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Donne del circo: Loredana Bellucci

di Stefania Ciocca

circo-acquatico-bellucciIl circo è sempre stato famoso per il grande valore che conferisce alla famiglia. Dove c’è donna c’è famiglia. Quindi la donna di circo è la vera accentratrice di tutto quello che è tradizione, casa, affetti e lavoro. Loredana Bellucci rappresenta in maniera eccellente questo piccolo assioma grazie alla storia della sua famiglia, agli insegnamenti che si passano le donne Bellucci e grazie anche alle necessità che la vita pone innanzi.
Il capostipite della famiglia Bellucci non è un circense, bensì un fermo. Emilio Bellucci era il gestore di una farmacia di inizio Novecento il cui figlio, Armando, rappresentava il tipico fermo che non riesce a resistere al fascino del circo. Si innamora di un’artista, Maria Lelli, e per lei abbandona gli studi e il proprio paese per entrare a far parte della compagnia di artisti sino a che, pochi anni dopo, fondano il proprio circo di famiglia, l’Arbell (dall’unione di Armando e Bellucci). Siamo attorno agli anni ‘30 del Novecento e non bisogna dunque scordare le numerose fatiche e i sacrifici per condurre un’impresa di intrattenimento durante il periodo fascista prima e della guerra poi.

Loredana Bellucci

Loredana Bellucci

Tuttavia l’impresa iniziata da Armando e Maria riesce ad avere un bel successo e da quel momento inizia un lungo percorso fatto di arte della pista, di condivisione, di spostamenti e anche di rivolgimenti. Armando e Maria hanno undici figli ma purtroppo, alla morte del padre, il circo cessa di esistere e tutti si disperdono. Ma Emilio, tra tutti i fratelli, è l’unico che conserva in sé l’amore per la pista e decide di proseguire lungo quella via. Si sposa con Italia Riva ed insieme fondano un altro circo, l’Embell Riva, costituito dai genitori e dai loro sette figli. Tutti sono coinvolti nello spettacolo dove svolgono svariati numeri come generici ma soprattutto come cavallerizzi.
La storia del circo Bellucci è una storia cominciata in maniera semplice e povera ma che con fatica, unione e passione è riuscita a trasformarsi in uno splendido racconto, tanto che negli anni ‘80 il circo Bellucci è un autentico marchio di garanzia. L’Embell Riva infatti riesce ad accrescere la sua fama grazie ai figli di Emilio e Italia, tra cui c’è Loredana. Anche lei ricopre ruoli generici pur mantenendo la tradizione dei numeri di equitazione a cui poi si dedica maggiormente una volta che, a 23 anni, si sposa con Mario Medini, cavallerizzo di alta scuola. Anche in questo caso, come già successo a zii e genitori, arriva il momento in cui ciascuno decide di prendere strade di diverse e Armando, primogenito di Italia e Emilio, dà vita insieme a Loredana al Circo Acquatico Bellucci, un circo fortemente innovativo negli anni ‘90, perché allora proporre animali acquatici come squali e pinguini era inconsueto. Di nuovo la conduzione famigliare, dal momento che nel circo sono coinvolti i figli di Loredana, Sandy, Sonny e Jennifer che prendono parte definitiva allo spettacolo dopo aver concluso l’Accademia del circo di Cesenatico.
Loredana Bellucci in versione cavallerizza nel circo di famiglia

