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Il sindaco di Grosseto: “I Comuni non possono vietare i circhi”

Il sindaco di Grosseto, Emilio Bonifazi

GROSSETO – «Un’ordinanza che regola l’attendamento dei circhi c’è già, è del 2008 e rispetta tutte le normative Cites» il sindaco di grosseto Emilio Bonifazi non ci sta a passare per uno che prende sottogamba il proprio ruolo, né di sentirsi dire che non vieta i circhi in città perché «non ha il coraggio» semplicemente, afferma, «vietare l’attendamento è contro la legge. Io non sono un amante del circo, anzi mi mette tristezza, i miei genitori non mi ci portavano neppure quando ero piccolo, ma il sindaco deve far rispettare la legalità, e la legge del 18 marzo 1978 riconosce “la funzione sociale dei circhi equestri” stabilendo per il comune l’obbligo di stabilire apposite aree proprio per consentire l’allestimento dello spettacolo» Bonifazi ricorda come i regolamenti fatti dai comuni al fine di impedire al circo di entrare in città sono stati dichiarati illegittimi dal Tar, perché un Regolamento non può contrastare la legge. Quello che può essere fatto sono singole ordinanze, nel caso in cui gli animali siano tenuti male o i circensi non rispettino alcune prescrizioni, in quel caso si può vietare l’attendamento o sequestrare gli animali e soprattutto scatta il divieto per quel circo di tornare in città per i cinque anni successivi.
«Non si può dire che il sindaco disattende il volere del Consiglio comunale – afferma Bonifazi – la miozione votata all’unanimità fu modificata nella parte in cui si “vietava” l’attendamento, con il termine regolare. Ma un regolamento non può essere ordinato dal sindaco, è il Consiglio comunale che deve emetterlo. Ma chi ha presentato la mozione, l’ordinanza l’ha letta? I principi enunciati dalla mozione peraltro – prosegue Bonifazi – si ritrovano pari pari nell’ordinanza del 2008 che mi ero trovato costretto a fare perché a Grosseto arrivavano circhi di dubbia qualità, tant’è che quando arrivavano in città sparivano i gatti». Per quanto riguarda i controlli, nel momento della richiesta di attendamento i circensi devono compilare alcuni moduli, per capire se le condizioni degli animali rispettano quelle dell’ordinanza sindacale, e su cui vigileranno la Polizia Municipale, l’Asl e la Forestale.
«Quello che possiamo fare – ha proseguito il sindaco – è di chiedere che questi controlli siano fatti periodicamente anche dopo l’attendamento, magari di notte, quando le temperature calano e gli animali africani soffrono di più. Nel frattempo io preparerò il Regolamento da sottoporre al Consiglio, ma non si creda che sarà molto diverso dall’ordinanza esistente» insomma, chi crede che il sindaco possa vietare la presenza dei circhi in città si sbaglia di grosso.
Il Giunco.net

Alla fine ha dovuto rispondere a chi (gli animalisti e qualche politico) lo tira per la giacchetta da settimane. Il sindaco di Grosseto fa onore al ruolo che ricopre quando mette la legge davanti a tutto e tutti e non si piega alle pressioni. E quando spiega (è preoccupante che qualcuno continui a non capirlo) che una legge dello stato riconosce la funzione sociale dei circhi e che i comuni possono solo regolamentarli ma non vietarli.
Il sindaco Bonifazi non ama i circhi e lo dice apertamente. Ognuno è libero di pensarla come crede, quel che conta è che sia imparziale nell’esercizio del proprio mandato istituzionale, qualora si ricoprano cariche di un certo tipo. Ma un passaggio del suo intervento (che prendiamo dalla stampa locale) fa cadere le braccia, per non dire di peggio. Dice il sindaco di Grosseto spiegando l’adozione della ordinanza del 2008, “che mi ero trovato costretto a fare perché a Grosseto arrivavano circhi di dubbia qualità, tant’è che quando arrivavano in città sparivano i gatti”. Cos’è, una barzelletta di cattivo gusto? Ci porti qualche pezza d’appoggio per una affermazione tanto grave, signor Sindaco, altrimenti ci arrabbiamo, per dirla con Bud Spencer e Terence Hill. Un sindaco dovrebbe forse astenersi da argomentazioni da bar o da vox populi. Visto però che a volte è semplicemente l’ignoranza (cioè la mancanza di conoscenza su un determinato argomento) che provoca certe affermazioni, al sindaco di Grosseto facciamo sapere che: i circensi sono persone serie e civili; i circensi amano tutti gli animali; i circensi non sono trogloditi e nemmeno stupidi e dunque non nutrono i propri animali con cani e gatti. Non lo fanno per ragioni etiche e non lo fanno per ragioni “sanitarie”, visto che tengono molto ai loro compagni di lavoro. Gli animali dei circhi sono seguiti da veterinari esperti che si prendono cura di ogni aspetto della loro esistenza, compreso quello alimentare, sanitario e del benessere generale. I felini esotici (immaginiamo che il sindaco si riferisca a questi, visto che sono gli unici animali nei circhi che potrebbero, in linea teorica, mangiare i gatti) sono assai sensibili alle malattie infettive che potrebbero essere veicolate dagli animali domestici, tanto che i circensi lo sanno bene e si preoccupano di non farli nemmeno avvicinare. E lei crede, signor Sindaco, che un circense metterebbe a rischio la vita di una tigre o di un leone (che fra l’altro ha un valore economico di migliaia di euro) per qualche etto di carne? Non facciamo ridere … i gatti. E magari eserciti la sua vigilanza per scongiurare pericoli ben più reali e preoccupanti, ad esempio per garantire ai cittadini di Grosseto che certa carne (di cavallo ma spacciata per manzo) non finisca nei tortellini che mettono in tavola.

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