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Il Comune di Melegnano fa ostruzionismo ai circhi: Buccioni scrive a “Il Cittadino”

Il presidente Enc, Antonio Buccioni

Il presidente Enc, Antonio Buccioni

Il Comune di Melegnano negli ultimi anni tiene un atteggiamento a dir poco ostruzionistico nei confronti dei circhi. Quando un complesso presenta domanda di autorizzazione la risposta non cambia mai: non abbiamo aree. In realtà di aree fruibili per i circhi ce ne sono e potrebbero essere concesse subito.
L’Ente Nazionale Circhi è intervenuto più volte sul Comune, ha anche segnalato gli illegittimi dinieghi alla prefettura competente e al difensore civico della Regione Lombardia, che è intervenuto chiedendo agli amministratori di Melegnano di adeguarsi alla legge vigente. Nei giorni scorsi la stampa locale ha ospitato anche la presa di posizione del circo Mexican, attraverso la voce del battagliero Gabriel Lombardo. La reazione del sindaco Bellomo è stata il solito disco rotto, mentre l’ex sindaco è tornato in gioco per reclamare un divieto ai circhi con animali.
Il presidente Enc ha scritto al quotidiano “Il Cittadino”, che sabato ha pubblicato una sintesi della presa di posizione di Antonio Buccioni, con un titolo strano: “Divieti ai circhi: l’Associazione nazionale contro Melegnano”. Magari contro il sindaco di Melegnano, che non sta applicando una legge dello stato.
Quella che segue è la nota integrale del presidente Buccioni.

L’Amministrazione comunale di Melegnano risulta inadempiente nei confronti di una legge dello Stato: n. 337 del 18 marzo 1968, quella che tutela e disciplina l’attività del circo e dello spettacolo viaggiante sul territorio nazionale. “Lo Stato riconosce la funzione sociale dei circhi equestri e dello spettacolo viaggiante. Pertanto sostiene il consolidamento e lo sviluppo del settore”, recita l’articolo 1, e l’art. 9 precisa che “Le amministrazioni comunali devono compilare entro sei mesi dalla pubblicazione della presente legge un elenco delle aree comunali disponibili per le installazioni dei circhi, delle attività dello spettacolo viaggiante e dei parchi di divertimento. L’elenco delle aree disponibili deve essere aggiornato almeno una volta all’anno” e “Le modalità di concessione delle aree saranno determinate con regolamento deliberato dalle amministrazioni comunali, sentite le organizzazioni sindacali di categoria”.
Gli amministratori di Melegnano stanno illegittimamente ostacolando imprese che danno lavoro a numerosi addetti, creando loro un danno economico e impedendo ai cittadini di scegliere liberamente se assistere o meno a questi spettacoli. Per tale comportamento, in aperta violazione di una norma di legge, potranno essere chiamati a risponderne non solo davanti al Tar competente, ma anche alla Corte dei Conti nel caso dovessero soccombere dinnanzi ai Giudici amministrativi, per valutare le responsabilità patrimoniali personali degli organi amministrativi.
Per ricordare agli amministratori di Melegnano gli obblighi derivanti dalla L. 337/68, nel 2014 è intervenuto anche il Difensore Civico Regionale della Lombardia, il quale ha fatto presente al sindaco non solo il dettato normativo citato, ribadito “da numerose pronunce dei Tribunali Amministrativi”, ma anche che “l’attuazione di quanto posto dalla legge in capo ai comuni è stata favorita dai contributi statali che negli anni sono stati destinati alla strutturazione di aree attrezzate per l’esercizio dell’attività circense grazie agli stanziamenti del Fondo Unico per lo spettacolo”.
Avete capito bene. Sono disponibili finanziamenti pubblici per attrezzare le aree comunali, e dunque non ha alcun senso che il sindaco di Melegnano sostenga, come ha fatto in una lettera alla nostra Associazione (e in parte ribadito alla stampa in questi giorni) che il Comune non dispone di un’area da destinare agli spettacoli circensi e che non può farlo a causa dei “tagli alle risorse finanziarie che impedisce di avere le disponibilità necessarie per realizzare un’area attrezzata allo scopo”.
Il Comune di Melegnano viola anche precise circolari del Ministero dell’Interno, che stabiliscono che “i Comuni che non abbiano ancora ottemperato a quanto disposto dall’art. 9, dovranno rilasciare ai richiedenti concessione di suolo pubblico, pur in assenza dell’elenco delle aree per le attività dello spettacolo viaggiante e del ricordato regolamento”. In sostanza, anche se non hanno deliberato l’individuazione di un’area pubblica, su ambiti pubblici o privati, devono comunque autorizzare il circo.
All’ex sindaco che invece reclama una ordinanza per vietare i circhi con animali, rispondo che forse è un po’ fuori allenamento: dal 1994 ad oggi tutti i divieti (ordinanze, regolamenti o altro) ai circhi con animali impugnati dinnanzi ai Tar hanno dato ragione ai circhi costringendo le amministrazioni soccombenti a fare marcia indietro e a pagare le spese processuali.

Antonio Buccioni, presidente Ente Nazionale Circhi

Short URL: https://www.circo.it/?p=39235

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