Loredana Bellucci in versione cavallerizza nel circo di famiglia

Loredana Bellucci dunque vede svolgersi intorno a sé le maglie di una vita fatta di avventure, cambiamenti e nuovi inizi. “Noi donne Bellucci in tutto questo siamo state tra le prime donne di circo a darci da fare su tutti i fronti. Non ci spaventa niente e ci tiriamo su le maniche senza troppi problemi. Ma non per eroismo o chissà quale forza: semplicemente perché la necessità lo richiede”. Tipico della donna è il pragmatismo e dunque, se c’è da lavorare e da ottenere un determinato risultato, l’unica cosa che si può fare è rimboccarsi le maniche e mettersi al lavoro, gestendo l’amministrazione, mandando avanti una casa e uno spettacolo e guidando anche dei tir. “Col trascorrere del tempo, quando le cose iniziano ad andare bene, succede che i mezzi si moltiplicano e se prima avevi solo quattro campini succede che poi te ne ritrovi otto e devi organizzarti per poter gestire tutto al meglio”.
Il pragmatismo e la necessità hanno sicuramente la loro parte, ma qual è il segreto per mandare avanti tutto con tale forza d’animo? “Nessun segreto. Come dicevo, la necessità ti fa fare grandi cose, poi bisogna considerare che io oggi ho i miei bei 60 anni ma allora ero più giovane e con tre figli, la forza (e anche un po’ di incoscienza) della gioventù è ineguagliabile”. Il circo Bellucci comincia la sua storia giù al sud, tra la Puglia e la Sicilia dove il nome di famiglia è particolarmente conosciuto e apprezzato, poi dopo qualche anno si decide di fare una prova all’estero e la famiglia parte per la Spagna dove rimane per sei anni ottenendo ottimi risultati. Ciò che colpisce di Loredana è che i racconti di tali avventure di vita circense non sono narrati in termini di pianificazioni e desiderio di ottenere primati, bensì tutto è permeato dalla semplice passione per ciò che si fa e soprattutto da un’apertura nei confronti della vita e dei suoi accadimenti che nella sua spontaneità ha quasi dell’incredibile.
Loredana e Mario

Loredana e Mario

Con lo stesso spirito Loredana e famiglia affrontano un altro cambiamento e se ne vanno in Romania, paese che in breve tempo dà loro numerose soddisfazioni tanto da diventare una seconda casa. “La scelta della Romania è nata da mio marito che in gioventù aveva avuto svariate occasioni per lavorare lì. Così abbiamo deciso di provare e abbiamo ottenuto davvero tante gratificazioni. Innanzitutto l’amore del pubblico: qui in Romania hanno conosciuto la dittatura del comunismo e quindi la gente ha davvero voglia di divertirsi, anche solo con cose semplici. Il circo per loro rappresenta un momento di gioia e di svago, e il costo qui rispetto all’Italia è minore”. Certo, rispetto all’Italia ci sono anche delle problematiche in meno, come una burocrazia più elastica, meno legislazioni limitative che spuntano da un momento all’altro, una mentalità animalista meno problematica e il rispetto per ciò che l’artista di circo rappresenta insieme a tutto il suo mondo. “Devo dire che non ci aspettavamo tutto questo successo. Tutto è cominciato come si fa di solito, con il circo che gira di città in città per tutto il paese. Poi c’è stata una vittoria ottenuta al festival del circo che si tiene qui e poi è arrivato anche il successo mediatico che ci ha dato grande notorietà”.
Nel 2012 infatti in Romania è partito un reality show ambientato al circo, dove vedette della tv nazionale venivano mandate a vivere la vita dei circensi per una settimana. Il circo prescelto per tale reality è stato proprio il Bellucci che, senza accorgersi, è divenuto di fama nazionale: “Ogni settimana quattro personaggi della tv venivano da noi, li sistemavamo nelle roulotte e potevano così avere un assaggio di quello che sono tutte le nostre normali attività, dalla vita casalinga alla pulizia del circo e degli animali passando naturalmente per gli allenamenti e lo spettacolo. Al termine della settimana noi potevamo dare un giudizio su quanto fatto durante i giorni di permanenza con noi. Essendo un reality le telecamere seguivano tutto ciò che accadeva e così, mentre noi conducevamo loro all’interno della nostra vita, allo stesso tempo loro ci hanno coinvolti in queste dinamiche mediatiche e ancora oggi mi capita di venire fermata per strada da persone che esprimono autentica ammirazione per noi, il nostro mondo e la nostra famiglia”.
Sandy Medini (foto di Emanuele Vergari)

Sandy Medini (foto di Emanuele Vergari)

