensibili.
Inserita come importante step del progetto europeo Homeless. The wandering of the circus, che ha visto la nascita fortunata dello spettacolo Casa dolce casa nel contesto del Circo della Pace a Bagnacavallo nelle festività natalizie appena passate, questa conferenza dal sapore internazionale si preannuncia come ottima occasione di scambio tra gruppi e compagnie che usano il circo proprio per uno scopo sociale, offrendo la possibilità di costruire una rete di partner europei, e non solo, in grado di diffondere la conoscenza di queste esperienze tra i circhi di tradizione, le scuole di circo, gli operatori dei servizi sociali e le compagnie di circo contemporaneo.
Ad introdurre la discussione Alessandro Serena, professore di Storia del Circo dell’Università di Milano, per fornire una visione ampia sul circo nelle sue valenze sociali, partendo dal circo tradizionale come ideale modello di comportamento portato in tutta Europa grazie alla sua itineranza, ma soprattutto per dare una definizione di circo sociale. Un circo in grado di dare nuove opportunità a bambini e ragazzi che crescono in aree e contesti disagiati, grazie ad una pedagogia accessibile e soprattutto universale.
A sostegno proprio di questo concetto gli interventi di Daniel Romila, protagonista dell’esperienza di circo sociale con il clown franco algerino Miloud Oukili e i ragazzi dei quartieri disagiati di Bucarest, oggi artista riconosciuto, interprete anche dello spettacolo Casa dolce casa; Jessica Hentoff, direttrice artistica del Circus Harmony, scuola di circo americana che ha instaurato una collaborazione continuativa anche con Israele, Felicity Simpson fondatrice e presidente di Circo Para Todos, prima scuola professionale di circo per ragazzi di strada nel mondo che insegna discipline circensi ai bambini senza tetto e disagiati a Cali (Colombia), l’ungherese Nora.L.Ritok, insegnante e presidente della Real Pearl Art School impegnata a favorire l’integrazione della comunità rom nella società proprio grazie al circo Sarakasi.
Il circo insegnato ai ragazzi non si limita solo a contesti disagiati e a dimostrazione di ciò la testimonianza di come dallo sport si possa passare al circo fornita da Bogdan Zajac, direttore artistico dell’associazione polacca Ocelot foundation, che supporta e promuove cultura, sport, teatro sperimentale ed attività mediche, organizza e supporta attività sportive ricreative per bambini e ragazzi e che si occupa anche di fisioterapia, rinnovo biologico e riabilitazione.
La parola non solo ad insegnanti, ma anche a persone che hanno voluto dare al circo sociale l’opportunità di mostrarsi sulla scena come Ruggero Sintoni, creatore del Circo della Pace che da cinque anni è occasione di spettacolo per diverse esperienze di circo sociale (Parada, Sarakasi, Circolombia e Afghan Mobile Mini Children’s Circus), in grado di far riunire tutta la comunità cittadina all’insegna di un grande spirito solidaristico.
A tenere uniti gli interventi, Laura Van der Meer, direttrice esecutiva della Federazione mondiale del circo. Un circo sociale che si mostra quindi attraverso le lingue ed esperienze più diverse, ma che si ritrova unito in questa occasione, per affermare ancora una volta la sua forza coinvolgente in un contesto ufficiale importante come il Festival Internazionale di Budapest.
Rebecca Magosso