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Telefilm circensi: Solstrom

di Federica Di Biagio

Cominciamo questa analisi dei telefilm circensi partendo da quello che è stato creato più recentemente: Solstrom. La produzione è del Cirque du Soleil, già non alieno alla contaminazione tra telecamera e circo e che sicuramente ha utilizzato la serie come preparazione per il film uscito quest’anno al cinema. 
Le puntate sono tutte introdotte dal professor Fogus Punch, eminente scienziato che scopre sorprendentemente forme di vita aliene che provengono, guarda caso, dal Sole. Questi extraterrestri partendo proprio dalla loro stella di origine ed in particolare dal loro insediamento, di nuovo, non a caso, un tendone da circo, approdano sulla terra. Queste strane creature, tutte appartenenti agli spettacoli del Soleil e qui riproposte, non si limitano a scrutare la vita degli umani, ma decidono anche di animarla e renderla molto più circense. Così in ogni puntata un alieno visita una località diversa nel mondo trasformando la maggior parte della popolazione locale in artisti circensi. Si susseguono così gli episodi portati avanti nella trama orizzontale dalla attenta e costante supervisione del professor Punch ed in quella verticale da un tema, che viene dichiarato nello stesso nome della puntata.

Anatoliy Zaliewsky

Come si nota già da questa breve descrizione la parte drammaturgica del telefilm risulta molto labile, ancora di più se si considera che i dialoghi sono pressoché inesistenti. Fortunatamente sono proprio le arti circensi e la abilità mimiche dei clown del Cirque du Soleil che riescono a portare avanti la narrazione, ad affascinare gli spettatori e a tenerli incollati allo schermo. In ogni puntata infatti si possono ammirare una decina di esibizioni eseguite dai migliori artisti della compagnia canadese, come Anatoliy Zaliewsky, Fan Yang, Viktor Kee, la famiglia Navas, la troupe dei Castors e molti altri. I circensi interpretano o alcuni numeri presi dagli spettacoli del Cirque du Soleil oppure delle nuove esibizioni messe a punto appositamente per il telefilm. Inoltre essi sono affiancati da alcuni vincitori del Guinness dei primati (come Stevie Starr il rigurgitatore) e da alcuni giovani talenti, appena usciti dalle scuole di circo più famose al mondo oppure provenienti da importanti famiglie circensi. Tutte le performance contenute nelle puntate riescono a far capire agli spettatori sia la varietà delle discipline circensi, sia la loro duttilità, infatti molti oggetti della quotidianità vengono utilizzati a scopo circense oppure alcune discipline vengono piegate a compiti diversi. Inoltre vengono mostrati al pubblico a casa gli apici di splendore di molte discipline, caratteristica a cui il Cirque du Soleil ha già abituato tutti i suoi estimatori e spettatori dal vivo. Al contrario invece la vita sotto il tendone e anche l’atmosfera che si respira sia in pista che ai suoi margini, in cui l’odore di segatura si mescola a quello dei pop corn, non vengono minimamente rappresentati. In effetti in nessuna puntata si vede un tendone, se non quello da cui gli alieni partono per arrivare sulla Terra.
Questa risulta una caratteristica peculiare rispetto agli altri telefilm che prenderemo in considerazione, ma anche rispetto a tutta la produzione cinematografica che precede e segue Solstrom. Altra particolarità di questa serie sta proprio nel fatto di essere prodotta dal Cirque du Soleil. Lo stile della compagnia è sempre e costantemente presente. Prima di tutto per quanto riguarda le performance, in cui gli esercizi sono armonizzati tra loro attraverso la danza oppure il mimo, poi anche per i costumi, il trucco e le scenografie, iperrealistici e coloratissimi però sempre molto curati. Anche le riprese risultano molto particolari. Vengono usate luci che sottolineano sia i corpi degli artisti che i loro esercizi; inoltre la telecamera viene sistemata in angoli insoliti oppure compie movimenti arditi in modo da mettere i telespettatori nel punto migliore per poter godere di tutta la bellezza delle arti circensi eseguite dai migliori artisti del mondo. 
In conclusione si può dire che la rappresentazione che viene fatta del circo in questo telefilm risulta molto accurata per quanto riguarda le discipline circensi, ma decisamente scarsa per quanto riguarda il mettere sullo schermo la vita vera degli artisti. Anche le competenze tecniche alla base del telefilm sia a livello circense che televisivo risultano molto avanzate e ben sfruttate. Gli spettacoli dal vivo ovviamente sono la scelta migliore, ma se volete vedere uno spettacolo del Cirque du Soleil e non volete muovervi di casa Solstrom è un buon compromesso che ruba anche poco tempo visto che ogni puntata dura meno di un’ora.

Della stessa serie:

Telefilm circensi: un genere non episodico

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