Il reality si è replicato anche l’anno successivo, nel 2013, anche se solo in parte è stato girato al Circo Bellucci. Tutti questi successi, mai ricercati ma tutti ottenuti grazie al lavoro e alla spontaneità, sono arrivati grazie anche alla continua voglia di compiacere il pubblico proponendo nuovi elementi di spettacolo. “La vita nel circo è meravigliosa. Per fare un esempio: anni fa mio figlio Sonny, per amore, si è distaccato dal circo per sette anni, poi è ritornato e il cambiamento che ho visto in quel ragazzo è stato incredibile, è rinato. Se c’è cuore in tutto ciò che fai nulla può fermarti. Con le mie ragazze poi cerco sempre di proporre delle novità, l’ultima in ordine di successione è un dinner-show che mia figlia Sandy ha voluto realizzare a Bucarest. Si lavora tre giorni a settimana e finora il successo è stato davvero notevole. Insieme a questo abbiamo avuto un’altra prova di stima da parte di questo paese, infatti un grande centro commerciale di Bucarest possiede anche un’area dedicata all’intrattenimento e ci hanno chiesto di allestire una sorta di zoo. Riusciamo ad avere visibilità e allo stesso tempo per l’inverno gli animali riescono ad avere una sistemazione ottimale”.
Sembra difficile credere che tutte queste fortune possano capitare così all’improvviso, ma Loredana non è di questo avviso: “Il circo mi ha insegnato, come prima cosa, il rispetto. E con rispetto intendo quello verso se stessi, il proprio lavoro, il proprio ruolo, la famiglia ma soprattutto verso il pubblico. Senza la gente che ci viene a vedere noi non esisteremmo. Questo è ciò che ho sempre cercato di insegnare ai miei figli. Avere rispetto degli altri significa anche essere privi di pregiudizi: quando si dice Romania e rumeni purtroppo i pensieri che sovvengono alla mente non sono mai belli, soprattutto per come questo paese è considerato in Italia. Il pregiudizio però limita la vita. Davanti alla sfida di venire qui a cominciare una nuova avventura, non mi sono mai lasciata andare a scontate considerazioni e ho sempre pensato a fare del mio meglio, a trasmettere la mia passione e a mettere il cuore in tutto ciò che potevo fare. Sono stata ampiamente ripagata da questa gente che ogni giorno ci dimostra la sua stima e il suo affetto. L’apertura, di cuore e di mente, ti permette di avere indietro il triplo di ciò che dai, l’importante è imparare a comunicare e ad esternare”. Su questo insiste molto Loredana, soprattutto sulla necessità di comunicare anche con chi è esterno al mondo circense: “E’ vero, in Italia come un po’ anche in altri paesi, il circo di tradizione conosce tempi duri. Eppure scuole di circo che formano acrobati, trapezisti e giocolieri fioriscono ad ogni angolo, quindi il circo mai come ora è alla portata di tutti. Forse è proprio la vita della famiglia circense ad essere poco conosciuta e lasciata in disparte ma per ovviare a questo basterebbe comunicare e portare questa nostra vita davanti a chi ignora il nostro splendido mondo”.
Lo spettacolo Acquatic Show, una delle prime imprese di Loredana Bellucci dopo il distacco dalla famiglia d'origine

Lo spettacolo Acquatic Show, una delle prime imprese di Loredana Bellucci dopo il distacco dalla famiglia d’origine

Quindi esternare, dare e avere rispetto, lasciare la libertà di vedere e scegliere. Loredana è tutte queste cose insieme, forse perché, come lei stessa dice, “ce l’ho nel DNA, io comunico con tutti e cerco di essere così in primo luogo con i miei figli, lasciandoli liberi di scegliere, seguendoli se hanno bisogno e supportandoli nelle loro sfide”. E a parte le sfide lavorative oggi ci sono anche quelle quotidiane rappresentate da una famiglia che cresce. Loredana e Mario sono infatti nonni di cinque bambini, l’ultima in ordine di arrivo è la figlia di Sandy, nata due mesi fa.
“Sono una nonna felice, ma il circo mi impegna sempre, ad esempio qui a Bucarest mi piace aiutare Sandy con il dinner show, magari con i costumi, e cerco di stare dietro come posso anche a Sonny che si è rivelato molto bravo in tutti gli aspetti amministrativi e organizzativi. Anche se adesso mi fanno fare la vita della vagabonda: i miei figli dicono che io e mio marito dobbiamo rilassarci e ci mandano sempre in giro, siamo stati di recente in Messico, poi ci hanno mandati al festival di Monte Carlo. Insomma, la vita di giro in un modo o nell’altro non ci mancherà mai”.
La prossima stagione il circo Bellucci farà ritorno in Italia per una tournée dove ci saranno tanti altri amici e parenti ad accogliere la famiglia. E la certezza è che, nonostante il momento di difficoltà che questa nostra realtà ci presenta, la forza d’animo di Loredana, la passione per il circo e del circo e la capacità di parlare con il cuore sapranno regalare ancora numerose soddisfazioni.

L’articolo compare sulla rivista Circo marzo 2014.

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