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Il circo di Praga: Cristiani con nome esotico

di Mara Guarnaschelli

Eva Cristiani

Circensi da otto generazioni, i Cristiani discendono da Pilade, figlio di un fabbro, che iniziò a lavorare nel circo fondando questa dinastia nei primi dell’Ottocento. La dinastia venne resa celebre dal ramo “americano” che, capitanato dal leggendario Lucio (uno fra i maggiori acrobati a cavallo della storia) acquistò fama immoritura al Ringling Bros. and Barnum & Bailey per poi aprire un proprio complesso che rimase attivo fino a metà degli anni ’60.
Il Circo di Praga è gestito da un nucleo famigliare di cui fanno parte alcuni figli e nipoti di Walter Cristiani, cavallerizzo morto nel 1987 e nipote di Pilade. Walter sposò Paola Vulcanelli (di un’altra nota dinastia di artisti circensi) da cui ebbe sette figli: Darwin, attuale direttore del complesso, sposato con Rossella Bonora; Wanes, ammaestratore e responsabile della cura degli animali, sposato con Anna Moretti, padre di Tara (acrobata specializzata al filo e cerchio aereo) e di Eva (alta scuola e ammaestramento di foche ora sposata con Igor Rosante e ingaggiata come artista presso il Circo di Barcellona della famiglia Franchetti); Danilo, capopista del complesso e ammaestratore, sposato con Ines e padre di Sara (antipodista) e Christopher (tigri e bouncing), sposato a sua volta con Zeudi Errani (antipodista); Carmen, che si occupa principalmente della gestione del circo, è sposata con Romy Zorzan che appartiene ad un’altra famiglia circense che collabora con i Cristiani da 26 anni; Redy, ammaestratore di tigri ora ingaggiato all’estero, sposato con Soara Bobba e, infine, Dalila, sposata con un membro della famiglia Gerardi con cui gestisce un piccolo complesso – Circo du Brasil – che lavora soprattutto nel milanese.

Il numero di antipodismo di Sara Cristiani

Il circo nasce con il nome Cristiani Bros. per poi cambiare insegna dagli anni ‘90 quando, dopo lo scioglimento del circo di stato della Repubblica Ceca, ingaggia prevalentemente degli artisti cechi. Inizialmente il nome esotico si rivela un’attrattiva per il pubblico, oggi però, come dichiarano i suoi componenti, non è il nome quanto la qualità degli spettacoli a decretare il successo di pubblico.
Danilo Cristiani cura la programmazione e la regia degli spettacoli mantenendo un’impronta di circo tradizionale ma inserendo continue innovazioni, supportato anche dai consigli dei figli e dei nipoti e prendendo spunto anche da altre forme di spettacolo, quali il musical, pur nel rispetto delle tradizioni famigliari.
Il programma attuale è così composto: dopo la parata iniziale entrano sei elegantissimi cavalli in libertà presentati da Yvan Deforge, segue un numero di illusionismo presentato da Adriano e Daiana Zambelli che lavorano con il circo da circa 12 anni. Adriano è anche il clown del circo che intrattiene il pubblico a più riprese tra un’esibizione e l’altra.
L’antipodismo è poi presentato da Zeudi Errani (che si alterna a seconda delle giornate con la giovane Sara Cristiani), un passo a due mozzafiato è presentato da Yvan Deforge e dalla moglie Natalia Chen che chiudono con il passaggio che vede la moglie sulle spalle del compagno in equilibrio su un solo piede. Tara Cristiani sulle note di Adagio presenta poi il cerchio aereo, una delle sue specialità, i fratelli Zorzan presentano un simpaticissimo numero di cagnolini ammaestrati dove non poteva mancare il volo di Superman dalla scala, segno di grande fiducia dell’animale nei confronti del suo ammaestratore. Il tango diviene poi protagonista con due partner d’eccezione: Tara da terra danza con il purosangue condotto da Yvan in una fantasia spagnola di alta scuola.

I cani ammaestrati dei fratelli Zorzan

Dopo la consueta visita al parco zoo, il giovane Cristopher Cristiani diviene protagonista insieme a sei splendide tigri. Questi enormi felini sembrano docili gattini con il loro padrone, si percepisce un clima così rilassato tra gli animali e il loro ammaestratore che sembrerebbe naturale allungare una mano per accarezzare il loro manto lucente. La tradizione dell’ammaestramento delle tigri, prima che da Cristopher è stata seguita dal padre Danilo e lo zio Redy che lo hanno introdotto al magnifico rapporto con gli animali.
A smontare la gabbia entrano in pista, al buio, i minatori, con le classiche torce fissate in fronte, sulla canzone dei nani di Biancaneve: un originale modo per intrattenere il pubblico durante la fase di cambio pista. I tessuti di Tara introducono Yvan che ritorna per presentare questa volta il numero esotico che ha per protagonisti tre bellissimi dromedari, tre lama, una capretta, due mucche scozzesi, quattro pony e due zebre, è di nuovo il turno di Cristopher che ritorna con l’altra sua specialità, la giocoleria in bouncing e poi il gran finale in bianco e nero con tutti gli artisti.

Cristopher Cristiani con le tigri

In questo programma gli animali sono i veri protagonisti: cavalli, cani, tigri e altri animali esotici, oltre ad essere presentati in modo elegante, divengono il fulcro stesso dello spettacolo per la loro bellezza e per il feeling che i loro ammaestratori hanno creato con essi. Viene così messo in scena, pardon, in pista, un rapporto esclusivo, di vera amicizia tra uomo e animale che difficilmente è riscontrabile nei rapporti tra gli stessi esseri umani. Un circo dal sapore classico, genuino e ricco di sinergie che incantano il pubblico di ogni età.
La tournée del Circo di Praga prevede sempre un alternarsi di grandi e piccoli centri anche per un motivo logistico: gli spostamenti frequenti e la necessità degli spazi e dei permessi per gli animali non consentono di toccare solo i grandi centri e, sempre per via degli animali, è preferibile affrontare brevi tragitti per ogni spostamento e cercare i luoghi dove si creano meno tensioni per il mantenimento degli animali perché, come è ormai risaputo, diviene sempre più difficile trovare “piazze” dove i pregiudizi delle persone non prevalgano sui diritti dei professionisti che spesso, come in questo caso, non chiedono altro che continuare a mantenere viva la propria tradizione e la propria arte, cercando di rinnovarsi ma conservando ciò che li ha portati sin qui attraverso le generazioni della loro dinastia.

L’articolo di Mara Guarnaschelli è pubblicato sulla Rivista Circo di marzo 2013.

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