|

Giordano Caveagna, l’ammaestratore che flirta con le tigri

di Francesco Mocellin
Servizio fotografico di Fabio Marino

giordano-caveagna-tigriLa scelta della terminologia “domatori” non è casuale: oggi la denominazione appare demodé e quasi si ritiene inopportuno utilizzarla in nome dell’understatement. Ma richiamando e sviluppando quanto aveva molto opportunamente scritto proprio su Circo Andrea Togni (numero di marzo 2010, “Io domatore non pentito”) ci pare il momento di mostrare con orgoglio e senza pudori il bagaglio culturale dell’addestratore classico.
Non ci si può dimenticare del significato profondo e complesso della doma degli animali, ovvero l’arte di renderli mansueti e quindi più vicini a noi creando dei legami con essi. Spazio ai domatori d’Italia, dunque.
caveagna-giordanoCominciamo la panoramica con un personaggio dal percorso professionale particolare, giunto all’addestramento come attività pressoché esclusiva in tempi relativamente recenti ma già capace di lasciare un segno grazie alla specificità del suo stile.
Giordano Caveagna nasce nel 1967 da Guido – un cavallerizzo – e Liliana Vulcanelli. L’influenza paterna si fa sentire tant’è ché il debutto, ad otto anni sulla pista del “Circo di Francia” di Dino Zucchetto, avviene proprio nella stessa disciplina equestre del padre.
Una parte consistente della carriera di Giordano lo vede impegnato nel numero di “mano a mano” col fratello Ivano nelle vesti di porteur, attrazione che ha visto la luce nel 1985. Con questa performance i due Caveagna conoscono diverse scritture su piste e palcoscenici di varietà, sia in Italia che all’estero mentre nel 2000 Giordano debutta con la ruota della morte assieme alla moglie Vania, in quello che è diventato il suo circo di famiglia, il Vienna di Salvatore prima e Gianni Vassallo poi.
giordano-caveagna-animaliNei primi anni del millennio, proprio in quel contesto, inizia a considerare la possibilità di montare un proprio numero di gabbia in modo da dare consistenza allo spettacolo appassionandosi all’idea di diventare un “domatore”.
La particolarità di questo addestratore è proprio quella di essersi fatto completamente da solo, senza aver avuto l’opportunità di crescere a fianco di un vero maestro: infatti, presso il complesso circense dello zio Salvatore non ha occasione di vedere all’opera molti domatori; tra questi, comunque, vi è il magiaro Perinyo (qualcuno ricorderà la sua singolare performance con un leone maschio nei panni del cliente di un barbiere) e in quel periodo Giordano acquista le sue prime tigri da Riccardo Errani.
giordano-caveagna-gabbiaInizia a provare da vero autodidatta, col solo aiuto per un breve periodo dello zio Riccardo. Fin dagli esordi ha in mente di presentare qualcosa di diverso dalla solita routine, qualcosa di poco ordinario seguendo uno stile istintivo ed ispirandosi a se stesso, come precisa l’interessato, anche se nutre una profonda ammirazione per i fratelli Lacey, in particolare per la tecnica di Alex. L’esordio ufficiale avviene nel 2007 presso il Circo di Vienna col gruppo di otto tigri.
Con questi presupposti il risultato è stato un numero in cui non si punta alla perfetta disciplina degli animali ma piuttosto a valorizzarne le loro caratteristiche di personalità ed estetiche, le movenze e gli atteggiamenti. Lo stile di Giordano assolutamente friendly con le tigri, la bella presenza in gabbia e la sua comunicativa sortiscono un immediato effetto sul pubblico che apprezza molto i continui contatti tra l’uomo e gli animali – che quasi flirtano insieme – in cui emergono la confidenza reciproca e il benessere dei felini come dovrebbe avvenire in ogni moderna presentazione di dressage.
giordano-caveagna-bacioL’esercizio di cui Giordano è particolarmente orgoglioso – e che gli è valso una certa notorietà anche fuori dai confini nazionali – chiude il suo numero e vede l’imponente maschio Principe ergersi verso l’alto appoggiando le zampe anteriori sulle spalle del domatore mentre questo gli porge la carne dalle mani, il tutto a contatto ravvicinatissimo e senza difesa per l’uomo.
Anche grazie all’impatto molto favorevole con l’audience che l’attrazione riscuote sin dalle prime apparizioni Giordano ha partecipato come special guest al Festival di Latina del 2010 ed è stato in tournée col Circo Medrano della famiglia Casartelli nel 2012-2013 mentre diverse nuove prospettive in termini di scritture future si sono aperte.
Ciò che si nota in Giordano Caveagna è l’ambizione di emergere sorretta dalla passione e dalla volontà di migliorare che lo accompagnano sin dall’inizio della carriera. L’attenzione verso lo standard di qualità della detenzione dei suoi animali è costante e soprattutto l’interesse per il futuro della sua professione cui Giordano tiene moltissimo auspicando un salto di qualità da parte di tutti gli addestratori
Non c’è che dire: il circo italiano ha trovato un vero fascinateur de fauves come dicono i cugini transalpini.

Articolo pubblicato sulla Rivista Circo di luglio 2013.

Short URL: https://www.circo.it/?p=31410

Comments are closed

Archives

Comments recenti