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Dalla Russia con amore (del circo): Putin all’apertura del Forum di San Pietroburgo

Tante le novità per il circo emerse dal Forum internazionale della cultura di San Pietroburgo: dalla nuova edizione di Master alla collaborazione tra RosGosCirk e Festival di Latina, passando per la riapertura del Circo Ciniselli. Tra gli ospiti italiani, Fabio Montico e Alessandro Serena.

Vadim Putin

Vladimir Putin

La vivacità della nuova direzione del RosGosCirk non finisce di stupire. Il circo è stato infatti protagonista a pieno titolo della quarta edizione del Forum internazionale della cultura di San Pietroburgo, realizzato con l’alto patrocinio dell’Unesco e inaugurato da Vladimir Putin in persona nel corso della opening ceremony tenuta all’interno del Teatro Mariinsky. Pur durando solo tre giorni (dal 14 al 16 dicembre) l’evento ha fatto confluire nella antica città degli zar centinaia di artisti, pedagoghi, operatori, giornalisti da tutto il mondo. La parte relativa al circo e all’arte di strada, curata da Vadim Gagloev, ceo del Circo di Stato Russo, e da Slava Polunin, il grande clown celebre anche in Italia grazie all’enorme successo del suo spettacolo SnowShow, era divisa in tre sezioni: una dedicata all’industria del circo, una al clown e all’arte di strada ed una agli sviluppi del circo sociale.

Tantissimi i partecipanti russi e internazionali ed altrettanto numerosi i temi trattati. Nel corso degli incontri, tra l’altro, è stata ricordata Moira Orfei, recentemente scomparsa, quale figura emblematica del circo italiano.
forum-internazionaleUno degli argomenti più sensibili discussi a San Pietroburgo è stato quello dell’utilizzo degli animali nei circhi, commentato tra gli altri da Edgard Zapachny, Nikolai Pavlenko e dal nostro Fabio Montico, che nel suo intervento ha voluto “smontare” una per una le critiche che vengono rivolte ad ammaestratori e domatori: “Chiedere al Circo di rinunciare alla presenza degli animali sarebbe come chiedere al Circo di non essere più Circo”, ha detto il direttore del Festival di Latina, rievocando la lunghissima tradizione storica e culturale che va protetta anche oggi. All’accusa di maltrattamenti, Montico risponde in maniera accorata: “Ma scusate: vi pare ragionevole che possiamo trattare male gli animali? Non pensate che se li trattassimo male essi non sarebbero più idonei al lavoro? Che interesse avremmo dunque a negare loro le condizioni di benessere? In Europa la nostra attività è regolata da precise leggi. forum circoI controlli ai quali siamo sottoposti sono continui e severi. Nessuno spettacolo circense potrebbe svolgersi se il rispetto del benessere animale non fosse certificato dalle autorità preposte. I nostri animali sono quasi tutti ormai nati in cattività, incapaci di vivere in natura. Nei circhi sono amati e tutelati dai loro addestratori. Nei circhi gli animali hanno una speranza di vita ben più lunga di quella che avrebbero in natura”. Nelle sue parole c’è spazio anche per un po’ di ironia: “Esiste una laurea per diventare ‘animalisti’? Davvero non mi risulta”: spesso, secondo Montico, le reazioni di fronte a questi temi sono più di pancia che razionali, dettate dalle emozioni e non da una vera conoscenza dell’argomento, il che porta a posizioni paradossali. Il suo discorso si è concluso con un augurio affinché tutti possano dare il proprio contributo alla tutela ed alla conservazione del circo, “con buon senso, intelligenza, amore per gli animali ed uno sguardo proteso verso ogni opportunità di innovazione; un’innovazione che sarà tanto più interessante quanto più sarà capace di integrare il vecchio con il nuovo, la storia con la modernità, il passato con il presente e con il futuro”.

Alessandro Serena con Slava Polunin

Alessandro Serena con Slava Polunin

Durante gli incontri Gagloev ha colto l’occasione per lanciare, assieme al suo vice direttore Oleg Chesnokov, la seconda edizione di Master che si terrà ancora a Sochi e che per il 2016 prevede molte  novità fra le quali la presenza di due nuove categorie: miglior “trucco” e miglior festival.
L’annuncio più rilevante, però, è stato forse quello del consolidamento della collaborazione fra il RosGosCirk e il Festival di Latina, in una sorta di coproduzione della prossima edizione, la numero 18. Ciò permetterà alla rassegna non solo di rafforzare la sua già ottima posizione nel panorama internazionale ma aprirà anche scenari del tutto inediti nell’organizzazione di una kermesse del genere con lo sviluppo di potenzialità per ora neppure immaginate. Questa sinergia tra l’Italia e la Russia non è nuova: come ha sottolineato Alessandro Serena nel suo speech dedicato ad Open Circus (il progetto di Circo e dintorni per la diffusione della cultura circense e la formazione di nuovi pubblici) e al rapporto tra queste due nazioni, il successo iniziale delle discipline del tendone nella terra degli zar si deve proprio a molti artisti italiani che contribuirono allo sviluppo di quest’arte in Russia fondando i primi circhi stabili. È il caso di Gaetano Ciniselli che nel 1877 costruì l’omonimo Circo, ancora esistente ed oggi perfettamente restaurato, di San Pietroburgo.

Il circo Ciniselli ha riaperto i battenti

Il circo Ciniselli ha riaperto i battenti

Uno dei momenti più gustosi del Forum, non solo per gli appassionati del genere, è stato proprio la riapertura ufficiale di questo bellissimo edificio, simbolo della centralità delle arti circensi nel tessuto sociale russo: un attore locale, nei panni di Ciniselli, ha dato il benvenuto agli spettatori ed ha invitato in pista il Ministro della cultura, il sindaco della città, il presidente della regione ed il direttore del RosGosCirk. Una scena davvero entusiasmante, ma anche triste se paragonata a quanto accade in Italia, dove il sostegno delle autorità è da tempo latitante. Ospite d’onore della serata è stato il celebre cantante Josef Kobzon, ma il titolo di stella più acclamata (come già avvenuto a Sochi) l’ha vinto la leggenda Oleg Popov, al quale sono state riservate varie standing ovation. circo-ciniselliLo spettacolo proposto, una sintesi di alcuni dei migliori numeri del panorama russo e mondiale, prevedeva tra gli altri Gia Eradze coi suoi Pegasus e gli acrobati ai lampadari, la troupe alla bascula Cernievsky e gli elefanti di Andrey Carnilovy, in un montaggio elegante e raffinato molto ben riuscito, che ha confermato senza ombra di dubbio l’appartenenza del circo all’olimpo delle arti dello spettacolo più meritevoli di attenzione.

Nicola Campostori

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