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Ddl spettacolo: animali e circhi, il ruolo centrale della Lega

L’esecutivo Conte, che si è insediato poco più di un anno fa e che è sostenuto da Lega e Movimento 5 Stelle, si basa sul “Contratto per il governo del cambiamento” che, sostanzialmente, detta la linea per tutta “la durata della XVIII legislatura repubblicana”.
Nelle prime righe del Contratto si legge che “le parti si impegnano ad attuare questo accordo in azioni di governo, nel rispetto della Costituzione Repubblicana, dei principi di buona fede e di leale cooperazione e si considerano responsabili, in uguale misura, per il raggiungimento degli obiettivi concordati”. Non solo. “Per quanto riguarda gli altri obiettivi, non inclusi in questo accordo, le parti si impegnano, in primo luogo, a fornirsi tempestivamente informazioni esaurienti circa le finalità che si intendono conseguire e i relativi strumenti; in secondo luogo, a discuterne in modo adeguato, in modo da verificare la possibilità di realizzare ulteriori intese; in terzo luogo, a non mettere in minoranza l’altra parte in questioni che per essa sono di fondamentale importanza”.

Sui temi non compresi nel contratto, dunque, deve valere la regola del confronto fra le parti che compongono il Governo che, “sui temi controversi”, contempla l’attivazione del “Comitato di conciliazione”. Nulla di automatico, dunque, per gli argomenti che esulano dal contratto. Devono essere esaminati caso per caso.
Quante volte nella dialettica politica fra Lega e Movimento 5 Stelle si sono lette affermazioni come: “c’è nel contratto di governo e va attuato” oppure “non c’è nel contratto di governo e non si farà”? Spesso. Il censimento dei rom? “Non è nel contratto di governo”. Alzare la soglia per i pagamenti «cash»? “Non è previsto dal contratto di governo”. Lo Ius Soli? “Non è previsto dal contratto di governo”. Unioni civili e aborto? “Non sono leggi in discussione perché non sono nel contratto di governo”. E così via.
E veniamo alla sostanza che ci interessa. L’unico riferimento al tema degli animali contenuto nel Contratto riguarda il breve capitolo sui “reati ambientali a tutela degli animali” che così recita: “È necessario provvedere all’implementazione delle leggi attuali riguardanti i reati ambientali e quelli nei confronti degli animali, garantendo maggiore tutela rispetto a fatti gravi ancora non adeguatamente perseguiti e un maggiore contrasto al bracconaggio”. Punto. Ovviamente l’Ente Nazionale Circhi sottoscrive l’impegno a garantire sempre meglio la tutela degli animali, anche implementando il quadro normativo vigente. Ma nel contratto non c’è traccia di circhi e animali.
Va poi considerato che in Italia il partito che alle recenti elezioni europee ha fatto un diretto riferimento alla abolizione degli circhi con animali, il Partito animalista, ha ottenuto lo 0,60% dei consensi e non ha eletto nemmeno un rappresentante in Europa.

Tutto ciò posto, va innanzitutto ricordato come nella trascorsa XVII legislatura, la Lega abbia convintamente supportato l’azione dell’ENC, particolarmente con i senatori Gian Marco Centinaio, oggi ministro delle Risorse agricole, e Paolo Tosato, oggi vice presidente del gruppo senatoriale, a difesa del Circo classico con l’irrinunciabile presenza degli animali.
Matteo Salvini, da parte sua, ha reiteratamente dichiarato di essere favorevole al Circo classico in un’ottica e in quadro, da una parte, di rigorosa regolamentazione della presenza animale nell’ambito della comunità e degli spettacoli circensi; dall’altra, sollecitando, a fronte di una effettiva tutela dei diritti legislativamente a suo tempo acquisiti dalla Categoria, una esemplare e imprescindibile regolarizzazione complessiva dell’esercizio dell’attività circense.
Riconoscendosi integralmente nei pensieri e nelle parole estrinsecate dal leader della Lega, oggi Vicepremier e ministro dell’Interno, l’ENC confida, non formalmente, che la prossima imminente azione di quella che oggi è la prima formazione politica italiana per altissimo numero di consensi, sia coerente con le condivise petizioni di principio, costantemente riaffermate.

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