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Il fascino del circo resiste al tempo e ai presìdi animalisti

Moira col figlio Stefano

Nell’era dei tablet e dei filmati di artisti o presunti tali su Youtube, l’emozione del vecchio circo, dal vivo, continua ad attirare centinaia di persone. Nonostante le proteste con cori e cartelli proprio fuori dalla porta di casa (o in questo caso tendone) e nonostante le ripetute crociate intraprese, a vari livelli, per la (necessaria, beninteso) tutela dei diritti degli animali.
Così fino a ieri sera è stata ressa, davanti al circo “Moira Orfei”, a Fiume Veneto: in fila si sono visti famiglie, studenti e anche tanti immigrati, giunti nell’area vicina all’Emisfero per vedere uno show dal sapore antico ma evidentemente ancora attuale.
Lei, la regina Moira Orfei, friulana di Codroipo classe 1931, ha offerto in prima persona i saluti nell’arena circense, al suo pubblico. Otto euro in tribuna e 12 per la poltrona: tutto esaurito nei 1.200 posti sotto il tendone circense più grande d’Italia.
«No al circo che sfrutta gli animali – chiedevano intanto domenica scorsa gli Animalisti Fvg e Lav davanti all’accampamento -. Chiediamo la libertà e il rispetto per tutti gli esseri viventi». La risposta è arrivata immediata dallo staff di Moira, immagine “cult” del cinema felliniano (ha lavorato con Germi, Totò e altri grandi passati per Cinecittà) degli anni Settanta e di diritto nella galleria delle icone senza tempo. «Gli animali sono i nostri partner e amici, parte integrante della nostra famiglia – è stato il messaggio smonta-proteste di Giancarlo Ragazzoni, ex domatore e manager della famiglia Orfei, cugino del rimpianto pilota di F1 Clay -. Il loro benessere è la nostra massima priorità. Fin dagli esordi del nostro circo, abbiamo sempre presentato gli animali nei nostri spettacoli e lo abbiamo sempre fatto nel loro massimo rispetto. Qui gli animali sono privilegiati ed amati: con i confort e spazi adeguati».
Il diritto alla libertà, per gli organizzatori del circo, può attendere. «L’insieme delle cure che diamo loro fornisce a questi animali una speranza di vita maggiore di quella che avrebbero in natura. Ad esempio, una tigre o un leone selvaggi vivono circa una decina d’anni. Al circo, la durata della loro vita può facilmente raggiungere i 20 anni».
E lo show fino a ieri sera è continuato. Miranda Orfei, Moira per tutti, dal look inconfondibile, esuberante, icona kitsch con l’inseparabile turbante a slanciare al cielo la capigliatura, ha incassato ripetute “standing ovation” anche a Fiume Veneto. Da regina dell’arte circense. Apprezzata da grandi e bambini, pur nella tristezza delle immagini sugli animali ristretti nelle gabbie.
Chiara Benotti
Messaggero Veneto

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