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25° International Circus Festival of Italy. Fenomenologia di un successo

di Alessandro Serena

Questo non è un articolo sul bellissimo giubileo del festival di Latina appena concluso. Piuttosto il doveroso tentativo di raccontare in breve quello che forse è il migliore esempio di success story del circo italiano dell’ultimo quarto di secolo. Per altro un tratto di tempo che non è stato gentile con il settore.

Il manifesto della prima edizione del Festival.

Da zero a mille
Nel 1999, a cavallo fra i millenni, la famiglia di Giulio Montico, pur essendo di antica tradizione, al momento in cui decide di creare il festival non è una delle più importanti del nostro paese. I suoi componenti si sono in pratica ritirati e si occupano in prevalenza di affitti di tensostrutture e animazioni con gonfiabili. I giovani, che poi prenderanno in mano il progetto portandolo ai massimi livelli, non sono artisti e neppure operatori. In quel preciso momento sono degli emeriti sconosciuti rispetto al circo internazionale. Oggi Fabio Montico è senza discussione l’imprenditore italiano più noto ed apprezzato al mondo.
Basilare per la genesi fu l’esperto Gaetano. All’epoca ancora addentro al settore, i cui figli erano indirizzati verso una carriera artistica, che in effetti porterà loro grandi soddisfazioni.
Ma la prima edizione fu davvero poca cosa. Ancora più incredibile adesso guardare indietro e vedere da dove è partito tutto. Potrebbe essere un modello di motivazione: se si crede fino in fondo in un’idea non bisogna smettere di alimentarla anche se si comincia da zero.

Alleanze e cambiamento
Forse proprio essere stati in quel momento “fuori dai giri” che contano, permise ai Montico di attirare le simpatie di tutte le più importanti casate italiane. E poi anche di quelle più piccole. In un panorama dei valori per altro assai dinamico, con nomi e cognomi, il cui tasso di popolarità e di prosperità variano molto di lustro in lustro.
Certo, ci sono state tappe e passaggi fondamentali. Il sostegno dell’Ente Circhi di Egidio Palmiri, fino a quel momento piuttosto contrario a supportare festival, dopo essere passato dalla lotta con quello di Verona al tiepido appoggio al Gran Premio itinerante di Walter Nones.
C’è poi da registrare, per una fase, la consulenza di Antonio Giarola, che servì per impostare un cambio di marcia e ampliare gli orizzonti. In un periodo nel quale si decise anche di togliere il limite di età e allargare il bacino di ricerca dei numeri. Di lì a poco cambierà anche il nome: International Circus Festival of Italy.
A dimostrazione della capacità dei Montico di mostrarsi aperti al cambiamento, di cercare sempre nuove soluzioni vincenti.
Negli anni aumenta il numero di importanti agenzie che collaborano, che anzi crescono insieme all’evento. E di operatori ed appassionati che lo seguono con continuità. Crescono in quantità ed importanza gli eventi collaterali. Diventa una consuetudine persino la visita al Vaticano, dal Papa.

Fabio Montico con Urs Pilz, direttore artistico di Monte Carlo, ai tempi del conferimento del premio Master. A Sochi.

Fra tanti festival
Ma tutto ciò rappresenta solo la punta dell’iceberg. Dietro c’è moltissimo lavoro. Fabio Montico si dimostra in grado di promuovere e gestire una crescita inaspettata. Si muove su tutti i fronti. Rapporti con il mondo, con le squadre di lavoro sul campo, logistica, infrastrutture. In Italia Latina diventa in un tempo davvero breve un punto di riferimento imprescindibile e un trampolino di lancio sia per il festival dei festival, Monte Carlo, che verso tanti contratti importanti.
Quante professionalità sono nate o si sono affermate a Latina? Quante vite ha letteralmente cambiato l’evento, in un quarto di secolo? Un impatto incalcolabile.
Il rapporto con il Principato è stato consacrato dall’invito in giuria della dolcissima Mirella Iuliano, moglie di Giulio. E Latina è diventata un faro nell’oceano delle manifestazioni similari. La capacità di Fabio di attirare partner e promuovere sinergie è fuori dal normale. Riesce a trasformare in realtà anche sogni all’apparenza irrealizzabili, come quello dei “cavalli dorati” del Turkmenistan, arrivati con un volo speciale.
Non si possono citare tutti gli importanti personaggi che nel corso degli anni decidono di sostenere l’evento. Uno per tutti Istvan Kristof, il direttore del Circo Stabile di Budapest e creatore del festival magiaro si mette a disposizione e favorisce la crescita di un evento che potrebbe sembrare in competizione con il suo. Con una visione della vita e dell’arte fuori dal comune.
Anche dal punto di vista dell’organizzazione i Montico hanno la lungimiranza di circondarsi di collaboratori esperti. In particolare, Tommy Cardarelli, l’uomo dei festival. Il quale fornisce un apporto tecnico e logistico impareggiabile.

Davis Vassallo, una delle Guest Star dell’edizione del giubileo (ph. Christophe Roullin)

Il giubileo, un film che racconta
Il palmares dei primi 25 anni del Festival è davvero una sintesi felice del circo mondiale di questo periodo. Le più importanti stelle di ogni disciplina, con pochissime eccezioni, sono scese in pista a Latina, seppure in fasi diverse della carriera. Alcune come outsider da scoprire, altre magari già personaggi conclamati e fuori concorso.
In qualche modo il bellissimo gala finale del 2024 ha espresso tutto ciò. Un cast vario e ricchissimo. Guest star, tutte italiane, che raccontano buona parte della storia del nostro paese. La famiglia di Enis Togni, e quella di Vinicio Canestrelli, ovvero alcune fra le imprese che hanno segnato l’ultimo mezzo secolo del circo italiano, con Liana Orfei a capo di una giuria straordinaria. Poi l’essenza dei “comici dell’arte”: Daris e Gianni Fumagalli, Willer Nicolodi, Davis Vassallo. La sapienza italiana dell’arte di divertire, prototipi esportati in tutto il mondo.
L’Oro ai Fuentes Gasca, per il bellissimo numero di trapezio volante con gli exploit da record di Juan Cebolla, premia una famiglia che sembra seguire il modello italiano, per la classe e la poliedricità dimostrata. Ragazzi che a casa loro in Colombia sono stelle e in pista fanno di tutto: clown musicali, acrobati a cavallo, ammaestratori di tigri e tanto altro ancora. Il migliore caso di pura gente di circo. Una prova di quanto stia funzionando l’impresa del circo classico in America Latina, un continente da tenere sott’occhio, con il quale i Montico hanno ottimi rapporti.
Il presidente dell’Ente Nazionale Circhi Antonio Buccioni, dice che la vita non è una fotografia, ovvero un’immagine ferma, ma una proiezione, con figure in continuo movimento.
Ebbene il film, lungo 25 anni, del festival di Latina è stato sin qui una di quelle pellicole che, oltre a divertire, raccontano un pezzo di storia. Da notte degli Oscar.

I Flying Fuentes Gasca celebrano la vittoria dell’Oro (ph. Instagram)

Il comunicato stampa ufficiale con il palmares completo è disponibile sul sito della manifestazione.