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Il Circo Embell Riva è sbarcato alle 12.30 a Brindisi

Roberto Bellucci appena sbarcato al porto di Brindisi (foto brindisireport.it)


Per Roberto Bellucci, per i suoi familiari, per tutto il personale del circo e per gli animali al seguito, l’incubo è finito stamattina alle 12.30, appena la nave è attraccata al porto di Brindisi. Alcune immagini si possono vedere su Brindisireport.it. “In questo momento ci stiamo muovendo verso la Fiera del Levante di Bari per portare gli animali e verificare il loro stato di salute. Non sappiamo ancora quanto dureranno gli esami ed eventualmente la quarantena”, spiega a Circo.it Roberto Bellucci quando sono le 17.10 di oggi. “Speriamo in tempi brevi”, aggiunge, “perché abbiamo bisogno di lavorare”. Sì, la disavventura è durata anche troppo. Lo “stop” al circo arrivò lo scorso febbraio ad Aleppo quando – dichiarò il titolare dell’Embell Riva – subì la truffa da parte di un impresario egiziano, “che ha venduto il circo a dei siriani per poi darsi alla fuga”. Prima di allontanarsi, disse lo stesso Roberto Bellucci, “si è spacciato come titolare del circo Embell Riva e l’ha venduto per saldare le sue pendenze finanziarie. Sono stati prodotti documenti falsi che incredibilmente hanno consegnato in mani siriane la proprietà del circo”. In Siria per una tournée in Medio Oriente, la famiglia Bellucci si è poi trovata senza poter presentare gli spettacoli e in seguito anche nel bel mezzo della guerriglia, rischiando la vita: “Si contavano parecchi morti ogni giorno”, racconta adesso Bellucci.
Sempre a febbraio l’annuncio che di lì a due mesi il complesso avrebbe potuto ripartire, grazie all’intervento del console italiano a Damasco, Silvia Varrara, e dell’avvocato dell’ambasciata italiana in Siria, Alfredo Brozzi, i quali erano riusciti a liberare le attrezzature e gli animali del circo dal sequestro cautelativo che il tribunale di Aleppo aveva disposto per chiarire la vicenda paradossale della presunta vendita del circo. Ma anche quella data non era stata rispettata.
Cominciarono così a susseguirsi gli appelli disperati di Roberto Bellucci per poter lasciare il paese dilaniato dalla guerra civile. Anche il senatore del Pd, Giovanni Legnini, si era rivolto al ministro degli Esteri Franco Frattini: “Bisogna disporre un intervento immediato per garantire la sicurezza personale dei 70 artisti del circo abruzzese Embell Riva in tournee in Siria, per garantire loro la necessaria assistenza e per consentire un sollecito rientro in Italia”. Ma ovviamente la Farnesina non era stata con le mani in mano ed aveva subito fornito assistenza al circo.
La svolta è arrivata nelle ultime settimane. Come ha riferito Circo.it, il 3 maggio il presidente onorario e il presidente dell’Ente Nazionale Circhi, Egidio Palmiri e Antonio Buccioni, sono stati ricevuti dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, al quale hanno sottolineato la gravità della situazione e la richiesta di poter riportare rapidamente il circo Embell Riva in Italia. Letta ha assicurato il suo interessamento e così è stato. Si è verificato solo uno slittamento di una settimana rispetto del giorno inizialmente stabilito, cioè il 14 maggio, per permettere di preparare l’accoglienza degli animali a Bari e tutti i permessi del caso. La nave della Visemar Line è salpata da Tartous – città siriana sul Mediterraneo – sabato pomeriggio, ha fatto rotta prima ad Alessandria d’Egitto, e da lì direttamente a Brindisi.
Adesso si attende di conoscere lo stato di salute degli animali, ma Bellucci rassicura: “L’esame del sangue sugli animali era già stato effettuato in Italia, e non risultavano problemi di sorta”. Restano i ringraziamenti, che Roberto Bellucci non si stanca di ripetere: “A partire dal governo italiano, all’Unità di crisi della Farnesina, l’Ambasciata italiana in Siria e, non da ultimo, i vertici dell’Ente Circhi. Senza tutti costoro oggi non sarei a casa”.
Anche il problema del sequestro del circo è alle spalle, una volta in Italia questa storia è ormai solo un brutto ricordo. “Abbiamo rischiato di non partire nemmeno stavolta perché le autorità si stavano muovendo e ci avrebbero bloccati domenica, fortunatamente la nave è salpata sabato”, dice Bellucci.
Adesso che farete? “Vogliamo stare ovviamente in Italia, vedremo un po’ di riorganizzarci e di partire prima possibile per toccare le piazze italiane”. Bentornati a casa.

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