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Il 16 giugno tutti da Papa Francesco: i contenuti della rivista Circo di aprile

circo-aprile-2016La copertina della rivista Circo di aprile è dedicata al grande evento destinato a segnare il 2016 per tutta la gente del viaggio e in particolare per gli uomini e le donne del circo. Dopo l’udienza con Papa Benedetto nel 2012, quattro anni dopo ecco l’incontro con Papa Francesco, che già il circo ha dimostrato di amarlo profondamente, pronunciando in più occasioni e davanti a diversi circhi in piazza San Pietro parole di accorato sostegno per l’arte della pista. Il servizio è di Alessandro Serena. Stavolta si è deciso di organizzare una due giorni del tutto simile a quella di quattro anni fa. Il 15 giugno uno spettacolo all’aperto, con ogni componente di quell’Arcipelago dello spettacolo popolare da anni individuato da Buccioni come una confederazione di settori diversi ma con radici e scopi comuni. La mattina del 16 una colorata sfilata partirà alle 8 verso piazza San Pietro, l’arrivo nell’Aula Paolo VI e lo spettacolo “Aspettando il Papa” (dalle ore 9.30). Infine il momento dell’incontro con il Pontefice (ore 12) con alcune testimonianza ed esibizioni ed il suo atteso discorso. L’Ente Nazionale Circhi, insieme alle altre associazioni, è al lavoro per ottenere un risultato ancora più eclatante della scorsa volta dal punto di vista dell’organizzazione e della partecipazione.
Per quanto riguarda il settore circense tutti sono invitati a partecipare e a collaborare.
Sono state inoltre coinvolte l’European Circus Association e la Federation Mondiale du Cirque per avere un respiro internazionale ancora più vasto. E stanno arrivando da tutto il mondo le prime candidature ad esibirsi nei vari momenti ludici previsti. L’invito a tutti i circensi italiani è quello di iscriversi al più presto (e comunque obbligatoriamente entro maggio) per partecipare numerosi. Solo chi sarà iscritto potrà accedere all’Aula Paolo VI, indossando uno dei 7 mila foulard fatti realizzare dalla Migrantes.
Gli altri contenuti del mensile riguardano il Ddl Franceschini, a cura di Francesco Mocellin; Nicola Campostori si occupa della battaglia messa in campo dalla categoria: dalle prese di posizione sulla stampa alla petizione online, dalla nascita dei “Comitati di resistenza democratica per la difesa del circo classico con animali”, fino alla richiesta che il circo possa avere voce nella tv pubblica (Buccioni ha scritto ai direttori di rete Rai e ai conduttori di alcuni programmi di approfondimento). Ancora: la settima edizione del World Circus Day, che ha visto moltissime iniziative diffuse lungo lo Stivale (di Nicola Campostori); Antonio Giarola scrive dei fratelli Gillet: pochi anni dopo l’“invenzione” di Astley del circo moderno cominciarono ad arrivare sul suolo italiano compagnie equestri straniere che in qualche modo indicarono la strada agli emuli italiani, per altro riportando in patria usi precedentemente esportati da Antonio Franconi. Spesso poi avvenivano vere e proprie naturalizzazioni. A dimostrare come il circo sia stato uno dei primi luoghi con vero sentimento di appartenenza all’Europa.
Infine, continuando il racconto delle associazioni che rientrano nella grande famiglia dello spettacolo popolare, Nicola Campostori si dedica stavolta alla Unima – Italia e ATF/AGIS, che si occupano della tutela e della diffusione del teatro di figura nel nostro paese.
E dal cassetto dei ricordi di Gilberto Zavatta un gustoso raccontino di vita vissuta dal quale emerge il ritratto di un tempo che fu. In un circo dove si viveva in sette in una carovana di quattro metri. Dove il rapporto quotidiano con gli animali (in questo caso cavalli) – ora come allora – era improntato sul lavoro comune e sul rispetto delle esigenze dei compagni di lavoro a quattro zampe.

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