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Roma vuole le “Botticelle” e Marino si dimostra più ragionevole di Alemanno

botticelle1Marino batte Alemanno 7 a 1. Una sconfitta clamorosa, come quella che la Germania ha inflitto al Brasile. Ma la partita, di cui vi stiamo parlando, fra l’ex sindaco di Roma e quello in carica, non ha per scenario un campo di calcio, ma il terreno accidentato delle attività che si svolgono con l’impiego degli animali, e sulle quali spesso chi vorrebbe dettare legge compie scelte avventate, irragionevoli e punitive (anche per gli animali), sull’onda di pressioni esterne.
E’ proprio vero, poi, che gli schieramenti politici si sono rimescolati in tutto, e sui temi sui quali ci si aspetterebbe di trovare alleati, si incrociano invece degli avversari e viceversa. Il sindaco Walter Veltroni, ma soprattutto l’assessore animalista Monica Cirinnà (ben nota anche al mondo del circo), con delega ai diritti degli animali, introdusse un regolamento comunale che vietava alle “Botticelle” (ovvero le vetture a trazione a cavallo, che a Roma – ma non solo, come vedremo – fanno parte del panorama come il Colosseo e il Pantheon) di lavorare nei mesi estivi, 1 giugno/15 settembre, dalle 13 alle 17. Tutti i giorni, anche con la pioggia e con il fresco, perché è risaputo che l’estate si è fatta “ballerina” e non presenta sempre le stesse condizioni meteo.
botticelle2L’ex sindaco Gianni Alemanno, una provenienza dalla destra e poi l’approdo al Pdl, comunque un uomo rappresentativo dell’area di centrodestra, mantenne lo stesso spartito, nonostante i vetturini avessero chiesto di allargare le maglie della rete e adottare regole meno ideologiche e più razionali.
Ora però la sorpresa, inattesa, è arrivata col sindaco Ignazio Marino, Pd. Inattesa davvero, perché quel che i più si aspettavano da lui (anche a seguito di alcuni annunci in campagna elettorale) era un inasprimento dei divieti. Niente di tutto ciò. Nonostante quel regolamento resti ancora in vigore, Marino il 30 giugno scorso ha emesso una ordinanza nella quale circoscrive “il divieto di circolazione delle vetture a trazione a cavallo nelle giornate caratterizzate dalla presenza di ondate di calore di particolare intensità, con un livello di rischio 3 del bollettino del Sistema Nazionale di Sorveglianza, previsione e di allarme per la prevenzione degli effetti delle ondate di calore sulla salute della popolazione, diramato dal Dipartimento Nazionale della Protezione Civile”. In quei giorni, e solo in quei giorni, la circolazione delle Botticelle è consentita a partire dalle ore 18. Praticamente il divieto scatta se la temperatura supera i 35 gradi centrigradi rilevati dal centro di meteorologia e climatologia dell’Aeronautica Militare.

Angelo Sed, presidente dei vetturini romani

Angelo Sed, presidente dei vetturini romani

“Siamo molto soddisfatti del risultato raggiunto”, spiega a Circo.it Angelo Sed, presidente da circa due anni dell’Associazione Vetturini Romani. “E a settembre andremo a ridiscutere il regolamento comunale nel suo insieme”.
Quella delle Botticelle è una storia antica, che Roma non vuole cancellare, ma anzi dimostra di tenere in buona considerazione. “In anni lontani le Botticelle a Roma erano più di 100, sono arrivate anche a 116, poi c’è stata una progressiva riduzione, prima ad una ottantina e fino alle 40 attuali”, chiarisce Sed. “Diversi scelsero spontaneamente di scendere dalla carrozza per salire alla guida di un taxi”. Attività di certo più remunerativa. Ma c’è chi tiene duro e non ha nessuna intenzione di farsi oscurare dalla sigla animalista di turno, e nemmeno dalle onorevoli animaliste. “In molti casi non sanno niente degli animali e pretendono di imporre divieti assurdi che non fanno il bene degli animali e che distruggono il lavoro e mettono in crisi le famiglie”, dice Angelo Sed. “Una campagna degli animalisti è stata quella per convincerci a tramutare la licenza di taxi a trazione animale in una di taxi normale, però tanti di noi preferiscono battagliare e portare avanti una tradizione che ci accomuna alle maggiori capitali del mondo”.
botticelle3La motivazione che li vede decisi a non mollare, infatti, Sed la spiega così: “Prima di tutto i nostri cavalli non soffrono e vengono trattati col massimo rispetto e con tutte le attenzioni. Ma si immagina lei che la nostra principale fonte di lavoro possa essere maltrattata? Saremmo dei pazzi da legare, ma siccome siamo persone ragionevoli, facciamo di tutto per salvaguardare il loro benessere. E poi le Botticelle sono un’attrazione romana, un lavoro storico. Il cavallo esiste dal tempo degli egizi, Roma è la capitale del mondo e la carrozzella non può non esserci perché in qualunque capitale europea la trovi. In Italia a Firenze (dove i vetturini si chiamano “fiaccherai”), Verona, Palermo, Napoli, ad esempio, e all’estero Malaga, New York, Vienna, Praga, Parigi…”
Ma il presidente dei vetturini non ci sta nemmeno lontanamente a passare per uno che sfrutta gli animali e vuole puntualizzare anche un altro aspetto: “Non siamo noi che diciamo che i nostri cavalli stanno bene, ma i veterinari dell’Asl e del Comune, che regolarmente effettuano le analisi e li tengono monitorati. Sa cosa le dico? I nostri cavalli fanno un lavoro talmente blando che sarebbe solo una cattiveria tenerli fermi e inattivi”.

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