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Il “gonfalone” dell’Ente Nazionale Circhi

Il labaro dell'Ente Nazionale Circhi (foto Circo.it)

Ogni storica organizzazione che si rispetti non può essere priva di un “gonfalone” o labaro, come in maniera più appropriata viene definito quello che vi mostriamo in anteprima. In occasione del Pellegrinaggio a Roma e della Udienza con Benedetto XVI di tutto il circo italiano, il presidente Antonio Buccioni ha dotato l’Ente Nazionale Circhi di uno stendardo ufficiale, molto elegante e ben rappresentativo del circo equestre e dunque della associazione sindacale di categoria che lo rappresenta in ambito nazionale.
Il labaro nasce come insegna militare al tempo dell’Impero di Roma, con la forma di un drappo quadrato e sostenuto da un’asta, ricamato con filo d’oro. Nella sostanza questa simbologia è stata mantenuta ed è arrivata fino ai giorni nostri e sia associazioni, enti, amministrazioni, organizzazioni di varia natura, se ne sono dotati in segno di rappresentanza. Si differenzia dal gonfalone, che è invece un vessillo che identifica in modo particolare i Comuni (fu adottato dai Comuni nel Medioevo) e le amministrazioni pubbliche, anche se non solo.
Realizzato da una vera e propria istituzione del settore, la Manifattura Italiana Bandiere di Roma, che si può dire abbia realizzato una bandiera quasi per ogni evento dei tempi moderni passato alla storia (dalla bandiera lanciata sul Polo Nord dal dirigibile “Italia” alla bandiera portata nello spazio dal primo astronauta italiano; da quella che svetta sul K2 alla bandiera di rappresentanza alla “firma” della Costituzione Europea, passando per il G8, giusto per fare qualche esempio), il labaro dell’Enc raffigura due archetipi del circo di sempre: il clown e il cavallo, l’artista e l’animale. Farà la sua prima uscita pubblica il 30 novembre e il primo dicembre prossimi nella Capitale e nella Città del Vaticano. Non ci sarebbe potuto essere battesimo più prestigioso.

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