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Scandicci non deve morire

Don Dino Torreggiani, ideatore e fondatore della Casa di Riposo di Scandicci

Don Dino Torreggiani, ideatore e fondatore della Casa di Riposo di Scandicci

Da attendibili voci di corridoio sembrerebbe che, in forza delle nuove norme, sostanzialmente più che concertate imposte, alle categorie dello spettacolo con l’entrata in vigore del Decreto Ministeriale 1 luglio 2014, la gloriosa Casa di Riposo di Scandicci, gestita dall’Associazione per l’Assistenza allo Spettacolo Viaggiante ed ai Circhi Equestri, verrà privata del contributo inerente il Fondo Unico dello Spettacolo.
Ad una tale, gravissima, decisione, non si può che rispondere dichiarando la mobilitazione della Categoria, certi che ad essa si unirà anche quella dello Spettacolo Viaggiante.
Avremo modo di approfondire, soprattutto dopo aver letto le motivazioni che avrebbero portato il ministero a cancellare con un colpo di spugna la Casa di Riposo di Scandicci fondata da don Dino Torreggiani. Ma quel che è certo è che ormai nel nostro Paese ogni giorno si deve constatare la perdita di logiche elementari nelle scelte che sono alla base delle decisioni pubbliche.
Quando ci fu rappresentata l’esigenza di modificare radicalmente la normativa sullo spettacolo dal vivo, compresa quella del circo e dello spettacolo viaggiante, introducendo i nuovi criteri per l’erogazione dei contributi a valere sul Fondo unico per lo spettacolo, la nostra prima preoccupazione fu la tutela di Scandicci.
Anziani alla Casa Riposo di Scandicci

Anziani alla Casa Riposo di Scandicci

Quello che risulta terribilmente paradossale, ai limiti dell’umoristico, se non ci andassero di mezzo posti di lavori e, soprattutto, la prospettiva di anziani impossibilitati a finire i propri giorni in condizioni dignitose e in un ambiente familiare, è che ci si arrampica sugli specchi e si chiedono voluminosi progetti (e comunque tanto lavoro per nulla!), pur di fronte ad una realtà che più semplice e lineare non potrebbe essere. La Casa di Riposo di Scandicci è infatti una struttura alla quale si accede per terminare il più serenamente possibile la propria esistenza terrena.
Siccome questa è una verità da sempre, pensavamo non fosse difficile, valutando l’alto valore umano e assistenziale della storica esperienza di Scandicci, insieme a quello legato alla inclusione sociale, continuare a garantire un futuro alla Casa di Riposo della gente del circo e dello spettacolo viaggiante. Invece, a quanto pare, in questa Italia l’assistenza alle fasce sociali più in difficoltà viene mantenuta in vita solo se qualcuno può lucrarci sopra a spese della collettività, Roma docet.
La cruda verità è che siamo nati in uno Stato nel quale virtuosamente venivano periodicamente raccolte e tenute in considerazione le istanze delle Categorie, mentre ci ritroviamo a vivere la seconda parte della nostra esistenza in uno Stato che norma nei diversi settori in rigoroso e sistematico spregio di tali istanze.

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