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Giornate di Studio sull’Arte Circense: un’edizione di successo

Dopo un’intensa settimana di incontri e laboratori e in attesa degli interventi conclusivi di questo pomeriggio (Paride Orfei, Pippo Crotti, Maurizio Accattato e il duo di verticalisti cubani El alma de Cuba) è giunto il tempo di fare il punto sulla nona edizione delle Giornate di Studio sull’Arte Circense. L’adesione degli universitari è stata alta, come ogni anno: un’ottantina di studenti hanno potuto vivere cinque giorni di circo scoprendo tante e interessanti realtà. A tal proposito, sarà utile confrontare le risposte date alla prima domanda posta per l’occasione sulla pagina facebook di Circo e dintorni, “Che cos’è per voi il circo?”, a quelle date oggi al medesimo quesito, per capire se e come le Giornate di Studio hanno allargato le conoscenze dei ragazzi e delle ragazze. Da un primo sondaggio effettuato a metà settimana da Adolfo Rossomando (che è intervenuto mercoledì scorso) è emerso grande entusiasmo per le lezioni pratiche di giocoleria, quest’anno affiancate a brevi cenni di acrobatica che hanno portato i partecipanti a costruire una piramide umana nel cortile del Dipartimento di beni culturali e ambientali. Tra i momenti più apprezzati, l’esibizione delle contorsioniste della Mongolia e la visione dei filmati che gli ospiti hanno portato con sé, un mezzo molto diretto per comprendere in cosa consistano le varie estetiche affrontate durante la settimana.
Alberto Fontanella, uno dei trainer del laboratorio, ha tenuto il Juggling Focus, ovvero un appuntamento quotidiano dedicato ai miti della disciplina con palline e clave. Per l’ultimo approfondimento, incentrato sulla ricerca contemporanea, lui e Marco Migliavacca hanno previsto una sorpresa: il celebre giocoliere Wes Peden ha registrato un video per salutare gli studenti e incitarli a seguire le loro passioni. E di passioni in effetti si è parlato tanto in questa nona edizione: la passione necessaria per portare avanti il proprio sogno, caratteristica comune di tutti gli ospiti, siano essi provenienti dal circo classico, dal teatro di strada o dal nouveau cirque; tanto gli artisti, molti dei quali sono partiti all’avventura inseguendo la voglia di fare circo, quanto gli operatori, che dal nulla hanno creato realtà affermate che diffondono in vario modo la cultura delle arti del tendone, hanno esternato una volontà incrollabile nel perseguire i propri obiettivi; una forza ideale che il pubblico ha riconosciuto e dal quale potrà prendere ispirazione al termine delle Giornate di Studio sull’Arte Circense quando magari, complici questi giorni alla Statale di Milano, avrà deciso di intraprendere un percorso nello spettacolo popolare.

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